Attenzione: questo capitolo contiene contenuti sessuali espliciti
Pelle contro pelle ed ansiti propagati per tutta la camera che una volta era stata di Minho, ed adesso era solo il guscio vuoto di un lontano ricordo.
Era stata la sua prigione, per molti anni, e quelle pareti dipinte di viola erano ciò che l'avevano contenuto fino a qualche anno prima.
Più volte aveva provato a farsi uccidere la dentro, ma Mr. Sakurada glielo aveva sempre impedito; come anche Jungkook, quando era limitato ad essere il suo animaletto domestico.
Di per sé Minho nella sua lunga vita era passato da una prigione all'altra: dalla sua cieca rabbia, alla mercé di individui più potenti ed influenti di lui.
Per quanto avesse trovato delle persone, a sua volta, che gli davano una parvenza simile a quella di una famiglia, il suo unico desiderio era soltanto quello di essere libero, e la morte gli era sembrata l'unica opzione per evitare di subire una vita mite e triste; purtroppo per lui non gli era concessa la libertà neanche su questo punto.
Ripensò a Minseok, e a quando lo aveva visto la prima volta al di fuori della caverna: era un uomo dai tratti bambineschi, imbottito come era nel suo hanbok azzurro di seta, e nonostante i suoi occhi da gatto facessero ben intendere la sua età, essa era al contempo contraddetta dal viso da bambino e dal sorriso amorevole che gli dedicava ad ogni suo sguardo.
Quella con lui era stata la prigione più dolorosa, e l'unica nella quale voleva rinchiudersi ancora.-Ah..Minho..-
La mano liscia di Jisung gli accarezzò la guancia, facendolo staccare dal capezzolo roseo che stava amorevolmente succhiando.
-Ti ho fatto male?-
Scosse la testa muovendo da un lato all'altro i capelli biondi. Gli occhi grandi erano lucidi e brillavano quando si posavano su di lui.
-Stai.. piangendo.-
Disse alla fine con un sussurro.
Solo allora sentì che la sua guancia era più umida di quanto doveva esserlo, e che Jisung gliela stava asciugando con il pollice.-Scusa....e che...brutti ricordi.-
Non voleva rovinare tutto, ma aveva deciso che non gli avrebbe più nascosto niente.
Le emozioni avevano travolto entrambi con meno impazienza di quel che si aspettavano, lasciando che ognuno esplorasse il corpo opposto con dedizione. Tutto era avvenuto con naturalezza; spogliarsi era stato come sbocciare, guardare l'altro negli occhi ed in silenzio mostrargli che tutto quello che vedeva, sopra e sotto la pelle, era solo ed unicamente suo. Entrambi non avevano proferito parola se non rilasciando ansiti qualvolta che si toccavano un punto sensibile, avevano lasciato parlare i loro corpi, strusciando felici tra le lenzuola fino a quel momento.-Va tutto bene.-
Jisung gli aveva sorriso e si era chinato a baciargli le palpebre bagnate, sentendo le lunghe ciglia solleticargli il labbro inferiore.
-Puoi piangere se è ciò che hai bisogno.-
Minho lo guardava incantato.
Aveva avuto paura che la storia con Jisung potesse essere una prigione peggiore di quella che era stata con Minseok, invece il più giovane scacciava via questi pensieri lasciandogli la freschezza di cui aveva necessità, la boccata d'aria fresca nella disperazione della sua mente, che gli dava modo di respirare, lasciandogli il libero arbitrio che non aveva mai avuto; perché l'amore di Jisung non era affatto una gabbia come aveva creduto, era ciò a cui aveva bramato per tutta la vita, e tra non molto sarebbe stato unicamente suo.-Ti amo.-
Jisung ebbe un brivido nel sentirselo dire, ma si ricompose in tempo per sorridergli felice come non mai.
-Anche io Minho. Ti amo così tanto.-
E si baciarono con calma, prendendosi tutto il tempo che avevano bisogno per coccolarsi tra le lenzuola pervinca; sorridendo serafici tra un bacio ed una carezza.
Ad un certo punto, Jisung spinse Minho sulla tastiera del letto, abbassandosi verso il suo inguine lasciandosi dietro una scia di umidi baci che andavano dalla clavicola fino allo scroto del più grande, leccandolo languidamente una volta giunto dove voleva.
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Ambrosia | minsung |
FanfictionStoria Momentaneamente Sospesa.(Lavori in corso....) Vivere nell'ombra è essenziale per un vampiro; non solo perché questo fattore permette di agire seguendo la propria volontà, ma favorisce anche un'esistenza pacifica a contatto con gli esseri uman...