Kintsugi

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Corea del Sud. Isola di Jeju. 1987

Minho aprì gli occhi stanchi, fissando il soffitto della sua stanza che data la tempesta che scrosciava fuori aveva assunto i toni di un grigio sporco; i lampi non erano frequenti e la poca luce che entrava dalla vetrata gli lasciava intuire che fosse il tramonto.
Non era certo di quanto tempo fosse passato, ma data lo stato della sua fame, e della sua ferita, completamente guarirà, poteva trattarsi di un giorno o due.
Si alzò a sedere, tastandosi il bendaggio di crisantemi che Seungmin, o Jeongin, gli avevano messo sulla pelle.
La gola non bruciava poi molto ma gli venne automatico tastare il comodino in cerca di una bottiglia di sangue, che però non trovò.
Issandosi a sedere si sentì inrequieto nel constatare di essere solo.
Aveva sognato Jisung, di nuovo, cosa diventata ormai ricorrente negli ultimi anni, ma quello che aveva albergato il suo sonno quella notte era più che altro un ricordo.
E non uno semplice.
Dopo tutto quello che era successo si sarebbe aspettato di ritrovarsi ad affrontare un Jisung dell'aria furiosa, ma di questi non c'era alcuna traccia.
Di lui aleggiava solo un po' del suo odore nella stanza, impregnata per la gran parte dell'umidità portata dalla pioggia.
Aveva sempre amato la pioggia, la trovava fresca e profumata come a voler rinvigorire la terra su cui cadeva, forte ed impetuosa a dar voce ai dirompenti tuoni che squarciavano il cielo ombroso.
Avrebbe voluto anche lui dar sfogo ai suoi pensieri come la natura stava facendo in quel momento, ma la persona a cui erano indirizzati non era lì per udirli. Seppur fosse Minho colui che doveva dare il maggior numero di risposte, anche Jisung avrebbe dovuto risponde ad alcune sue domande; proprio adesso gli veniva quasi automatico chiedersi come il più giovane avesse trovato il coraggio di affrontare così audacemente un vampiro del calibro di Jungkook, ed anche se la risposta poteva venire quasi automatica Minho non avrebbe accettata nessun altra spiegazione che non fosse venuta da Jisung.

-Da quanto sei sveglio?-

Bang Chan era entrato nella sua camera stringendo in mano due bottiglie di A negativo. Non era il suo sangue preferito ma si sarebbe accontentato senza lamentarsi.

-Da poco.-

Solo parlando si era accorto di come la sua voce suonasse secca.
Il più grande gli passo una delle due bottiglie, e ci si fiondo a capofitto non appena riuscì a stapparne un con i canini.

-Controllati, hai preso una brutta botta.-

Bang Chan non era solito ai rimproveri, era una persona quieta e la più paziente tra loro, severo quando doveva esserlo, ma erano rare le volte in cui la sua rabbia usciva allo scoperto; se capitava preferiva allontanarsi per sbollirla per conto proprio, però c'erano anche delle volte in cui la utilizzava nello stesso metodo che stava usando adesso con Minho.

-È per questo che ti stai trattenendo? Perché sono ferito?-

Lo sguardo che Bang Chan gli riservò lo fece desistere da continuare la sua provocazione. C'era una nota di amarezza che non era riuscito a cogliere alla prima occhiata. Doveva essere ancora un po' indolenzito.

-Mi sto trattenendo perché mi hai fatto morire di paura, e non solo me.-

Non poteva replicare a tale affermazione, e con il capo chino aveva distolto lo sguardo ed aveva appoggiato la bottiglia vuota sul comodino alla sua destra.

-Adesso sono qua, e sono vivo, potete smetterla di preoccuparvi.-

Non intendeva provocarlo, però il più grande reagí esattamente come se gli avessero appena sputato in faccia.

-SPERO TU STIA SCHERZANDO MINHO. Non sono davvero queste le parole che hai da dire dopo tutto il casino che hai causato vero?! Perché se è davvero così tieniti pronto a dirlo a: Felix, Seungmin, Changbin, Jeongin, Hyunjin, Seonghwa e soprattutto Jisung.-

Ambrosia | minsung |Where stories live. Discover now