Thomas mi prese la mano e io appoggiai la testa sulla sua spalla.
"te l'avevo detto che ti avrei portato fuori da qui" disse
[Libro 1]
Tutti i personaggi sono gli stessi di maze runner a parte la protagonista.
La mattina seguente Thomas si svegliò, l'avevamo portato dentro la capanna dei medicali. Eravamo tutti intorno a lui.
"ma sei matto!?" fu la prima cosa che li dissi, mi aveva fatto perdere 10 anni di vita per lo spavento.
"adesso ricordo tutto" tutti ci girammo a guardarlo impazienti di sapere cosa doveva dirci
"Brook, Teresa, è colpa nostra tutto questo, noi eravamo due di loro, abbiamo aiutato la WICKED a costruire questo posto"
"no, non è possibile" dissi io con le lacrime agli occhi, ero incredula, non poteva essere vero...
"quando eravamo piccoli ci hanno portato via dalle famiglie e ci hanno iniziato a fare degli esperimenti, ma noi siamo sempre stati i loro preferiti"
Ci fu un secondo di silenzio
"non importa" disse Newt, "adesso se usciremo da qui è grazie a voi, ormai quelli che eravate prima del labirinto non esistono più quindi alzate il culo e finite quello che avete iniziato, dimostrateci che siete cambiati"
"Alby se fosse qua direbbe la stessa cosa" disse Minho
"avete ragione, andiamo" disse Thomas
Entrammo nel casolare per prendere le armi, tutti presero lance e coltelli, io invece presi l'arco.
Stavamo per entrare nel labirinto ma molti si tirarono indietro perchè non si fidavano di me e Thomas.
"abbiamo la possibilità di uscire da questo posto e voi volete rimanere qua dentro?" disse Thomas riferendosi ai radunai che non volevano venire. "i dolenti torneranno e vi uccideranno a tutti" Nessuno si mosse da dove stava o disse parola
"benissimo, avete scelto voi, noi ce ne andiamo da qua"
Entrammo e iniziammo a correre tra le alte mura del labirinto fino ad arrivare alla sezione 7
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ci fermammo quando eravamo quasi davanti la porta che era sorvegliata da un dolente.
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"adesso noi ci avvicineremo alla porta, dobbiamo stare vicini e uniti, oggi ce ne andiamo da qui o moriamo provandoci" disse Thomas, non sapevo se quelle parole mi rattristivano o mi rendevano felice, forse entrambe le cose.
"Chuck tieni la chiave e stai vicino a Teresa" disse Newt
"pronti? andiamo!" tutti ci incitammo con delle urla
Iniziammo tutti a correre, quelli davanti infilzarono il dolente che lasciò il passaggio libero a Teresa e Chuck che con la chiave attivarono la porta che si aprì.
Nel frattempo salirono dal dirupo altri dolenti, io iniziai a scoccare frecce, mentre gli altri cercavano di buttarli di sotto.
Thomas provò ad infilzare un dolente ma cadde a terra, il mostro gli saltò addosso, lo stava per mordere ma riuscì a bloccargli la bocca con la lancia, il mio cuore aveva smesso di battere, non riuscivo a reagire ne a lanciare le frecce ma Clint andò contro il dolente e lo uccise.
Successivamente però l'amico che aveva aiutato Thomas venne scaraventato via da un altro dolente e finì nel burrone. Poi a Jeff successe la stessa cosa. Le loro grida rieccheggiarono per tutte le pareti.
Io ero ancora bloccata dopo aver visto quella scena, un dolente mi colpì e finii a terra, il mio arco cadde giù dal dirupo.
"Brook" urlò Thomas, il dolente era sempre più vicino a me, avevo il cuore in gola, mi coprii la faccia con le braccia in modo da non guardare quando mi avrebbe ucciso ma arrivarono i ragazzi con la lancia che spinsero il dolente via da me, io mi rialzai velocemente e raggiunsi Chuck e Teresa
"c'è un codice di 8 numeri" urlò Teresa
"Minho qual è l'ordine delle sezioni del labirinto?" chiesi io
"7. 1. 5. 2. 6. 4."
un dolente prese un piede di Minho e lo tirò indietro, stava per essere punto ma Gally prese una lancia e si posizionò davanti a lui per aiutarlo, uccise il dolente ma venne punto al posto dell'amico.
"la sequenza" urlò teresa
"6. 4. 8. 3.
La porta si sbloccò e di corsa entrammo dentro, poi si richiuse alle nostre spalle con un tonfo.
Eravamo stati inghiottiti dall'oscurità, non si vedeva niente, Io ero ancora terrorizzata ma almeno sapevo che Thomas stava bene ed era li vicino a me. Camminammo per qualche metro fino ad imboccare un corridoio lunghissimo. Ci guardammo intorno in cerca di un'uscita e dopo qualche minuto arrivammo davanti a una porta. In cima alla porta c'era una scritta verde fluorescente che per poco non ci accecò, mi avvicinai per mettere meglio a fuoco la scritta e notai che c'era scritto EXIT.
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