Il sole, la luna e le stelle, sono questi tre elementi che guidano il tempo e il nostro navigare. Sono trascorsi circa tre giorni da quando abbiamo intrapreso il viaggio in nave. Ares inizia a essere insofferente e anche io. Non siamo abituati a rimanere così a lungo lontani dalla terra ferma, Delfi è ancora lontana e dobbiamo sempre sperare che non vi siamo tempeste lungo il tragitto.
Theodote e Alexandre sono abituati a questi lunghi viaggi in nave, non soffrono per la privazione di un bagno comodo o di una doccia, per loro è tutto normale. La mia ferita è quasi guarita, e il veleno non circola più nel mio corpo, ora riesco a camminare da sola, tuttavia, mi piacerebbe farlo su un bel prato o una strada lastricata di ciottoli.
«Dovremmo arrivare al sorgere del terzo sole di Apollo» Esordisce Theodote, avvicinandosi a me porgendomi una mela.
«Di già?» Domando confusa, facendo una stima del tempo trascorso a bordo della trireme, che è di circa una settimana.
«La Focide è al di là della costa della Corinzia» Mi spiega mentre io accetto la mela che mi sta offrendo, anche perché qui non c'è molto altro da mangiare.
In geografia non sono mai stata brillante, anzi potrei perdermi perfino in uno dei vicoli della mia amata New Jersey, ma credevo di ricordare le coordinate delle mappe dell'antica Grecia, dal momento che ho studiato e osservato migliaia di volte le cartine antiche, al fianco di mio padre.
«Sarà arduo farvi accogliere dall'Oracolo» Mi avverte, sedendosi al mio fianco sul telo che ho steso vicino l'albero maestro.
«Per me e Ares non è soltanto un tentativo, dobbiamo farci accogliere dalla Pinzia» Affermo, addentando con ardore la mela.
Ho i nervi a fior di pelle. Siamo in balia di noi stessi e forse, inizio a credere, di un fato che ci appartiene fin dalla nascita.
«Sguainerò la mia spada per te se dovesse esserti utile in qualche modo» Mi rassicura provando a tranquillizzarmi con della sana ironia.
«Perfino Alexandre è disposto a tutto pur di salvare te e Ares» Dichiara, lanciando una fugace occhiata in direzione del suo amico che è intento a guidare al timone della trireme.
Mi soffermo a guardare anche io, per un breve tratto, il giovane mercenario dall'aria imponete e imperturbabile.
Non ho mai incontrato nessuno come lui prima d'ora e questo mi affascina più di quanto dovrebbe. Non dovrei pensare ad Alexandre e soprattutto non devo permettere a me stessa di provare alcun tipo di sentimenti nei suoi riguardi.
«Perché aiutare, rischiando la vita, due barbari di cui non sapete se potete fidarvi o meno?» Domando a Theodote, distogliendo in tal mondo le attenzioni rivolte al suo amico.
«Essere al comando di un esercito significa avere senso del sacrificio, ed io sacrifico me stesso per aiutare voi ma anche le mie terre, non so che conseguenze avrà la vostra permanenza qui» Mi spiega serio.
«Ci aspetteranno giorni e giorni di cammino verso Delfi una volta raggiunto il primo porto della Focide» Mi avverte successivamente, rasserenando il suo viso.
Sono sicura che per i due guerrieri, abituati a dormire in tenda e in luoghi ben più ostili, non sarebbe stato affatto un problema, hanno fatto tutto questo soltanto per proteggere me e Ares.
Sono ben consapevoli che siamo estranei a questo mondo, tanto da essere esposti a tanti pericoli, a cui io e mio fratello non siamo abituati.
«Vi sono grata» Dico a Theodote, corrugando lo sguardo in direzione dell'orizzonte albeggiante.
«Dovresti ringraziare Alexandre, è lui che ha insistito per questo viaggio» Mi rivela indicando l'amico che è al timone della nave.
È così imponente, serio. Somiglia alle statue greche che mio padre ed io abbiamo sfiorato. Sono innumerevoli le volte in cui, toccando i volti e i corpi di bronzo o marmo di quei guerrieri, mi sono chiesta chi fossero davvero quand'erano in vita. Ora qui davanti ai miei occhi ho dinanzi un ragazzo vivo e in carne ed ossa con un passato, delle emozioni e dei racconti quasi epici. Sto vivendo tutto ciò che ho sempre immaginato prima di andare a dormire.
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Black age- l'era degli Dei e degli eroi
FantasyEuridice e Ares, due gemelli che condividono un fato segnato e disegnato dagli Dei dell'Olimpo, che li osservano, silenziosi, tessendo i fili di un destino che li condurrà nella maestosa Grecia Classica, nella quale scopriranno una verità celata e t...