4 tu non sorridevi così da...sempre credo

2.4K 71 4
                                    

 -4-

Tu non sorridevi cosi’ dasempre credo

 

Rientrai a casa, vedere il sole sorgere mi diede una gran carica. Salii le scale a chiocciola e mi buttai sotto la doccia, i miei sensi sentivano ancora il profumo di Harry; finita la doccia mi asciugai velocemente mi infilai l’intimo, scelsi un completino bianco e indossai una minigonna militare, canotta bianca e tennis, lasciai i capelli asciugarsi all’aria dato che quella mattina faceva veramente caldo, presi il telefono e scesi in botega.

Arrivata mi versai subito una gran tazza di caffè: ne avevo clinicamente bisogno! Mi voltai e vidi la mia valigia sul tavolino alla mia destra… ‘Ma che diavolo ci fa qui la mia valigia?’ mi trovai a pensare e, mentre cercavo di ottenere una risposta, vidi entrare Barbara freneticamente che gesticolava.

“Noelle!! Sei arrivata!!! Bene bene…forza sei pronta?”

“Barbara ma che ci fai qui? Sono le 5 e mezzo del mattino!” dissi assonnata dato che avevo fatto solo un sorso di caffè.

“Come che ci faccio qui? Ti ho preparato la valigia e chiamato un taxi – a eccolo…su su muoviti!”

“Ma…c-che diavo-lo stai facend…!”

“Ragazza, le cose sono due” disse fissandomi e travasando il caffè dalla tazza a un bicchiere da portar via.

“Tu non sorridevi così da…sempre credo! Non ti ho mai visto così e lui…bè, lui non ha occhi che per te. Mi ha chiamato stanotte alle 3 per assicurarsi che fossi rientrata e che stavi bene, e poi mi ha richiamato ogni 10 minuti e io non sapevo che dirgli, non sapevo dove fossi, e lui era così preoccupato e non mento se ti dico che lui non lo è mai stato per nessuna ragazza, nessuna di quelle che ha avuto qui e credimi ne ho viste tante passare. Ma credo che tra voi ci sia qualcosa! E io non mi sbaglio mai. Perciò muovi le tue belle gambe e metti quelle chiappette sul taxi.”

Mi spinse fuori dalla porta, mi buttò sul taxi e mi diede il bicchiere di caffè in mano.

“Buon viaggio per Londra!” mi disse e la vidi diventare sempre più piccola dal lunotto posteriore del taxi.

Il viaggio durò diverse ore, ma ancora pochi minuti e sarei arrivata; scesi dal taxi, scaricai la valigia e ringraziai il taxista, che Barbara ovviamente aveva pagato in anticipo tanto per farmi sentire in debito ancora una volta. Mi trovai di fronte a una casa enorme, bellissima…non c’erano parole per descriverla, frugai nella borsa e trovai la chiave che mi aveva dato Barbara quella mattina: la infilai nella serratura e la girai, un clock profondo risuonò intorno a me e quella porta gigantesca si aprì. La casa era pazzesca…bellissima, moderna ma accogliente e calda…c’era tanto bianco e tanti colori qua e la; notai subito delle foto appese al muro. O mio Dioooooo…Barbara mi aveva spedito nella casa dei ragazzi!!! Era pieno di loro foto e un sacco di oggetti buffi, strani e disparati appoggiati su uno scaffale, feci cadere la borsa e abbandonai la valigia accanto al divano, mi guardai intorno e capii che ero sola in quella casa, così iniziai a girovagare e curiosare per la casa.

C’erano molti libri, credo mai neanche aperti: immacolati oserei dire! Poi c’era una stanza con un impianto stereo da far paura e uno scaffale alto fino al soffitto pieno zeppo di cd e vinili di ogni genere, c’era addirittura una scala per arrivare a quelli dell’ultimo ripiano.

“Pazzesco!” dissi tra le labbra…“Pazzesco!” dissi mentre avanzavo e il mio tono di voce cresceva, ma quando accesi lo stereo…“Pazzesco!” gridai a squarcia gola iniziando a saltare! Suonava a tutto volume e per di più in tutta la casa: istintivamente iniziai a ballare: le note di Wild Child mi divertivano troppo; ballando arrivai alla cucina notai una maxi agenda appesa al muro.

è tutta una questione di Styles || Harry Styles - The Styles TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora