*Shawn's Pov*
Ho deciso di passare il resto della mia giornata a suonare qualche corda e guardare qualche programma televisivo.
Odio i documentari, non è che li trovo noiosi ma semplicemente non credo a tutto ciò che dicono.
Sono sempre stato così anche con le persone.Si credo alle parole, ma ho anche la capacità di riconoscere se sono sincere.Siccome non riesco a capire ogni singolo essere umano trovo come unico metodo di capire le parole sia proprio esprimerle in azioni, se una persona dice la verità non avrà di preoccuparsi nel dimostrarmelo.Io credo nel bianco e nel nero, ho sempre ignorato il grigio e le sue sfumature.
Dimenticandomi per un momento delle mie riflessioni ritorno allo zapping dei canali.
"Shawn è ora di cena!"Sento mia madre richiamarmi dalla cucina.
Mi alzo velocemente a causa della fame che ormai divora il mio cervello e mi incammino giù dalle scale.Arrivo al piano inferiore per trovarmi davanti alla solita tavola ordinata e apparecchiata.Mi siedo e incomincio ad ascoltare minimamente le conversazioni di mio padre con Connor,il quale sembra più concentrato sul suo telefono che alle parole di nostro padre.
Mia mamma entra nella sala con in mano un vassoio pieno di cibo che a vista sembra davvero delizioso ma ovviamente ci vuole il mio assaggio prima di poter commentare.
In casa mia ha sempre cucinato mia madre anche se a volte qualche pasto facile so anche io prepararlo.Comunque lei è sempre stata davvero brava a cucinare.Penso che in passato abbia preso qualche corso di cucina ma non ne sono certo.
Dopo esserci seduti tutti ordinati a tavola incominciamo tutti e quattro a divorare il cibo sul nostro piatto.
"Allora ragazzi che ne pensate della famiglia Winters?" Chiese mia madre per interrompere quel silenzio allungato.
"In che senso?"Connor si intromette.
"Sono stati molto gentili a darci il benvenuto vero?Poi secondo me voi due potreste andare d'accordo con le loro adorabili figlie, no?"
"Mamma, abbiamo parlato con la famiglia per circa 40 minuti non credo di poterli ancora giudicare.E poi dai quelle cinque si sono buttate su di me e Connor!" Esclamai alzando minimamente le braccia.
"Sono cinque finte senza cervello.Meglio evitarle.Bhe ovvio verrano sicuramente comode in certe occasioni."Connor fece un sorriso malizioso a se stesso.
"Ragazzi!"Nostro padre ci azzittì.
"Forse avete semplicemente bisogno di conoscerle.Secondo me dovremo organizzare qualche uscita così potrete parlarvi e poi questo sabato verranno qua a cena e non ho assolutamente intenzione di fare una brutta figura."Mamma commentò.
"Loro sono i nostri primi amici in questo quartiere e gli dobbiamo un favore"Il signore dalla parte opposta del tavolo mi guardò attentamente.
"Intanto sono obbligato anche se non voglio"Dico sincero.
"Esatto siete obbligati."I miei genitori dissero in unisono.
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Ho passato la serata in camera mia, non avevo tanta voglia di comunicare con la mia famiglia.
Però avevo bisogno di parlare.
Prendo il cellulare e digito il numero del mio migliore amico Chris.
Io e Chris siamo amici da circa dieci anni,ci siamo incontrati in un campo di calcio e dire che ci odiavamo è dir poco, poi alle medie siamo diventati buoni amici e adesso siamo inseparabili.Quello che non ho io lo ha lui e così viceversa.Alle superiori abbiamo preso strade diverse ma ci teniamo sempre in contatto e ci vediamo circa una volta alla settimana.Una delle uniche differenze è il fatto di avere una ragazza.Lui è fidanzato con una ragazza di nome Crystal, ed è davvero perfetta per lui a mio parere, invidio parecchio la loro relazione.
"Pronto?"La voce di Chris interrompe i miei pensieri.
Abbiamo passato la serata a parlare del più e del meno, gli ho parlato della nuova casa e gli ho raccontato della mia vittoria a Fifa contro Connor ma lui ancora non ci crede.Inoltre ho anche espresso la mia opinione sulla famiglia Winters ma sopratutto sulle loro figlie.
Era ormai mezzanotte e entrambi di noi dovevamo riattaccare e quindi con un saluto chiusi la chiamata.
Sdraiandomi sul nuovo letto mi accorsi del fatto che ero in una nuova camera.
Non mi piace cambiare il letto.Un mio difetto è di affezionarmi anche agli oggetti più inutili della vita.Non è che non ne faccio a meno ma sento sempre come se qualcosa o qualche ricordo mi tenga legati a loro.Così anche con le persone.
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Mi alzo dal letto di scatto.
Ancora un'altro incubo.
Ho questo problema con i sogni, non ne faccio mai uno felice anzi a dire la verità me ne scordo completamente nel momento che apro gli occhi.Mi piacerebbe davvero tanto provare le emozioni di un sogno o di ricordarne uno ma forse semplicemente alcune persone non ne hanno la capacità.
Mi succede spesso ultimamente.Mi alzo di scatto e non mi riaddormento più oppure ci metto qualche ora.
Scendo dal letto e mi avvio verso la cucina per poi versarmi un bicchiere di acqua fresca in modo che mi sveglia.Amo davvero tanto il silenzio.Sopratutto il buio,mi affascina parecchio.Ammiro i miei momenti solitari o in questo caso in una casa completamente vuota nel bel mezzo della notte profonda.
Decido di uscire e andare sul balcone per ammirare minimamente il mio nuovo quartiere dal lato più oscuro.Mi metto seduto su una sedia e incomincio a guardare le diverse case.Veramente sono tutte uguali, ma ognuna ha qualche piccola caratteristica che la rende unica.
Osservo la pioggia cadere.
Noto in lontananza una figura esile, su uno skateboard credo, che viene verso la mia direzione.
Aspetta.Ma chi cazzo va in giro alle due di notte con lo skate mentre piove a dirotto?
Mi accorgo che più si avvicina al gruppo di case attorno alla mia più aumenta la sua velocità e davvero non capisco.Riconosco una figura femminile con un cappuccio nero.La osservo avvicinarsi per poi infine spalancare gli occhi mentre cade sul marciapiede davanti a casa mia.
Mi affretto velocemente alla ragazza vedendola addolorante sul cemento e completamente bagnata.
Arrivata al suo fianco mi metto a terra ma lei è girata a terra di spalle con il suo cappuccio nero
"Ti sei fatta male?"
"Non ho bisogno di aiuto."
Sento la ragazza respirare velocemente per poi girarsi.Anche se illuminata semplicemente da un lampione stradale riesco ad ammirare i suoi bellissimi occhi azzurri, direi troppo spenti.
Si alza di scatto un po' tremante dal dolore per poi camminare velocemente verso il cancello della casa opposta alla mia.
"Aspetta!Cosa stai facendo?"
"Sto ritornando a casa."La ragazza misteriosa parla dandomi le spalle.
"Quella è la casa dei Winters."
La ragazza si gira e mi guarda alzando un sopracciglio per poi sospirare."Lo so."
"Ma io ho già incontra--"
"La mia famiglia."Mi interrompe lei.
"Tua famiglia?Ma io oggi non ti ho vista?"
"Diciamo che non mi definisco parte di quel gruppo di bambole finte."Dice semplicemente alzando le spalle."Adesso se non ti dispiace me ne vado."
Le afferro il polso velocemente per fermarla.Non so tanto perché l'ho fatto ma sentivo di doverlo fare.
"Come ti chiami?"
"Se ti svelo il mio nome mi lascerai entrare in casa?"La ragazza mi chiede quasi speranzosa.
Annuisco velocemente quasi come incantato dalla ragazza.
"Delia.Delia Winters."
E così si gira e la vedo scomparire nella pioggia per poi entrare nella casa bianca.
Adesso sono certo che non mi riaddormenterò più.
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Thoughts[s.m]
FanfictionLei era diversa. Lui no. Lei non voleva niente a che fare con lui. Lui voleva conoscere i suoi segreti. Lei passerebbe la vita a sognare. Lui invece scopre la magia del sogno grazie a lei. Lui voleva amarla. Lei aveva paura di amare.