Chapter 8

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"Delia's Pov"

Mi sono data ammalata stamattina.

Non me la sentivo di andare a scuola, come sempre d'altronde.
Però non perdo quasi mai nessuna lezione quindi credo che non sia proprio una grave questione mancare un giorno, poi dai chi se ne accorgerebbe della mia assenza?
Mi è bastato dire a mia madre di avere la febbre oppure qualche dolore qualsiasi.Le mie sorelle rimangono molto spesso a casa da scuola, intanto fanno tutte schifo e di certo non sono intellettuali come me, sono semplicemente delle ignoranti fals-- meglio lasciare perdere.

Di mattina la casa Winters è completamente vuota, nemmeno un'anima, Emilia arriva solitamente dopo pranzo e lavora circa quattro o cinque giorni alla settimana credo anche se gradirei di sicuro la sua presenza più spesso, una persona ragionevole ogni tanto nella mia vita ci vuole.

Fa freddo sapete?
Giuro, siamo a fine marzo inizio aprile e sento sempre la presenza di aria gelida sulla mia pelle chiara.Nonostante il fatto che ami questa sensazione a volte è bello sentirsi travolti dal calore esterno, sopratutto non avendo nessun tipo di calore interno.

Mi avvolgo in un giubbotto nero di pelle, infilo il mio cappello semplice di lana grigio ed esco immediatamente di casa.

Non c'è nessuno per le strade di Toronto, si può dire che abito nella periferia della città, nei quartieri piuttosto tranquilli.Mi piace qua,però non ci resterò per molto.

Ascolto la musica mentre osservo le mie vans toccare ad ogni passo l'asfalto gelido grigio, proseguo nei vicoli più segreti e quelli più lontani dalla mia scuola, dalla mia amatissima Breathon High School.

Da notare il sarcasmo.

Non vi ho ancora annunciato dove sto andando, ma sono sicura che non siete ingenui e conoscendo minimamente i dettagli della mia vita avrete capito che sto andando all'unico posto a me solo conosciuto, il mio bosco.

Voi vi starete dicendo che è da ignoranti dire di avere un proprio bosco, ma invece miei cari è così.
Siamo sempre io assieme ad ogni animaletto sconosciuto al mondo, nessuno viene qua, a nessuno piacciono i boschi fitti e pericolosi, sconosciuti..Questo è causato dal semplice motivo che gli uomini non hanno voglia di cercare, di scoprire ma accettano e sfruttano ciò che è già stato scoperto.

Tralasciando le mie filosofie..che poi un giorno forse aiuteranno qualcuno..

Sono arrivata a destinazione.
Scavalco, senza farmi vedere, una rete metallica che è stata messa per vietare l'accesso al bosco, ci sono inoltre alcuni cartelli avvisanti di evitare la zona o semplicemente di non oltrepassare.Io non li ho mai ascoltati.

Appoggio entrambi i piedi a terra, mi guardo attorno un ultima volta, ed entro velocemente nel mio mondo segreto, dopo qualche passo nel bosco divento invisibile a coloro che stanno all'esterno della rete.

Continuo sulla mia via ormai tracciata dai miei frequenti passi, sembra quasi come se l'impronte delle mie vans siano diventate impermeabili.
Osservo gli alberi familiari finché non mi trovo davanti al mio solito ponticello di legno distrutto, attraverso il ruscello e arrivo al mio albero.

Mi aggrappo alla scala tremolante di legno e mi avvio velocemente su per la quercia.
Spingo aperta la porta cigolante per poi chiudermela alle spalle, accendo qualche luce che ero riuscita a recuperare e a montare, tengo quelle a batterie in modo che possa ricaricarle ogni tanto.

Ci tengo davvero tanto a questo posto.

Non vi ho mai descritto l'interno del mio dolce rifugio.
È formata da un'unica semplice stanza, la quale è decorata dai miei diversi dj preferiti: Avicii, Hardwell, Kyogo, Diplo, Galantis ecc.. Potrei andare all'infinito..
Oltre ai poster ho qualche foto che avevo scartato quando avevo circa quattordici anni, a circa a quell'età mi ero fatta regalare una vecchia edizione di una Canon e me ne ero ossessionata, letteralmente.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2016 ⏰

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