Chapter 5

317 19 2
                                    

*Delia's Pov*

Entro in casa e corro silenziosamente in camera mia, butto le chiavi sulla scrivania e mi sdraio sul mio caldo letto.

Non dovevo parlargli.

Non avrei dovuto parlare con lui.

Adoravo il fatto di non essere ancora conosciuta da almeno una famiglia.Per un momento non appartenevo alla famiglia Winters.
Adesso Shawn mi ha vista, e non dovevo dirgli il mio fottuto nome.Giuro che se anche tenta di dire qualcosa ai miei genitori no--

Basta Delia.

Mi sto preoccupando per assolutamente nulla.Lui se ne è già scordato di me e sicuramente non ci farà più caso.Mi chiedo perché mai si trovava sul portico alle tre di notte?Di solito sono l'unica nel quartiere ad essere sveglia a quest'ora, non mi piace tanto il fatto che lui ora sa delle mie uscite notturne.Questo è il mio segreto.È il mio sfogo.E mi da tremendamente fastidio condividerlo.Realizzo solo ora che potrebbe ricapitare una scena simile anche se ne dubito molto.

Guardo assonnata l'orologio, mi appoggio al cuscino il quale dovrà sostenere i miei pensieri più bui per una notte intera e entro in quest'ultimi con moltissima facilità.

---

Alle 7:10 sono in piedi.Nuovo record.

Stranamente questa mattina mi è salita la voglia di fare colazione e quindi mi precipito giù per le scale velocemente nella speranza di riempire questa mia voglia.
Trovo in cucina entrambi i miei genitori assieme a Charlie, Chanel ed Ashley.

Vi ho ufficialmente elencato tutti i nome delle mie amatissime sorelle.

Mi guardano tutti come se avessero appena visto un fantasma anche se credo che in quel momento avrei anche potuto assomigliare ad uno di loro.Sedendomi su uno sgabello casuale mi affaccio alla tavola allargata e incomincio a versarmi i cereali e a prepararmi la colazione.

"Buongiorno Delia."I miei genitori mi salutano in unisono dimostrando entrambi un sorriso enormemente falso.Semplicemente rimango zitta e continuo a mangiare tranquillamente.Le mie sorelle stanno attaccate al cellulare anche di prima mattina e personalmente non trovo l'esigenza di un gesto simile, altrimenti potrebbero ,a volte, già essere sul telefono con le loro amiche.

"A che ora è la cena sabato?" Chiede speranzosa Charlie.

"Quale cena?"rispondo confusa.

"Siamo stati invitati a cena dai Mendes sabato sera."Sbuffo continuando a mangiare."Non preoccuparti abbiamo già detto che saremo in sette."Precisa mio padre fiero di se stesso.

Forse dopo 16 anni hanno capito qualcosa su di me.

"Benissimo perché non avevo intenzione di venire."Dico convinta.Perché mai dovrei andare ad una cena con la mia famiglia?Sarebbe come accettare di essere torturati.Annuisco per poi alzarmi dalla sedia e incamminarmi verso la porta di ingresso, fortunatamente mi sono già preparata in precedenza e dopo questa piccola conversazione mattutina con la mia famiglia sono già stufa, e quindi aggrappo lo zaino ed esco sollevata.

Non ho voglia di andare a scuola ma ad essere sincera non ho nemmeno voglia di stare a casa, ovviamente potrei andarmene da qualche parte e saltare la scuola.

Però oggi è finalmente mercoledì il che vuol dire che oggi ho lezione di Dj e quindi sono obbligata ad andarci se mi voglio presentare in tempo senza essere beccata.

Entro lentamente nella scuola e osservo i diversi studenti passarmi a fianco senza notarmi.Sospiro arrivando davanti al mio armadietto grigio e con forza apro la scatola di metallo scassinata davanti a me.Afferro velocemente i miei libri necessari per la giornata e cerco di riattaccare inutilmente i miei post- it colorati, i quali mi servono per ricordare gli orari e le materie delle diverse lezioni.Chiudo l'armadietto a lucchetto e mi giro violentemente per poi fermarmi di scatto.

Sento lo sguardo di qualcuno.

Mi giro e mi rigiro diverse volte, cercando lo sguardo in modo invano.Decido di andare avanti e lasciare alle spalle questa mia piccola paranoia.Mi fermo al sentire una voce purtroppo a me già famigliare.

"Delia."Shawn si avvicina quasi troppo, io non lo conosco e non voglio che la gente sappia che ci conosciamo.Anche se dire che ci consociamo è dire troppo.

"Shawn."Annuisco nella sua direzione per poi girarmi e voltarmi nella direzione opposta.

"Non sapevo che conoscessi il mio nome."Dice in modo curioso.

"Avendo cinque oche in casa purtroppo il nome di qualche ragazzo 'figo' me lo ricordo."Dico evidenziando le virgolette.

"Quindi mi definisci figo?" Disse con un tono troppo dolce per i miei gusti.

Giro gli occhi per poi concludere ufficialmente la conversazione.
"Idiota."Mormoro a bassa voce.

---

Esco finalmente dalla mia ultima aula di lezione della giornata.Mi siedo tranquillamente su una panchina, la quale si trova all'entrata dello studio dove tra circa un'ora si svolgerà la mia lezione.Tiro fuori dallo zaino nero un paio di libri e incomincio a sfogliare le immagini di quest'ultimi, cercando di immaginarmi diverse trame o i diversi passati dei personaggi.Mi piace osservare i dettagli dei libri, a volte leggo e rileggo le stesse frasi per percepirle alla perfezione oppure altre volte, come adesso d'altronde, ammiro le pochi immagini scelte per rappresentare al meglio il libro.

Mi infilo le mie amate cuffie e rincomincio con il mio passatempo.

Circa mezz'ora dopo intravedo una figura femminile avvicinarsi alla mia panchina.

Alex.

Alex è forse l'unica ragazza con cui vado d'accordo, probabilmente perché abbiamo entrambe le stesse passioni e di carattere ci assomigliamo parecchio, ad entrambe piace la solitudine ed è per questo che non ci definiamo 'amiche'.Alex frequenta con me il corso di console ed entrambe amiamo la Electro.Devo ammettere che ammiro davvero molto la sua bellezza, la trovo unica, i suoi lunghi capelli neri e i suoi due occhi verdi potrebbero incantare chiunque.

"Ciao Delia."La ragazza mi sorride minimamente, alzando i suoi Rayban neri per poi però rimetterseli addosso, quasi come se avesse paura della luce.

"Ciao Alex.Come mai in anticipo?"

"Ho voglia di fare lezione."La ragazza mi sorride calorosamente.

Appoggia il suo esile corpo sulla panchina per poi accomodarsi al mio fianco.Rimetto silenziosamente i miei libri nello zaino per poi rigirarmi per continuare la conversazione con Alex.

"Ascolta Delia.Andrò direttamente al punto.Questo venerdi sera mio fratello farà una festa a casa nostra e ho bisogno che tu ti faccia vedere e che tu ti presenta come mia amica."La ragazza dagli occhi verdi mi osserva attentamente.

"Perché dovrei venire io?"Chiedo alzando un sopracciglio.

"Vedi Delia io e te ci assomigliamo parecchio.Noi non abbiamo bisogno di nessuno, ma purtroppo devo dimostrare l'opposto a quello stronzo di mio fratello.Dovrai semplicemente venire, io ti presenterò e poi potrai andartene.Sei l'unica ragazza che mi vada a genio nel giro di chilometri."Alex si esprime in modo molto diretto e chiaro come io direi.

"Certo Alex.Sappi semplicemente però che me ne andrò velocemente.Odio le feste e odio sopratutto chi partecipa.Inoltre se non mi sbaglio dovrebbero andarci anche le mie sorelle."

"Non preoccuparti mi serve semplicemente presentarti a mio fratello dopodiché inventerò qualche cazzata.Grazie Delia."

"Niente."

Dopo un momento di silenzio decidiamo entrambe di alzarci, raccogliere la nostra roba ed entrare nello studio sperando che i nostri altri due compagni siano già arrivati.Dopotutto chi aveva questa passione più o meno era vittima di qualche problema.Abbiamo tutti bisogno di uno sfogo e in particolare il nostro è la console.

Thoughts[s.m]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora