Capitolo 15

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Potrei giurare di sentire qualcuno piangere.
La testa mi girava, non ho idea di dove io sia, ma non sentivo quella sensazione di paura..
"Becky?!" Esclamó.. mia madre?
"Mamma?!"
"Oddio!" Rispose lei abbracciandomi, singhiozzando violentemente.
"Pensavamo di non trovarti più.. sono state le due settimane più lunge della nostra vita! Tuo padre-"
"Due settimane?" Chiesi interrompendola.
Mi guardó negli occhi e sorrise, ma era un sorriso amareggiato.
Mi guardai attorno un attimo: ero in camera mia.
Fuoro c'era il sole, non so dire che ore fossero, ma mi sembrava tardi, quasi il tramonto.
Mia madre insistette nel farmi mangiare qualcosa, dopo mi spiegó di come Luke mi avesse riportata qua.. Luke.
"Quanto è rimasto qua?" Chiesi io indifferente.
"È rimasto tutta la notte sveglio a guardarti. Forse ha anche pianto. L'ho mandato io via questa mattina, ma ha detto che sarebbe tornato verso le dieci."
"Ah." Dissi indifferente.
Ma tutto ció che significa? Lui ci tiene a me, si o no? Evidentemente si.. non so. Non sto capendo più niente. Che casino.
Frustrata me ne tornai in camera e mi rimisi a dormire, non importa se fossero le otto di sera.
Chiusi gli occhi ma niente.
Mi rotolai nel letto per una bella mezz'ora senza risultati.
Dio, chiedevo solo di dormire, non è tanto.
Quindi decisi di prendere il cellulare e ascoltare un pó di musica.
Misi riproduzione casuale e finì per partire 'Boulevard of Broken Dreams' dei Green Day.
Pian piano iniziai a prendere sonno fino a quando qualcuno entró in camera mia e si sedette sul letto.
"Mamma per fav-" mi fermai quando vidi Luke sorridermi.
"Ei- disse scostandomi una ciocca di capelli dal viso- come stai?"
Ci impiegai un pó a elaborare la risposta, mi sentivo tremendamente nervosa.
"Uh, bene, penso" si limitó a sorridermi.
Dio, perché mi sentivo così?
Dopo tutti questi mesi di odio.. forse confusione, nei suoi confronti, mi stende con un sorriso.
Non capisco più niente, ci sono momenti in cui vorrei ucciderlo, e altri in cui vorrei farci l'amore.. e questo è uno di quelli.
Ci volle tutta la volontà del mondo per non riempirlo di baci in quel preciso istante.
"Grazie.. comunque." Dissi in un sussurro.
"Non devi ringraziarmi.. è colpa mia se quel.. coso... ti ha toccata così. Lui non doveva, non poteva." E in neanche un secondo lui era là in lacrime, e toccó a me consolarlo.
"Non piangere... non è colpa tua. Sono io che me la sono cercata.. dovevo solo continuare in nostro vecchio accord-"
Meglio che non parli di quel periodo.
Luke notó quello che stavo per dire e mi chiese: "Quale accordo?" Con espressione allarmata, ma anche un pó triste.
"Eh.. uh, li facevo i compiti.."
Veramente? Che balla di merda. Spremiti cogliona!
Ma lui non ci diede peso e fece finta di nulla.
Li strofinavo la schiena mentre li era rimasto qualche singhiozzo.
Le ore erano volate.. ed era quasi l'una.
"Se ti va puoi dormire qua." Dissi sorridendo.
"Okay." Rispose prendendo uno dei miei cuscini e piazzandosi a terra.
"Che stai facendo?" Chiesi ridacchiando.
Si era rannicchiato tutto a terra, e cercava una posizione per dormire.
"Dormo qua."
"Stupido se vuoi puoi dormire con me."
Cosa?
"Cosa?"
Ah ah ah, merda.
Perché l'ho chiesto? Ti pa e che lui dorme con te? Sei proprio ritardata. Uffa.
"Sei sicura che non sia un problema?"
"Si."
"Okay allora."
Mi scostai per lasciarli spazio e lui si infiló con me sotto le coperte.
"Bhe..uh, buonanotte." Disse girandosi dall'altra parte.
Sussurrai un 'notte' prima di fare la stessa cosa.
Era così vicino ma lo sentivo così distante.
Vorrei stringerlo a me, come ho fatto l'altro giorno.
Voglio poterlo dire quanto lo amo.
Si amo. Forse è questo quello che vuol dire amare.
Amare così tanto una persona da odiarla.
Odiarla perché sai che non potrà mai essere tua.
Odiarla perché la vuoi così dannatamente tanto...
Due braccia.
È tutto quello che sentii attorno ai miei fianchi.
Poi il letto si mosse un pó e mi ritrovai spiaccicata contro il petto di Luke.
Mi mossi cercando di mettermi comoda, e lo strinsi ancora di più a me.
È tutto così perfetto...
**
Vuota. Ecco cos'era l'altra parte del letto: vuota.
Non potevo aspettarmi altro, pensandoci bene, lui era comunque Luke Hemmings ormai, non Luke il migliore amico di Becky.
Tornare a quando eravamo piccoli. Era tutto così bello.
Ma le cose belle hanno una fine.
Che palle.
Andai in cucina e ci trovai mia madre vhe faceva la colazione.
Mi guardava come se stesse guardando un martire.
Feci colazione e lasciai la stanza senza dire niente.
Mi vestii e uscii.
Tornai al parco, e mi misi accanto all'albero a pensare.
A pensare a cosa mi sia successo in questo periodo.
Questa cosa successa con Will lascerà un segno permanente.
**
Non ho niente da dire, rydo.
-Rebecca xx

Close as Strangers || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora