Continua: Un bacio a Natale.

152 28 14
                                    

Per premiare il tuo coraggio, voglio offrirti queste stampelle".
"E queste aste cosa sono Maestà? Non le voglio!"
"Aste a noi?" " Io mi chiamo Nino", dichiarò la stampella destra.
" Io mi chiamo Nina", si presentò la stampella sinistra.
"Maaa... voi parlate?" "Si! Perché tu non parli?" " Io parlo
ma non cammino". " E neanche noi. Beh, cominciamo bene!"
pronunciarono in coro e aggiunsero: "Noi dobbiamo stare con te
per sempre" " Sento di non farcela" " Almeno provaci".
E fu così che insieme provarono a camminare.
"Stiamo prendendo il sonno. Vai piano!" affermarono le stampelle.
"E non ridete di me!" esclamò Caterina infuriata.
Intervenne Tracy e disse: " È ora di rientrare a casa. È la vigilia di Natale".
Sempre intorpidita, Caterina muoveva passi lenti.
"Oh! mamma!" " Ma è già tantissimo, figlia mia".
In quella casa finalmente aleggiava un po' di tranquillità.
A un tratto entrò nella camera della bambina il buon vecchio
dalla barba bianca dichiarando: " Quest'anno la mia slitta è più
pesante del solito" " Cosa porti?" chiese Caterina.
"Porto Amore,Pace e Speranza. Però c' è un dono che non spetta a me"
sostenne l'anziano canuto.
Caterina guardò Tracy speranzosa, mentre la mamma piangeva.
In quel mentre entrò Giuseppe. Prese sotto braccio la moglie e andarono in cucina
vicino al presepe.Tracy e Caterina li seguirono. Caterina sentì la voce del papà:
"Nella piccola notte magica dell'anno vuoi recitate la tua poesia?"
"Si! Con piacere." Udii tra il sonno le ciaramelle, ho udito un suono di ninne nanne... Non
me la ricordo" disse la piccola." CLAPSS!" Un applauso festoso scroscio'.
Subito dopo, secondo la tradizione natalizia, la famiglia si riunì a tavola per la cena.
In seguito si strinsero davanti al camino. Era gradevole sentire sulla pelle il
calore della fiamma. Nella stanza c' era un suggestivo profumo di buccia di mandarino
e tutti guastarono biscotti e dolcetti natalizi.Un po' prima della mezzanotte, Caterina
ormai un po' stanca si accoccolo' sulle ginocchia della mamma.
Udì una voce soave." Ma non è la voce della mamma!"
pensò-E allora chi è?" Si svegliò e non vide nessuno.
" SMACK!" qualcuno la baciò.
Immancabilmente prima di andare a dormire si recitava tutti insieme
la preghiera. " Gesù prenditi cura di me e tienimi stretta fino a domani".
Era il giorno di Natale. Al risveglio, Caterina disse alla mamma:
" Ho sognato di essere guartita". E a quel punto saltò dal letto con le sue gambe
gridando: " ALLELUIA! ALLELUIA! È troppo bello per potrerci credere!"
" Rallegrati, figlia mia! L'amore di Gesù Bambino ti ha guarito".
Caterina volse lo sguardo verso Tracy, che era sempre con lei.
" È giunto il momento di salutarci" disse la Fata. Uscì dalla finestra
svolazzante. Salutava briosa con : " BUON NATALE! BUON NATALE!"
Caterina rispose al saluto con un' espressione inglese imparata 
tra le tante a scuola: " MERRY CHRISMAS!"

Mamma, mamma, mi racconti una storia?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora