Asia, la Fata dei Desideri.

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"Raccontami una storia, mamma!"
"C'era una volta una strega cattiva. Voleva  trasformare una bambina in una grande zucca".
"Ah! Ah! Me l'hai raccontata mamma!.
" Emm... e la storia di Gioele la conosci?"
"No! Dai, racconta!"
Tanto e tanto tempo fa in una terra lontana c'era un paese che si chiamava Desiderio.
In questo paese abitava Gioele, un ragazzo dai capelli biondi che incorniciavano un
viso rotondo e paffuto. I suoi occhi erano grandi color nocciola dorato.
Viveva in un appartamento e dalla sua finestra al quarto piano si affacciava per
ammirare il cielo splendente e la collina verde e silenziosa.
Spiccava tra le tante case: la bianca basilica di San Giorgio e l' ospedale Speranza
dove c'erano tanti bimbi ammalati e Gioele pensava tristemente:
" Che cosa posso fare per loro? Ci vorrebbe una bacchetta magica".
Tutti i giorni correva per le vie del paese per allontanare la tristezza anche se egli
amava correrere a piedi nudi. Si! Avete capito bene cari amici.
Gioele non portava le scarpe. Per fortuna un pomeriggio ebbe un' idea:
"D'ora in poi metterò le scarpe" affermò.
In fretta e furia corse per tutta la città  in cerca di un paio di scarpe ma le
andarono tutte strette. Il negoziante disse: Hai provato tutte queste scarpe
ma ahimè... " e lo salutò dispiaciuto.
Un giorno amareggiato seguì la strada che lo portò nel viale del paese.
Era coperto di finissima ghiaia. Gioele osservava il prato interrotto da disegni
di fiori variopinti. In questo giardino incantevole c'erano anche fontane,
statue e un lago liscio come uno specchio in cui si specchiavano le fronde
degli alberi. Dappertutto svolazzavano farfalle e di tanto in tanto sfioravano l' acqua.
C'era poca gente in giro. Gioele si fermò alla enorme fontana con statue in pietra,
erano gli animali dell' Arca di Noè. La statue erano tutte in una nicchia e insieme
facevano un girotondo. Gioele oltrepassò la fontana e imboccò un piccolo viale
fiancheggiato da fiori e da  alberi di mandorli.
Vide una panchina, si fermò, era seduta una bella ragazza, era vestita di bianco
e di argento e nella mano destra impugnava un pennello con pittura rossa.
Un suono soave senti Gioele: "Che posto meraviglioso!" esclamò la ragazza.
"Si! È bello!" rispose Gioele con un filo di voce.
" Tu devi essere Gioele?" " Esatto! Come fai a conoscere il mio nome?"
" Me l' ha detto un uccellino".
" Perbacco! Mi prendi in giro?"
" Che cosa hai? Perche quel muso lungo?"
"Mi scoppia il bombolone" rispose in tono scherzoso allontanando la malinconia.
" Sei flippato? " disse la Fata ridendo a crepapelle.
" Si! Forever!"
" Ah! Ah!" scrosciarono risate.
Ridevano e come ridevano!
" Sono qui per te, sono venuta da un regno lontano.
Mi chiamo Asia, la Fata de dei Desideri" gli dichiarò
"E imiei desiderti si avverranno?
" Si!
" Finalmente! Posso esprimerlo?"
" Si!Vai!"
Gioele chiuse gli occhi e a pugni stretti esclamò:
" Ai bambini dell' Ospedale Speranza tanta allegria lieta sia".
" Tu aspetta e vedrai... "
Detto, fatto, Asia con il pennello dipinse sui piedi di Gioele delle scarpe rosse.
A poco a poco si sentì leggero e prese il volo.
" Maaaa... "
" Si, con queste scarpe volerai".
" Oh! Mitico!
" Esprimi  un altro desiderio con una filastrocca".
" Si! Aspetta un momento devo pensarci. Emm... In America voglio andare
per poi ritornare come Babbo Natale tanti doni portare".
" Bravo!"
" E per arrivarci?"
" Indosserai le scarpe magiche".
Asia e Gioele trascorsero una breve e magnifica vacanza nella 57 St Avenue a New York.
Gioele varcò la soglia del negozio e manifestò:
"Che cosa vedono i miei occhi! Sto sognando?"
"No! È tutto vero!"
Era un mondo fatato pieno di balocchi. Vide una grande vetrina e sbalordito esclamò:
" Accipicchia! Quanti strumenti musicali, non è il più bel posto del mondo?"
"Eh, si!"
" La musica è magia per i bambini dell'ospedale Speranza, vero?" disse Gioele.
" Ora andiamo. A tutto gas! Faremo un giro breve" pronunziò Asia.
Al rientro,Gioele disse: " Santo Cielo! Il paese Desiderio è illuminato da luci variopinti!"
Era iniziata la magia del Natale. La Fata ricopri di neve i fiori del mandorlo.
La coperta di vegetazione era un lenzuolo bianco ma il cielo era coperto
di nastri azzurri e il sole sbocciava come una rosa rossa.
" Gasp!Che meraviglia!" esclamò Gioele.
" E ancora non hai visto le altre sorprese!"
La Fata  e Gioele si recarono all' ospedale Speranza. Era trasformato in un
luogo magico. All' improvviso Gioele era Babbo Natale con la sua slitta e le renne.
Oh , e non stupitevi cari amici, è sempre Asia che realizza i desideri di Gioele.
"Entra pure! "pronunciò la Fata.
" Oh mio dio! Non l'avrei mai immaginato così!"
" Eccoti qua! Metti i dono sotto il grande e luccicante albero di Natale.
" Ehi! Campione seguimi, andiamo verso l' uscita".
La stanza dei doni si aprì con un suono squillante.


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