continuazione: Una vacanza fantastica

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Era fuggito dal parco perché aveva litigato con il pavone. Viaggiava con un
trenino elettrico per smaltire la rabbia; era anziano e non volava più da tempo
e per questo motivo il pavone lo prendeva in giro.
Il pavone spavaldo gli mostrava la sua coda color dell' arcobaleno in tutto il suo
splendore e canzononava il povero gufo: " Non sei bello, ed anche se riesci a girare
gli occhi come una trottola non fai ridere nessuno".
"Non ti ascolto nemmeno, povero sciocco, vado via da questo parco e con il mio
trenino farò un bellissimo viaggio. Tu stai qui a guardarti la tua coda" ribatté stizzito Doroteo.
Fu così che Doroteo si mise in viaggio nel bosco speciale.
Ascoltò le parole di Bau Bau.
Doroteo era il Mago più potente ed era bravo a capire tutte le lingue
però aveva un problema, poverino, era sordo come una campana.
Passò un po' di tempo prima di decifrare le parole di Bau Bau, e allorché il sole
stava per andare a dormire affermò" "È facile da spiegare! La giostra Loto vuole fare
una vacanza fantastica per mare e per cielo con gli animali del bosco,
ma le mancano tre biciclette per far sedere i cagnolini Toe, Tata e Tutù".
Svolazzando, i tre pappagallini si accomodarono sulle selle delle bici per verificare se funzionassero.
La bici rossa era triste e pensava: " Adesso mi gettano nel fosso, ho le gambe ingessate...
con questa febbre alta e pure la tosse che non mi dà pace, come faccio? Uffa! E sbuffo'."
"Sentite questo cigolio continuo?" esordì Pan.
" Guardate una delle bici, è proprio sgangherata! Non solo ha il campanellino
che squilla stonato e il manubrio è storto, ma è proprio da buttare .
Fa un sacco di rumori: granc granc, crok... come si fa?" replicò Pen.
Pin si avvicinò. "Avete visto come scotta? Ha la febbre alta e le gambe sono ingessate.
Qui ci vuole l'intervento della Fatina!"
Detto fatto, dal cielo volteggiava un puntino luminoso: era Celestina, la Fata del Bosco.
Era vestita di blu come i suoi occhi e la luce del sole li faceva splendere ancora di più.
Alta e snella, volava come una farfalla e i suoi capelli ramati le cadevano sulle spalle;
la luce che la avvolgeva era radiosa e si sfaldava in piccole luci che volavano come stelline.

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