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Zero osservò i suoi compagni accasciarsi al suolo come in preda al sonno uno dopo l'altro. Zic, poi Satinder e Harad e Remí quasi all'unisono. Si girò confuso verso Pez e Sylgar e con sgomento scoprì di avere la vista annebbiata.

"Che... Diamine..." Pensò prima di barcollare anch'egli e finire a terra.
Il contatto con l'erba fresca scomparve poco a poco finché tutto attorno a lui non si fece buio.

Lo ridestò una voce furiosa, tonante. Quasi innaturale per provenire da un essere umano.

«Shar. Per mano sua molti Dèi cadranno, e ne sopravviveranno solamente sette.» 

Nella mente di Zero, ancora intorpidita da ciò che gli stava accadendo attorno, focalizzò un uomo dai lineamenti confusi, ma che ispirava una risolutezza infinita. Forse fu per l'istintiva conoscenza impartitagli da Eliar, forse fu per la sua nuova identità divina che il giovane chierico identificò in lui Lord Ao. A seguito di ciò si mescolarono numerosi voci concitate pronte a sovrapporsi le une sulle altre: molti chiedevano cosa sarebbe successo agli altri. Molti si preoccupavano per il mondo lasciato nelle mani dell'oscurità.

«Silenzio!»

Anche se non sembrava fosse lì fisicamente, Zero avvertì un sussulto intimorito muovere il proprio corpo sentendo l'urlo del padre di tutti gli dèi. 

«Beshaba, nomina il tuo prescelto.»

Dalla folla Zero vide farsi avanti una vecchia, dall'aspetto ossuto e ricurvo. Una fitta alla testa lo costrinse a chiudere gli occhi e quando li riaprì si ritrovò in un bosco... un bosco fin troppo familiare.

"Quella roccia..." Pensò osservando l'altura su cui si era arrampicato quasi quindici anni prima per salvare sua sorella da un orso. Fece per muoversi, ma si sentì come afferrare per le spalle in modo quasi materno. 

«Nomino Zero. Il ragazzo ha il dono della saggezza, sarà una guida per il gruppo nonostante la sua sfortuna.»

La sensazione alle spalle svanì poco dopo insieme al bosco, che lasciò spazio a un infinito pavimento bianco rivestito di piastrelle. Zero fece un giro su sè stesso in cerca della Dèa e, con stupore, si trovò davanti a Sylgar. Lo sguardo sul volto del mago era identico nell'espressione incuriosita e confusa.

«Dove diavolo siamo?» Chiese il chierico. 

Sylgar fece spallucce, finché non lo chiamò urlando: «Laggiù!»

I due si guardarono attorno, scoprendo di essere al centro di un'arena. Dagli spalti proveniva un brusio simile a quello sentito prima dal chierico e per istinto cercò i propri compagni tra gli spettatori, invano. Fu però catturato dallo sguardo giudicante di Beshaba, seduta con eleganza su uno scranno. Lord Ao sedeva insieme agli altri Dèi accanto ad ella e si alzò in piedi per placare gli animi del pubblico. 

«I prescelti hanno compiuto scelte nefaste per il mondo intero. Dovranno dimostrare di essere all'altezza del compito che è stato loro predestinato scontrandosi in un duello.>>

«Cosa?!» Urlò Zero allibito. Lo sguardo si posò su Sylgar, che però non pareva sconvolto da quella rivelazione. «Perchè?! Non ha senso!» 

Lord Ao fissò apatico il prescelto di Beshaba, scrutandolo da capo a piedi. 

«Dimmi, giovane chierico. Quali sono i tuoi dubbi?»

Zero fece un passo avanti.

«Perché dovremmo affrontarci in uno scontro all'ultimo sangue? Quando ho incontrato Tyche mi è stato detto che avrei dovuto guidare il gruppo verso una scelta più ponderata delle nostre azioni. Abbiamo già compiuto diversi errori, io per primo e sto cercando di espiarli nel modo migliore possibile... Non voglio combattere Sylgar, è un mio amico e compagno. Se dovessi avere la meglio non arriverei ad ucciderlo, anzi. Sono un chierico, il mio compito è quello di proteggere gli altri.»

Lord Ao parve colpito da quell'affermazione e Zero potè intuirlo dal lieve sorriso increspato sul suo volto informe. 

«Concedi la vittoria al tuo avversario?»

Zero deglutì prima di dire: «Sì, se questo eviterà che io gli faccia del male.»

Lord Ao fissò Sylgar. 

«Accetti la vittoria senza combattere? Altre realtà del tuo compagno verranno sacrificate in ogni caso.»

Sylgar parve pensarci su, ma alla fine scosse la testa.

«No. Se proprio devono essere sacrificate altre realtà voglio che sia dovuto a uno scontro fisico.»

Zero avvertì un nodo allo stomaco, ma inclinò il capo in avanti mentre Lord Ao dava il via allo scontro con la prima mossa concessa di diritto a Sylgar. Zero voltò lo sguardo verso Beshaba e le rivolse uno sguardo affranto. Lei ricambiò con un sorriso sinistro, e al contempo di incoraggiamento.

«Come desiderate.» Mormorò Zero, preparandosi ad affrontare il mago.

Avrebbe combattuto come in un regolare scontro, anche se questo voleva dire morire.






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