9.the bells are really making a deafening noise tonight

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Light Yagami. Diciassette anni. Ascoltava il rimbombo dei suoi passi in quel freddo corridoio d'ospedale inalando lo straziante odore di disinfettante.
Portava un cerotto sulla mano destra e aveva delle leggere occhiaie sotto le palpebre inferiori.
Vide delle infermiere sistemare dei documenti di fretta e tra queste c'era anche colei che si occupava di Ryuzaki. Proprio quest'ultima alzò il capo verso di lui e gli occhi le si illuminarono.
"Tu sei Light Yagami, il ragazzo che sta sempre con Ryuzaki" disse quasi a farla sembrare una domanda.
"S-sì, sono io..." rispose confuso il castano.
"Abbiamo trovato un fegato compatibile. Dobbiamo preparare Ryuzaki all'operazione"
A quelle parole Light perse un battito.
Si.
Finalmente.
Finalmente Ryuzaki sarebbe guarito.
I due si recarono nella stanza del corvino, mentre una sensazione mista ad ansia ed emozione stava praticamente perforando le pareti dello stomaco di Light.
Aprì velocemente la porta senza neanche bussare. Ma quello che si trovò davanti lo confuse e lo sconcertò allo stesso tempo.
Ryuzaki non c'era...
Notò che l'infermiera lo stava guardando speranzosa.
𝘋𝘰𝘷𝘦 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦...
𝘋𝘰𝘷𝘦 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘤𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰...
Puntò lo sguardò sulle sue scarpe mentre si spremeva le meningi, finchè finalmente una lampadina nel suo cervello si accese.
Archimede avrebbe sicuramente urlato "Eureka!"
Anche se al momento il castano non aveva fatto nessuna scoperta eclatante. Semplicemente conosceva il suo ragazzo.
Comunque sia, Light aveva iniziato a correre come un forsennato fuori dall'ospedale.
Fuori dalla struttura pioveva
Pioveva a dirotto
Ma lui non ci aveva neache pensato a prendere l'ombrello. Correva sotto la pioggia battente e ciò gli provocava piccole goccionie di sudore su tutto il corpo, che a causa del vento gelido gli faceva venire la pelle d'oca.
Ma a lui non importava.
Lui doveva raggiungere Ryuzaki.
Doveva raggiungere l'amore della sua vita e dirgli che aveva una speranza.
Una speranza per vivere.
E rimanere accanto a lui per sempre.
Raggiunse finalmente il piccolo laghetto nel parco di Winchester e lo vide.
Un piccolo esserino su una sedia a rotelle, con i capelli corvini, i vestiti completamente fradici e due cristalli nero pece puntati sul grigio cielo di quella sera.
"Che stai facendo, Ryuzaki?" chiese con tono preoccupato al suo ragazzo.
"Niente...non sto facendo assolutamente niente di particolare...ascolto il suono delle campane" rispose il corvino con aria triste.
"Le campane?"
Light era davvero confuso.
"Già...devo dire che oggi fanno davvero un baccano assordante"

Il castano guardò un attimo dove gli occhi di Ryuzaki puntavano per poi ritornare ad osservare la sua figura.
"Io non sento niente..."

"Dici sul serio? Eppure è tutto il giorno che vanno avanti...è impossibile ignorarle" il corvino fece una breve pausa "Deve essere una chiesa, forse c'è un matrimonio...o forse un-"

"Ma che stai dicendo, Ryuzaki?"

"Scusami...dico sempre cose senza senso, non starmi a sentire" concluse.
Il castano sospirò.
"L'infermiera mi ha detto che è arrivato un fegato compatibile, ti opereranno domani" disse con un sorriso sulle labbra.
"Davvero? E' meraviglioso. Allora se non ti dispiace potresti riaccompagnarmi in ospedale?"

"Certo...andiamo" gli disse sorridendo per poi incamminarsi verso l'edificio ancora sprovvisti di ombrello.

Rimasero in silenzio per un po' finchè ad un certò punto il corvino voltò il capo verso quel cielo grigio e coperto di nuvole cariche di acqua.
"Piovevà così forte...anche il giorno in cui ci siamo conosciuti, ricordi?" chiese portando alla mente quello spledido giorno.
Light sorrise nostalgico.
"Si...meno male che avevo l'ombrello altrimenti ci saremmo inzuppati" ammise ridacchiando.
A pensarci bene, la morte di suo padre era stata quasi una fortuna. Se lui fosse ancora in vita, non si sarebbe mai trasferito in Inghilterra e non avrebbe mai conosciuto l'amore della sua vita.
Sentì Ryuzaki sospirare, ma non ci diede troppo peso.

Arrivarono all'ospedale e subito la donnina che seguiva le cure di Ryuzaki li raggiunse affannata.
"Finalmente siete arrivati, Ryuzaki ti accompagno in camera così puoi cambiarti, cerca di dormire bene stanotte domani ti operiamo" gli disse puntando le iridi azzurre in quelle pozze nero pece. Esse si spostarono verso il castano ricevendo un timido e sincero sorriso.

Quella notte Light la passò insonne, pensava al corvino e a tutto ciò che avrebbero potuto fare insieme d'ora in poi. Si girava e rigirava nelle coperte, ma l'emozione se lo stava mangiando vivo. Quando intravide la luce dell'alba dalla finestra decise di sgusciare fuori dalle lenzuola e uscire in balcone nonostante il leggero freddo di inizio settembre. Si sedette sul gelido pavimento, rabbrividento a quel contatto con la sua pelle. Inspirò dal naso venendo percorso da altri brividi mentre si godeva lo spettacolo mattutino.
"Sei già sveglio?"
Udì una voce alle sue spalle che lo fece sobbalzare, si voltò e vide sua madre accovacciarsi vicino a lui con lo sguardo verso la prima alba.
"In realtà stanotte non ho proprio dormito, oggi operano Ryuzaki ed ero troppo in ansia" spiegò senza guardarla negli occhi.
"Tu e quello strano tipetto siete diventati proprio buoni amici, eh?"
"Già".
Presto si fecero le 9 e Light, dopo essersi fatto una doccia ed aver messo qualcosa sotto i denti, si recò in fretta all'ospedale. Ad accoglierlo c'era un Ryuzaki con il camice e uno sguardo spento mentre si fissava le dita magre sulla sedia a rotelle.
"Va tutto bene? Dovresti essere felice, era quello che volevi, no?" chiese Light confuso al suo ragazzo.
Il corvino, però non riusciva a guardarlo negli occhi, continuava a tenere lo sguardo puntato sulle proprie mani.
Il castano sollevò la testa a guardare l'infermiera in cerca di spiegazioni. Ella sospirò.
"Ascoltami Light, abbiamo riscontrato un rischio nell'eseguire l'operazione. Ryuzaki è troppo magro e un trapianto richiede un grande consumo di energia e forza. Come da regolamento, abbiamo chiesto direttamente al paziente se vuole correre il rischio. E beh...lui ha accettato, anche con il rischio di non farcela..."

Sick Bells ~ lawlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora