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-Ma dici sul serio?-

-Che schifo!-

-Quelli come te sono malati!-

-Ti aggiustiamo noi!-

Bam.

Un pallone violaceo si abbatté contro la spalla di uno di quei ragazzi per poi tornare tra le mani di chi l'aveva scagliato, come per magia. La scena si ripeté per altre tre volte, con rapidità, e colpendo ogni volta un ragazzo diverso.

-Se non ve ne andate immediatamente, vi stampo la scritta "ACE" in faccia.-

Chi aveva pronunciato la frase, l'aveva fatto con tono freddo e una faccia del tutto inespressiva.

Un brivido corse sulla schiena di quei ragazzi, chi aveva in mano la palla, metteva loro inquietudine.

-Scherzo...- disse sollevando un angolo della bocca- Ma se non ve ne andate entro sei secondi, chiamo la polizia.-

Fuggirono.

Lei buttò la palla nella finestra, la scena era accaduta esattamente nel tratto di strada davanti casa sua.

Si avvicinò al ragazzo che era stato pestato ed era ancora a terra e che la stava guardando con adorazione.

Jiyu- Ah! Nishinoya san!- Non si era accorta che si trattava di lui. Lo aiutò a rialzarsi.

Nishinoya- Grazie Jiyu chan... Me ne vado subito...-

Jiyu- No, che non te ne vai! Ora entri subito in casa mia e lasci che ti aiuti!-

Nishinoya- Ma...-

Jiyu- Davvero vuoi far arrabbiare chi ha fatto fuggire quelli che ti hanno ridotto così?-

Ci pensò un momento.

Nishinoya- Okay, no...-

Dopo essersi tolto le scarpe, alzò lo sguardo e notò un qualcosa che era stato messo all'ingresso, così da poter essere notato non appena si entrava e non era possibile fare altrimenti. Una bandiera a sei colori.

Nishinoya impiegò qualche secondo a realizzarlo: era al sicuro. Quella casa era un posto sicuro per lui. Prese a piangere, buttando fuori anche la paura di quanto appena successo: se non fosse stato per lei, chissà come sarebbe andata a finire.

Jiyu- Vuoi che chiami Atsumane san?-

Il libero aveva ripreso il controllo quasi del tutto.

Nishinoya- Oh no...- disse singhiozzando ancora un po'-... ad Asahi san verrebbe un colpo a vedermi così, soprattutto a piangere... Vorrei chiamare Tanaka kun, però...- Tirò fuori dalla tasca il cellulare e scoprì che lo schermo si era spaccato, ma funzionava ancora.

Nishinoya- Accidenti!-

Jiyu- A quello si rimedia, non temere. Puoi farlo venire qui, se vuoi, non ci sono problemi.-

Il suo tono era calmo.

Nishinoya- Grazie, Jiyu chan!-

Poiché l'amico ci avrebbe messo un po' ad arrivare e la sua emorragia al naso si era arrestata in fretta, Jiyu riuscì a convincerlo a farsi una doccia calda, facendo comunque molta attenzione.

La fortuna volle anche che Jiyu avesse degli abiti da dargli perché non credeva esistessero vestiti maschili o femminili.

Nishinoya- Avevi ragione, va meglio!-

Jiyu- Sono felice della cosa.-

Gli mise tra le mani una tazza decisamente troppo grande di tè bollente.

Lì, rannicchiato al caldo sul divano, con una coperta sulle spalle, mentre fuori era già buio e freddo, si sentiva veramente protetto, nonostante con una mano tenesse una borsa del ghiaccio su un occhio.

Suonò il campanello e Nishinoya fece un salto da seduto.

Jiyu- Tranquillo.- disse con fermezza e andò ad aprire.

Tanaka- Nishinoya kun!- Rimase sconvolto nel vederlo in quello stato, coperto di lividi e quant'altro.

Nishinoya- Mi hanno dato una bella lezione, eh? Se non fosse stato per Jiyu chan... Avresti dovuto vederla! Li ha messi in fuga a pallonate! Hahahahah!-

Rideva sul serio.

Jiyu- Tanaka san, non so se sia il caso di portarlo in ospedale...-

Nishinoya- Nah, sto bene!-

Jiyu- Shh! Non decidi tu!-

Tanaka- Non è un ragazzo stupido, se ne dovesse aver bisogno, lo dirà e ce lo porterò io! Parola di Tanaka Ryunosuke!- e si batté la mano sul petto- E, lui, non si farà problemi a dirlo, se ne avesse bisogno! Vero, Nishinoya kun?-

Il libero non rispose, si era addormentato.

Gli altri due si spostarono in cucina e anche lui si ritrovò tra le mani una tazza di tè caldo decisamente troppo grande.

Tanaka- Sai... Io...- fissava la bevanda scura-... Avrei dovuto impedirglielo! Mi aveva detto cosa voleva fare, di volerlo dire ad alcuni dei suoi compagni delle medie... Non avrei..!-

Jiyu- Sempai...-

Quella parola fermò il flusso di pensieri di Tanaka. Non era abituato a sentirsi chiamare così da una ragazza.

Jiyu- Sempai, hai fatto la cosa giusta. La scelta fatta da Nishinoya è sempre un qualcosa che può rivelarsi pericoloso... oppure no. Non c'è modo di saperlo davvero finché non lo si fa. Ma esserci prima e dopo, è la cosa migliore per sostenere qualcuno.-

Tanaka- Sai, io non... Ho visto all'ingresso... Io...-

Jiyu- Sei un alleato, me lo ha detto Nishinoya, e voi alleati siete più preziosi di quanto pensiate.-

Tanaka- Forse ma, al momento, mi sento uno schifo.-

Jiyu- Sempai, il tuo nome è Ryunosuke, vero?-

Tanaka- Sì.-

Jiyu- E contiene la parola "ryu" che vuol dire "drago", se non sbaglio.-

Tanaka- Sì, significa "Assistenza di un drago". Ma cosa c'entra?-

Jiyu- C'entra che devi rialzare la testa, Tanaka san. I draghi sono più maestosi quando ascendono al cielo.-

I draghi sono più maestosi quando ascendono al cielo.

Tanaka- Ma certo, sono un drago! Un drago che assiste! Sarò il drago che assiste Nishinoya e tutti quelli che ne avranno bisogno! Sarò il drago che veglia sugli altri e li custodisce!-

Jiyu- Un drago custode che, però, dovrebbe abbassare un po' la voce.-

Tanaka- Oh!-

Nishinoya dormiva ancora.

Lei stava pensando a qualcosa, sorridendo.

Tanaka- Cosa ti passa per la testa, Jiyu chan?-

Jiyu- In verità, stavo pensando che non mi pare di aver mai sentito qualcuno chimarti "Ryu kun", eppure suona bene.-

Lo disse sorridendo mentre Tanaka restava a bocca aperta. Ryu kun.

Tanaka- Chiamami così, d'ora in poi!-

Jiyu- Ma... Non è troppo confidenziale?-

Lui scosse la testa.

Tanaka- Se conosci qualcuno e ti dice che puoi chiamarlo in un certo modo, va bene.-

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