La battaglia finale

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CAPITOLO 10

* NON SEGUIRÀ LE VICENDE DELL'ANIME/MANGA *

Il sangue che sgorgava dalle ferite di Dabi era stato senza dubbio l'evento più doloroso al quale ebbi mai assistito.
Eravamo pronti, continuavamo a ripeterci, eppure abbiamo perso, ci hanno massacrati, a molti privati delle vite in un modo atroce, ovviamemte parlando dal mio punto di vista.
Solo in pochi sono ancora vivi, e quei pochi ora vengono trasportati via dalla polizia.
Abbiamo fatto quello che potevamo, insieme alle conoscenze di Shigaraki ed Overhaul, arruolato dal nostro capo grazie alle sue sorprendenti doti comunicative, avevo seguito un duro allenamento per rimettere in sesto il mio braccio, ma non è stato abbastanza, no, perché altrimenti molti dei miei amici e compagni non avrebbero perso la vita inutilmente, nel vano tentativo di proteggerci, e altri non sarebbero stati arrestati dalle autorità e portati in caserma.
Volevamo sorprenderlo, All might, e, mentre era ancora sotto shock, sconfiggerlo.
Eppure non è andata così, perché sono stati loro a sorprenderci.
File e file di eroi_circa duecento, ma che ai nostri occhi parevano più di mille_ tra cui riconoscevo anche Shota Aizawa, professore dello YUEI, e Keigo Takami, conosciuto come Hawks, erano schierati lì, al fine di proteggere All might.
Il TG raccontò dopo qualche giorno dall'accaduto la notizia che la LOV si era sciolta, con la morte e l'arresto di molti di loro.

Giornalista: "E ora riportiamo gli eventi di quel tragico giorno, dove molti hanno purtroppo perso membri importanti della loro famiglia o amici molto cari, deceduti nel tragico scontro tra eroi e villain, ma che sicuramente verranno ricordati da tutti noi per aver finalmente sconfitto la famosa Unione dei villain.
Shigaraki Tomura, capo dell'unione dei Villain, è arrivato ad un passo dallo sconfiggere l'eroe più forte di tutto il Giappone, All might, ma per fortuna non è riuscito a compiere questo suo piano. Fu catturato prima di adempiere al suo compito di annientarlo. Tredici vittime persero la vita a causa sua.
Toga Himiko fu catturata dopo aver accoltellato senza pietà il povero professore della 1A, Shota Aizawa morto sul colpo, e altri sette eroi. Causò anche cinque feriti gravi.
Atsuhiro Sako, conosciuto come Mr compress, è stato privato della sua vita mentre tentava di proteggere la ragazza dai poliziotti che la stavano portanto via. Uccise sei eroi e ferì due poliziotti.
Shuici Iguchi, chiamato Spinner, è stato assassinato durante lo scontro da Endevour, bruciando le sue carni per vendicare l'assistente della sua compagnia hero morta a causa del villain. Quattro vittime e cinque feriti gravi a causa dei suoi attacchi.
Jin Bubaigawara, nome da villain Twice, ha tentato di proteggere due dei suoi compagni, morto trafitto dall'ala del potente Hawks. Le vittime decedute a causa sua sono nove. Nessun ferito.
Toya Todoroki, risaputo come Dabi, creduto morto dallo stesso padre, è stato il più spietato e ha causato quindici vittime e tre feriti. Sconfitto senza la minima esitazione dal top hero Endevour che ha mantenuto il sangue freddo in una situazione tanto delicata. Anche se è praticamente sicuro che abbia perso la vita durante la battaglia, del suo corpo non vi è nessuna traccia.
Ed infine T/n T/c, è stata sparata durante la sua fuga per salvarsi. È purtroppo riuscita a sfuggire dalle grinfie del poliziotto che ha premuto il grilletto e ha perforato la sua spalla destra. L'uomo è stato soffocato dalla giovane ragazza. Cinque vittime e sei feriti gravi.
I villain Shigaraki Tomura e Toga Himiko, gli unici superstiti dell'unione, sanza contare i loro alleati con il villain Overhaul e Kurogiri, catturato prima dell'inizio della guerra, sono ora sotto un rigido controllo nella migliore prigione del paese. Sono stati brevemente interrogati ma non hanno risposto alle domande poste neanche sotto pressione.
Richiediamo inoltre a tutti i cittadini di aiutarci nella ricerca della fuggitiva T/n T/c e del corpo del deceduto Toya Todoroki.
Ora assisteremo al funerale dell'eroe e professore Aizawa Shota, morto con onore per proteggere il suo collega di lavoro e amico All might. I suoi alunni stanno porgendo sulla sua lapide una semplice e pura orchidea bianca, il suo fiore preferito, mentre piangono e si disperano per il loro amato docen-."

Spengo il telefono, stanca di assistere un minuto di più a quell'ammasso di ragazzini che si tormentano amareggiati per la morte di un uomo che pochi giorni fa cercava di uccidermi. E sono anche stanca di dover vedere tutte le notizie riguardanti il Giappone dal mio telefono.
La televisione qui in America purtroppo non riprende le stesse notizie asiatiche, ovviamente. Eh già, mi trovo in America.
Come sono arrivata in quattro giorni in un altro continente? Molto semplice. Mi sono avvalsa del peggior sentimento umano, capace di esternare parti di noi che neanche conosciamo. La paura, quella sì che è capace di tutto.
È bastato minacciare il controllore con la pistola che conservo nella tasca sinistra della mia divisa. E chiunque si spaventerebbe alla vista di una donna con un proiettile conficcato sulla spalla e un ragazzo svenuto di fianco a lei ricorperto di piercing. Ero piuttosto sicura di me in quel momento, devo ammetterlo.
E quando gli ho puntato il ferro gelato sulla gola tremolante mi ha persino offerto di aiutarmi a medicare le ferite.
Ovviamente ho rifiutato il suo aiuto, ma il kit di pronto soccorso che mi ha offerto è stato utile. Ha evitato che Dabi morisse subito dissanguato.
L'America è esattamente come me la aspettavo. Austin era l'unico volo disponibile e ci è andata benissimo. Confonderci in una metropoli invasa da gente ha aiutato molto a mimetizzarmi con un corpo inerme sulle spalle, ovviamente percorrendo vie deserte mentre i miei passi e lamenti erano ovattati dal vociare della città.
E quando sono arrivata all'ospedale ho solo dovuto recitare la parte della povera vittima indifesa. Le solite cose. Un ragazzo geloso, stalker per evitare che mi chiedessero il nome, che mi ha sparata e poi si è scaraventato sul mio compagno, gettandolo vicino al caminetto del mio appartamento. E mi hanno anche creduta. Mi sono dovuta subire un lungo interrogatorio da due poliziotti che sembravano alle prime armi. È stato semplice aggirare le loro domande e richieste.
Ora sono seduta sulla sedia fornita dalle infermiere mentre aspetto il risveglio di Dabi. Potrebbe non farcela e non risvegliarsi mai più, mi hanno detto.
Il suo viso, il suo interno corpo, non è minimamente cambiato, neanche dopo l'operazione d'urgenza in sala operatoria. Lui aveva già tante cicatrici e ustioni e quelle nuove neanche si notano. Non ho dormito molto, per assistere al suo risveglio. Ma mentre mi appoggio al lettino ospedaliero dove giace il suo corpo, mentre stringo debolmente la sua mano, sento le mie palpebre farsi sempre più pesanti finché non mi addormento profondamente.

La sensazione è strana, come se non è il mio corpo quello che sto controllando, ma quasi uno spirito, mentre seguo una voce che chiama il mio nome.

T/n: "Da...bi."

Dabi: "Mi dispiace T/n, mi dispiace così tanto."

T/n: "Per cosa? Cosa sta succedendo?"

Dabi: "Mi dispiace di averti abbandonato, T/n."

Non avevo mai creduto nei sogni premonitori, li trovavo sciocchi e senza senso. Mi sono ricreduta. Perché quando mi sveglio, mentre sento il bip che indica che il cuore del paziente sta cedendo e noto le infermiere avvicinarsi per cercare di salvarlo, lì capisco che è finita.
Quando il corpo di Dabi viene portato via da me e la dottoressa mi abbraccia e mi rassicura, realizzo che è terminata, questa breve avventura.
Cammino sulle strade affollate mentre penso a quello che ho perso, a quei pochi amici che avevo, ai miei genitori e al mio ragazzo.
Ho perso tutto, o almeno quasi tutto. Perché l'amore dicono che lascia per sempre il segno, che porterai sempre qualcosa di lui. E cazzo se è vero.
Il mio ragazzo voleva essere chiamato Dabi, no? Quindi immagino che sia giusto pensare a lui con questo nome e non con il suo originake. Mi massaggio lentamente la pancia e sorrido tra il mare di lacrime che cadono dalle mie guance mentre dico ad alta voce, involontariamente.
"Credo proprio che lo chiamerò Toya".

ANGOLO AUTRICE

Ehm... ok? Sinceramente volevo scrivere una fine che non implicava la morte di Dabi ma dopo aver letto due fanfiction che terminavano con la morte o della protagonista o del personaggio ci ho ripensato e ho realizzato questo capitolo. Però non volevo lasciare la protagonista del tutto sola quindi ho optato per un piccolo Toya. E quindi alleluia ho finito di scrivere questa fanfic, addio✌🙃.

Non dimenticarmi mai (Dabi×reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora