Hate. 4

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I giorni passavano e le mie giornate si dividevano tra casa di Giulio, casa di Giorgio, la pista da skate e vari locali dove andavano per delle battle o semplicemente per passare una serata.
Quando Giulio stava con Adele io stavo o a casa o con Giorgio, sapendo quanto odio represso provava per quella ragazza. In realtà era simpatica e solare e spesso ci ritrovavamo a prendere in giro i due ragazzi scatenando la loro irascibilità.

Quella sera ero sul balcone dell'appartamento di Giorgio con Adele mentre i ragazzi stavano dentro con degli amici
"Cos'è successo con il tuo ex?" Mi chiese mentre la cenere della mia sigaretta scendeva lenta dal quinto piano dove ci trovavamo, l'aria era calda ma la sua domanda mi fece comunque rabbrividire
"Mi ha fatto del male fisicamente" guardavo sotto di me sperando che le lacrime non scendessero lungo le mie guance, lei gemette preoccupata "lui era ubriaco, stavamo festeggiando il compleanno di un amico e lui ha cominciato ad urlarmi contro, stavo per andare via ma mi ha preso per un braccio e mi ha dato una sberla dicendomi che ero una poco di buono." Mi trattenni dal piangere mentre la mia amica mi stringeva, ma dovevo essere forte, non l'avevo raccontato a nessuno, nemmeno a Giulio.
"Il giorno dopo stavo per andare via quando mi ha detto che gli sarei mancata" mi allontanai leggermente
"Che pezzo di merda" urlò lei mentre io annuivo
"Che succede qui?" La voce di Valerio Apa risuonò allegra.
Era un ragazzo simpatico e ogni volta mi faceva ridere tantissimo aveva una corporatura alta e snella era castano castano ed inoltre era anche un bel ragazzo.
"Nulla, brutti ricordi" dissi asciugandomi le uniche due lacrime scese, mentre Adele si scostava lentamente
"Certa gente deve bruciare" disse entrando in casa la mia amica andando verso al suo ragazzo che la fece sedere sulle sue gambe, poi mi rivoltai verso Valerio che mi guardava incerto
"Cos'è successo?" Chiese, ma la mia voglia di raccontare la mia storia era svanita "in realtà non ho voglia di parlarne" bisbigliai storcendo le labbra
"Oh questi maschi! Rovinano tutto vero?"
Risi vedendo la sua faccia "già, proprio tutto" dissi tra gli spasmi, lui mi passò un braccio intorno alle spalle e senza aggiungere altro ci dirigemmo all'interno dell'abitazione
"Avevamo intenzione di guardare un film, voi che ne dite?" Domandò Giulio mentre Giorgio scrutava la figura di Valerio stringermi, il suo sguardo era severo, quasi mi bruciò sulla pelle, così mi staccai "che film vediamo?" Domandai sedendomi sul divano
"Pensavamo ad un horror"
Presi un profondo respiro, io odiavo quei film, ma c'era una maggioranza maschile che avrebbe impedito qualunque altra ipotesi.
Giorgio si sedette accanto a me è al suo fianco anche Mattia Briga, un ragazzo che in realtà non avevo visto spesso e Valerio.

Guardavo il film terrorizzata, ammetto che in certi casi ero alquanto fifona.Tutto ciò che vidi, ad un certo punto, ovvero l'unico momento in cui tolsi il cuscino da davanti al viso, fu una testa partire dal corpo del propietario che adesso giaceva a terra, gemetti stringendomi al ragazzo al mio fianco che rise piano "paura?" Domandò ironico
"Si" bisbigliai convita che la protagonista posseduta del film mi avrebbe tenuto compagnia per tutta la notte.
Un braccio mi cinse le spalle facendomi poggiare la testa sulla sua spalla.
Guardai il viso di Giorgio che adesso era concentrato col film, poi si voltò e "hai ragione, io non sono Valerio" mi bisbigliò in modo tale da non farsi sentire, forse alludendo al fatto che lo stessi guardando
"Perché dovresti essere lui?" Continuai confusa
"Ti piace"
"Stronzate"
"L'ho visto come ti abbracciava ma a me non frega niente, sono affari vostri" mi imbronciai leggermente, perché prendeva questo discorso se non gli importava?
"Beh allora-" venni interrotta dagli altri ragazzi che urlarono uno "SHHH" convincente all'unisono
Io e Giorgio ridemmo, tacendo poi del tutto.

Tornai a casa con Giulio e Adele.
Durante il tragitto non parlammo molto, anche perchè Adele su addormentò quasi subito, ricevetti anche un messaggio da Lucas ma il mio migliore amico mi sconsigliò di rispondere.

"Grazie di tutto" dissi scendendo
"Buonanotte" fece lui ripartendo

Mi svegliai alle undici, il campanello suonava imperterrito facendo crescere in me un odio verso l'umanità che nasceva solo quando mi svegliavano brutalmente
"Arrivo!" Urlai aprendo la porta. Indossavo solo una maglietta molto larga, ma quando mi trovai davanti Giorgio mi sentii improvvisamente nuda
"Buongiorno anche a te" fece Giorgio squadrandomi
"Che vuoi così presto?" Domandai sbadigliando
"Sono le undici e non sarei nemmeno venuto se Giulio non mi avesse rotto le scatole per chiederti di venire alla pista con noi" mi spiegò mentre entrava in casa, continuava a guardarmi, mentre una strana voglia di baciarlo si faceva spazio nel mio stomaco
"Vado a lavarmi" dissi sentendomi in imbarazzo sotto il suo sguardo.
Tornai qualche minuto dopo con un pantaloncino, una maglietta e il mio skate
"Possiamo andare?" Domandai, lui annuì silenzioso
"Sono qui da un mese e già vi odio tutti" mi lamentai sentendo ancora la necessità di tornare a dormire
Ma lui non parlò ed io rimasi senza fiato, l'aria dai miei polmoni era svanita e con essa la terra da sito ai miei piedi. Le lacrime minacciarono i miei occhi quando la figura davanti a noi fece un passo avanti, istintivamente ne feci uno in dietro io sotto lo sguardo confuso di Giorgio.
Mi sentii sprofondare nel panico quando proferì parola.
"come stai?"
Scossi la testa afferrando istintivamente la maglia di Giorgio, mi sentii come in uno dei miei sogni che accompagnava le mie notti, ma quella volta era vero, lui era davanti a me
"El, ti prego parlami" disse avvicinandosi ancora
"Che cosa vuoi?" Bisbigliai trovando interessanti le mie Vans
"Che tutto torni come prima" il suo accento francese accompagnò quella sua frase in italiano che mi fece stringere il cuore.
Poi gli occhi di Lucas si spostarono da me a Giorgio "e lui chi è?" Domandò indicandolo.
Al confronto erano due ragazzi completamente diversi.
La notte e il giorno.

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