Attenzione questo capitolo contiene un linguaggio forte e scene di violenza... Buona lettura!
"Io sono tuo padre"..... Disse, la testa mi doleva, il corpo tramava e gli occhi era offuscati da lacrime non versate. Come poteva essere mio padre,come poteva un padre abbandonare un figlio, suo figlio, come poteva vendere la propria figlia ad un uomo per saldare un pagamento. Il padre che mi ero immaginata nella mia mente era un' uomo dolce e affettuoso , pronto a spaccare il culo a tutti i ragazzi che mi stavano intorno. No,lui non era mio padre , era solo un lurido stronzo.
"Non ti credo, tu non sei mio padre, non ci somigliamo nemmeno" dissi convincendomi , anche se infondo sapevo che non era cosi. Guardai la direttrice che mi guardò a sua volta con occhi tristi e parlò
" Nila so che per te è uno shock, lo capisco, ma vedi lui è davvero tuo padre , ho dei documenti che lo provano,oggi..." ci fu in minuto di silenzo , mi sembrò quasi eterno , poi finalmente la direttrice trovando le parole giuste parlò
" oggi è il tuo ultimo giorno qui , il signor. Black è venuto a prenderti è portati via.... E io non posso fare nulla Nila, mi dispiace, tesoro mi mancherai moltissimo lo sai, ora vai a salutare tutti devi andare"
" I-io non voglio, No.No io non mi muovo da qui , domani sarò libera di andarmene e portare Rosie con me, domani non oggi , io non voglio quest'uomo, io non voglio questo bastardo, questo stronzo .No" urlo a squarcia gola, un forte schiaffo arrivò sulla mia guancia facendo girare la mia testa. Cazzo brucia, ma non verso lacrime , non lo mai fatto e mai lo farò , è da deboli, questa è la mia filosofia. L'uomo, che mi ha tirato lo schiaffo, si risiede sulla sedia da cui si era alzato e guardandomi dice
"Non rivolgerti a me in questo modo, mai più. Ora va nella tua stanza e prepara la valigia tra un' ora partiamo." non risposi , lo guardai furiosa , mi girai è usci dalla stanza. Arrivata in camera preparai la valigia e dissi a Louise che me ne sarei andata, ci abbracciammo e ci salutammo. Mi incamminai nei corridoi e uscendo dall'edificio che per 17 anni era stata la mia casa , mi venne voglia di piangere. Posate le valige nel retro della macchina, un' Audi A3 , feci per entrare quando una vocina mi chiamò da lontano, mi voltai e intravidi Rosie con una semplice magliettina e dei jeans, corrermi contro
" Nila, Nila , aspetta non andale, ti plego, poltami con te" disse piangendo, mi si spezzò il cuore , mi accasciai per terra e la strinsi forte a me sussurrandogli all'orecchio parole affettuose per farla calmare
" Rosie ti prometto che verrò a prenderti e ti porterò in un luogo con una mamma e un papà, dove io e te staremo insieme , lo giuro" lei alzando la testa dalla mia spalla mi guardò
"Davvelo? Tolnelai a liplendelmi?"
" Si... Ma prima devi metterti qualcosa addosso , ora vai dentro fuori fa freddo e io devo andare" mi alzai e gli diedi un bacio sulla guancia
" Tornerò Rosie " dissi lei annui e corse dentro l'edificio, guardai la struttura per l'ultima volta , sali in macchina e partimmo. La destinazione era Londra, il viaggio fu tranquillo e silenzioso, come quando scesi dall'aereo ed entrai in un'altra macchina diretta nella mia nuova casa. La macchina percorreva la strada asfaltata facendo intravedere ville enormi , con giardini sontuosi. La macchina girò improvvisamente facendo intravedere una enorme villa bianca a tre piani con un maestoso giardino. Si ferma e l'uomo che si presume sia mio padre scende dall'auto dietro la mia(si a voluto macchine separate ,idiota) è arrivato alla porta della villa suona il campanello, l'attesa è estenuante ma viene subito rotta dall'apertura della porta che fa si che dall'interno della casa esca un ragazzo, e che ragazzo, lo osservo , capelli nero pece, pelle abbronzata , alto 1,85 circa , spalle possenti e corpo tonico ,visto che è a torso nudo , mani grandi e forti e occhi di color ghiaccio con delle sfumature di argento, divino. Rimango in macchina fin quando lo stonzo non mi fa segno di uscire, apro lo sportello ed esco avviandomi verso di loro, una volta di fianco a lui parla
"È lei , ora siamo pari giusto , facci quello che vuoi io devo andare" dice , il ragazzo mi guarda e mi squadra dall'alto verso basso, mi intimorisce , si lecca le labbra e poi dice
"Certo che mi divertirò con questa puttana, stanne certo , ora puoi andare" dice. Cosa ? Ho sentito bene mi ha chiamato " Puttana" ? Ora mi sono rotta il cazzo, gli mollo un ceffone in pieno volto e lo guardo truce
" Puttana è tua madre è tua sorella, stronzo , bastardo senza un briciolo di palle per far si che tu sia uomo" gli dico. Volta il viso verso di me e mi guarda arrabbiato , guarda lo stronzo e dice
" Una puttana da domare mi hai portato, credo che ci sarà da divertirsi, via ora" lo stronzo si volta e se ne va, lasciandomi sola con il ragazzo dagli occhi argentei. In un attimo dopo che la macchina si è allontanata mi prende per capelli , mi fa entrare dentro casa ,mi butta sul pavimento dandomi un calcio nello stomaco che mi fa piegare in due
" Non osare mai più parlarmi in qual modo, brutta puttana del cazzo , ho la prossima volta ti ammazzo,sei solo un giocattolo che mi hanno regalato e che userò fin quando ne avrò voglia quindi non ti montare la testa, ora alzati" disse , non riuscivo a muovermi ma in un modo mi posizionai sulle ginocchia e mentre piano piano mi mattevo in piedi lui riafferò i miei capelli e li tiro facendomi scattare in piedi veloce provocando delle fitte allo stomaco
" Lasciami schifoso stronzo , lasciami" gridai con la speranza che qualcuno mi sentisse ma nulla , mi diede uno schiaffo poi un altro
" Non piangi , puttana! " disse sorridendo " Allora vediamo di rimediare" mi trascinò la piano superiore della casa, aprì una porta e non avendo nemmeno il tempo di analizzare la stanza mi buttò con forza sul letto e mi strappò i vestiti uno ad uno.
" NO!NO! LASCIAMI! NO! STRONZO LASCIAMI !" urlai facendolo innervosire.Cazzo.Mi diede un altro schiaffo , la guancia bruciava come i miei occhi
" Sei una puttana, la mia puttana , e devi comportarti con me tale !" disse mi strappò le mutande e il mio reggiseno , che erano gli unici indumenti che mi erano rimasti, e lui si abbassò i pantaloni , io mi dimenai , si infilò un preservativo e io nuda , terrorizzata mi dimenai ancora , mi arrivò uno schiaffo più forte tanto da farmi spaccare il labbro inferiore poi senza nessun avviso , entrò dentro di me e inizio a spingere in modo veloce, forte e deciso.
"AAAAAAAAAAHH........."Urali in preda ad un dolore lancinante, immenso, come se mi aprissero una ferita
"Sei stata comprata per questo e tutte le volte che voglio, aprirai le gambe, come la puttana che sei e ti farei scopare, cagna" disse ansimando mentre io sentivo le mie urla e il mio corpo sempre più doloranti
"BASTA TI PREGO,Mi fai male, basta" dissi mentre le lacrime trattenute ormai scendevano lungo le guance, cominciò ad andare sempre più veloce e il dolore aumentava sempre più , fin quando con un colpo forte e violento lo fece immergere più in profondità dentro di me fermandosi. Urlai fortissimo mentre continuavo a piangere e a singhiozzare dei 'basta' quasi inudibili, mi guardo , usci da me velocemente facendomi gridare un pò, si tolse il preservativo e lo butto ne cestino accanto alla scrivania della stanza , mi riguardo e poi disse
"Il mio nome è Rush Damon e ho 20 anni, ora che mi hai soddisfatto pulisci tutto , cambia le lenzuola piene di sangue , scendi al piano di sotto tra 10 minuti e preparami la cena puttana, ho fame" detto questo apri la porta è uscì lasciandomi da sola sul letto mentre piangevo e non mi muovevo per il dolore ancora presente. Aveva rubato la cosa che custodivo da 17 anni per la persona che amavo, me l'aveva strappata via , rubata , lascindomi li , in queste condizioni dandomi della 'puttana' .
In quel momento non avrei mai voluto ma il destino mi aveva fatto conoscere Rush Damon.Spero vi piaccia , aspetto i commenti , mi ha reso molto felice quando mi sono arrivati i primi e volevo ringraziarvi di cuore ....Grazie.... Scusate gli errori ....
Un bacio
Alone....
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Schiava di un contratto
RomansaNila è una giovane ragazza orfana, timida, bella e solitaria, figlia di una prostituta abbandonata in orfanotrofio fin da quando a memoria, non si fida più della gente, la sua vita cambierà quando il giorno del suo 18esimo compleanno si presenterà a...