XIV. CENERENTOLA

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All'interno dell'enorme edificio della SM Entertainment ti sei persa nei dettagli di ogni singolo corridoio e anche un po' nella struttura stessa.
Ad occhio e croce, hai dovuto chiedere ad almeno sei persone diverse le indicazioni prima di riuscire a raggiungere la sala prove dove ti saresti allenata da quel momento in poi.

Una volta arrivata davanti alla porta in vetro della stanza, ti paralizzi a guardare alcuni ballerini già pronti intenti a scaldarsi e a fare due chiacchiere.
Cerchi di calmare il battito accelerato e prendi un grande respiro prima di aprire la porta con decisione.

Il gelo della parte ferrosa della porta a contatto con la tua mano rovente ti provoca dei brividi che risalgono lungo tutto il braccio e il silenzio tombale che si viene a creare data la tua presenza non fa che aumentare i timori che stavano nascendo sin da quando ti sei ritrovata davanti all'ingresso dell'agenzia.

Gli occhi di tutti si girano a guardarti e si incatenano alla tua figura che cammina falsamente sicura verso il fondo della sala.
Accenni ad un sorriso e ad un piccolo inchino che viene più o meno ricambiato da tutti e ti fiondi in un angolo per cambiarti le scarpe.

Ti siedi a terra con il viso rivolto verso il muro e puoi finalmente cancellare dal tuo viso l'espressione testa che indossavi fino a prima.
Con nervosismo inizi a sciogliere i lacci delle tue scarpe che sembrano un groviglio inscindibile di cavi d'acciaio che ti segano le dita, ma dopo uno sforzo immane riesci finalmente a sfilarti la prima dal piede destro.

Ti dedichi così alla seconda scarpa che si toglie con più facilità della prima e ti affretti ad infilare le snickers che avresti usato per ballare.
Rimani qualche secondo in più accucciata a terra, facendo finta di stare sistemando le tue cose quando in realtà stai solo prendendo tempo per cercare di trovare il coraggio di voltarti.

Sei in un contesto completamente estraneo e per di più da sola.
Per qualche motivo Hobi é in ritardo e questa sua mancanza ti fa solo agitare di più.

Decidi però di prendere coscienza e cercare una soluzione per non rimanere in silenzio in un angolo per tutte le due ore e mezza che dovrai passare dentro quella sala prove.

Se sei riuscita a trasferirti in un altro continente da sola, allora sarai anche in grado di fare amicizia con gente nuova in uno spazio ristretto.

Così, anche se impacciata, ti avvicini a due ragazze intente a parlare e ti schiarisci la voce una volta arrivata vicino a loro.

«ciao» dici inchinandoti velocemente e cercando di sfoggiare un sorriso rassicurante.
«sono Y/n» continui.
Le due ragazze ti sorridono e ricambiano il gesto.

Yuri Yoshida e Kathy Cheong, rispettivamente dal Giappone e dal Canada.

Non avevi deciso di interagire con loro a caso. Avevi scorto nei loro lineamenti qualcosa di esterno rispetto al globo coreano e, sperando che fossero straniere, contavi sull'avere già uno spunto di conversazione da cui partire.

E in effetti scopri che, proprio come te, anche Yuri e Kathy si sono trasferite per ballare, anche se loro hanno più esperienze di te in questo ambito.

Proprio mentre stavi intrattenendo una conversazione a tale proposito, fa il suo ingresso nella stanza un ragazzo vestito in abiti sportivi neri, con un blocchetto in mano che esamina fino a raggiungere il centro della stanza, davanti a tutti i ballerini che improvvisamente tacciono.

Solo allora l'uomo tira su il viso e riesci finalmente a riconoscerlo.
Era il tizio che era presente anche ai provini e che sfoggiava un dolce sorriso che ora però sembra essere sparito e sostituito, anzi, da un'espressione severa.

Squadra ogniuno di voi con fare serio, per poi abbassare lo sguardo nuovamente sul suo blocchetto.

«iniziamo facendo l'appello» dice con voce tuonante.

τwσ sτερs	 【j.jkxrd】Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora