E S M E
La principessa si svegliò di soprassalto.
Era sudata, con il respiro affannato, e i capelli che ricordavano il nido di un uccello. Aveva appena avuto l'incubo più terribile di sempre.
Si era ritrovata in un'enorme distesa buia, ma per qualche motivo era riuscita a vederci attraverso. Non c'era anima viva. L'unica cosa che era riuscita a scorgere era stato il pavimento rosso scuro, che sembrava estendersi intorno a lei all'infinito. Era strano perché era riuscita a sentire come facesse incredibilmente caldo. Il colore rosso e la temperatura elevata la avevano fatta sentire a disagio: le era sembrato di trovarsi all'Inferno.
Poi una risata aveva squarciato il silenzio.
Era sottile, acuta ed era rimbombata da ogni lato. Le aveva fatto venire i brividi. La cosa peggiore era che lei la conosceva, quella inquietante risata femminile. La poteva sentire ogni giorno quando si specchiava, o quando Richard faceva una battuta. Sembrava impossibile, ma era la sua. Solo che al tempo stesso non lo era.
Quella che aveva sentito nel sogno era viscida, da mettere i brividi, fredda e malvagia. Non poteva essere la sua. Eppure il timbro di voce era lo stesso.
«Pensi di poterti ancora nascondere da me, Esme?» aveva detto. «Di poter continuare a scappare? A fuggire? Sai benissimo che ti troverò sempre!».
Un'altra risata.
E nel mentre, la principessa aveva corso. Corso in quell'immensa distesa di nulla, a perdifiato, pur di lasciarsi alle spalle quella cosa.
«Oh, non pensi di potermi sfuggire, vero? Mi sei sfuggita per tutta la vita, il tuo tempo a disposizione sta per finire». Esme non era sicura si potesse piangere nei sogni, ma lei lo aveva fatto di sicuro. «Presto dovrai fare i conti con me!».
Poi il sogno era finito.
Ma adesso tremava ancora, nonostante fosse cosciente di avere gli occhi ben aperti.
Sedici anni. Sedici anni. Aveva passato così tanto tempo a evitarlo. A sperare che si potesse lasciare tutto alle spalle, e che potesse trascorrere la sua vita in pace. Ed aveva funzionato. Per quindici meravigliosi anni. Si era trasformata nella principessa perfetta, a cui chiunque voleva bene e rispettava. Dio, era tutto quello che aveva sempre desiderato! Il suo più grande sogno!
E poche ore prima, quello stupido libro era riuscito a rovinarlo.
Si strofinò gli occhi per scacciare le ultime tracce di sonno rimaste. Sarebbe andata un attimo in bagno a schiarirsi le idee: magari stare davanti allo specchio l'avrebbe aiutata. Fece per togliersi le pesanti coperte di lana da dosso e— . . . aspettate un attimo . . . di lana?!
Iniziò a guardarsi intorno, rendendosi conto di non essere in camera sua. E a giudicare dalla pianta della stanza, ampia e rotonda, e dall'arredamento, composto da toni scuri e mobili in legno di tasso, si trovava in un dormitorio maschile.
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𝐋𝐔𝐂𝐈 𝐄 𝐎𝐌𝐁𝐑𝐄, descendants¹ ✓
Fanfic▬▬▬▬▬ dove la figlia di esmeralda scopre che il suo regno è più marcio di quanto sembra . . . e non solo quello. ʀ.ɪ.ᴘ. ᴄᴀᴍᴇʀᴏɴ ʙᴏʏᴄᴇ 🕊 🥇1# nella Categoria Fanfiction del Volturi Contest 🎖 Miglior Personaggio nella Categoria Fanfiction del...