Jimin era caduto di nuovo in un sonno ristoratore, sempre a pancia in giù sul letto di JK, quando senti qualcosa toccargli la testa in modo fastidioso.
Aprì a fatica le palpebre e si specchiò in un paio di occhietti neri che brillavano di una luce maligna.
"Jungkook!" Iniziò a chiamare a gran voce, mentre le manine del procione gli tiravano le ciocche dei capelli. "Staccati maledetto ratto gigante." Provò a scacciarlo, ma non potendo muovere il bacino non era semplice allontanare l'animale che, intanto, aveva preso a ghignare contento.
"Non c'è niente da ridere, stupida sottospecie di tasso!" Gli inveì contro, provando ad allontanarlo con la mano destra, ma quello fece un salto e gli andò dritto sulla nuca, attaccandosi al suo collo con le manine moleste.
"Jungkook! Il tuo procione sta cercando di uccidermi!" Continuò a gridare, a gran voce, mentre la bestiola iniziava a mordergli la guancia.
"Signor Newton." La voce calma e modulata di JK arrivò in suo soccorso. "Lascia andare il nostro ospite."
"Hai una bestia di satana in casa." Sbottò Jimin, cercando di sistemarsi i capelli pieni della saliva dell'animale.
"Ti senti meglio?"
"No." Affermò, lapidario. "Per vent'anni la mia vita è stata piatta ed ordinaria. E poi, in soli quattro giorni, mi sono ubriacato, ho infilato un cetriolo dove non batte il sole, ho messo online un video porno, ho fatto sesso con te e sono stato aggredito da un procione mentre avevo il sedere al vento."
"Quanti anni hai?" Chiese il padrone di casa, come se non avesse nemmeno sentito quella sfuriata.
"Venti."
"Le nostre età sono entrambi numeri pari, io ho diciotto anni. Scomposte in fattori primi, sono due alla seconda per cinque e due per tre alla seconda, rispettivamente."
Jimin si era abituato in fretta ai riferimenti matematici dell'altro e non ci fece nemmeno più caso. "Lo so. Tutti ti conoscono all'università. Sei il ragazzo prodigio che è stato ammesso alla facoltà di ingegneria con tre anni d'anticipo, sei già al terzo anno. E, inoltre, frequenti un sacco di corsi di altre facoltà."
Il corvino annuì. "Da quel che ho visto, nel corso che frequentiamo insieme, anche tu sei molto bravo."
"Io sono un banale nerd, o meglio lo ero prima di iniziare con la storia del cetriolo e trovarmi sdraiato sul letto di un ragazzo appena conosciuto con le grazie al vento."
"Puoi stare solo per un po'?" Chiese il padrone di casa.
"Sì, certo. Non sono moribondo."
"Devo portare il signor Newton a fare la sua passeggiata. Andiamo sempre quando l'orario sull'orologio indica due numeri palindromi. Ora sono 20:02, dobbiamo sbrigarci prima che scatti il minuto successivo. Altrimenti, dovremmo aspettare le 21:12." Spiegò, come se fosse normale e all'ordine del giorno portare un procione al guinzaglio quando l'orologio segna numeri palindromi sul display.
Rimasto solo, Jimin si guardò intorno. La camera di JK era grande, luminosa ed ordinata in modo maniacale. Una parete era interamente occupata da una libreria enorme, piena zeppa di tomi disposti per ordine alfabetico. Sulla parte di fronte, era affissa una grande lavagna, su cui era stata scritta un'intricata equazione. Sopra al letto erano stati attaccati post-it recanti formule matematiche.
Il suono del suo telefono mise fine alla sua osservazione. E ringraziò mentalmente Jungkook, per averglielo messo affianco, sul letto.
"Pronto?"
"Jimin, ti ho fatto un centinaio di chiamate!"
"Davvero? Forse c'è poco segnale qui."
"Ti vengo immediatamente a prendere, dimmi dove sei."
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L'area del cerchio || JIKOOK
Fanfiction• COMPLETA • [Mini Storia - SMUT] Jimin è uno studente universitario modello, sempre ligio alle regole e obbedente. Ma è stanco di essere preso in giro dai suoi ex ragazzi, che lo accusano di essere frigido e stanno con lui solo per provare a portar...