"Siediti." Disse Jimin, spingendo gentilmente Jungkook su una panchina, nel cortile dell'Università, nascosta ad occhi indiscreti da una siepe di rose bianche.
Quando il più piccolo si fu accomodato, il biondino lo seguì, facendoglisi subito vicino.
"Hai voglia di baciarmi?"
"Non lo so." Rispose sincero il corvino.
"Ma ti andrebbe di provare?"
JK annuì e Jimin gli poggiò una mano sulla parte alta della coscia, prima di avvicinare il viso al suo.
"È una settimana che penso alle tue labbra." Confessò, spostandosi le ciocche bionde dagli occhi. "Spero che ti piaccia." Mormorò, prima di azzerare le distanze e far combaciare le loro bocche.
Fu solo uno sfioramento di pelle, ma abbastanza da mandare su di giri il più grande, nonostante avesse appena consumato un rapporto appagante nel laboratorio di chimica.
"Kookie." Soffiò, portandogli una mano all'altezza del petto e stringendo tra le dita la stoffa della felpa nera. "Apri la bocca."
Non appena ebbe l'accesso a ciò che bramava, vi insinuò dentro la lingua, cercando la sua gemella, che però scappò non appena si toccarono.
"Non ti piace?" Chiese preoccupato Jimin, quando JK sfuggì dalla sua presa allontanandosi.
"È una sensazione viscida." Rifletté a voce alta.
Il biondino, ormai, sapeva bene che il ragazzo affianco a lui avesse dei blocchi nella sfera sessuale, per questo non aveva mai provato attrazione fisica, ma era anche vero che nessuno si fosse mai avvicinato a lui, dandogli l'occasione di farsi conoscere ed apprezzare. E, ciò, a causa della sua intelligenza fuori la norma, che l'aveva allontanato dai suoi coetanei e reso oggetto di bullismo.
"Ti dà fastidio che la nostra salivi si mischi?" Indagò, intenzionato a rispettarlo se non avesse mai più voluto baciarlo, anche se lui moriva dalla voglia.
Jungkook lo fissò, con interesse. "Le tue labbra," disse assorto, "hanno una forma bellissima. Sono così piene. Se dovessi calcolarne il volume assimilerei la loro figura geometrica a quella di una mezza sfera. Due terzi pi greco erre al cubo." Mormorò.
"Vuoi provare ad assaggiarle di nuovo?" Chiese, cercando di non mettergli pressione, ma dentro di lui speranzoso.
JK annuì, e si sporse in avanti, tornando a colmare la distanza interposta poco prima.
Jimin rimase fermo, mentre l'altro sfiorava in modo impalpabile le loro bocche, ma ogni tocco era puro fuoco nelle sue vene. Se non fosse stato troppo preoccupato di non spaventare il corvino, gli avrebbe senza dubbio chiesto di scoparlo lì su quella panchina nascosta dai rovi, tanto riusciva ad eccitarlo anche con semplici sfioramenti di labbra.
"Oggi pomeriggio," ansimò direttamente nella sua bocca, "posso venire a casa tua? Possiamo rifare quello che abbiamo fatto prima in laboratorio, per favore?"
Si sentiva un ninfomane e non si spiegava come per vent'anni il sesso non fosse stato rilevante e poi, ad un tratto, non voleva altro che avere Jungkook dentro di lui.
"Non devi abusare della tua circonferenza. Può infiammarsi di nuovo."
"Non mi importa. Ho troppa voglia di te. Tu, probabilmente, non ne hai di me, ma io impazzisco se non prometti di scoparmi tutta la notte."
Il corvino annuì. "Anche io ti voglio. Solo, non come le persone normali." Sussurrò, all'improvviso triste.
"Ehi," gli disse, afferrandogli il bel volto tra le mani, "tu sei speciale. Sei dotato di un quoziente intellettivo tre volte sopra la norma. Sei destinato a diventare una personalità nel mondo della ricerca scientifica."
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L'area del cerchio || JIKOOK
Fanfiction• COMPLETA • [Mini Storia - SMUT] Jimin è uno studente universitario modello, sempre ligio alle regole e obbedente. Ma è stanco di essere preso in giro dai suoi ex ragazzi, che lo accusano di essere frigido e stanno con lui solo per provare a portar...