Party

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5| P A R T Y

Il mio stomaco brontolò sonoramente mentre il piatto di French Toast fumava davanti ai miei occhi facendomi salire l'acquolina in bocca

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Il mio stomaco brontolò sonoramente mentre il piatto di French Toast fumava davanti ai miei occhi facendomi salire l'acquolina in bocca.

Quella mattina non avevo fatto colazione, mi ero addormentata tardi e svegliata tardi quindi ero in arrivata in ritardo.

Il campanello suonò ancora prima che finissi di servire i quattro piatti che tenevo tutti in una mano.

<Ecco a lei e buon appetito> Sorrisi dolcemente a Elliot, l'abitudinario signore anziano dal piatto fisso.

Mi affrettai a passo svelto verso il passe per servire gli altri tavoli.

<Stasera c'è un evento in un locale> Mi gridò Pearl dalla sua postazione facendo girare i clienti in fila alla cassa.

Mi voltai ammonendola con lo sguardo e mi posizionai in equilibrio lungo il braccio destro altri quattro piatti carichi di cibo.

Ripassai davanti alla mia amica ignorando ciò che aveva appena detto, scossi semplicemente la testa con significato trasporto. I posti affollati non facevano per me, odiavo circondarmi di idioti ubriachi, odiavo la calca di gente, odiavo non avere il controllo. Evitavo scrupolosamente concerti, feste, locali, parate, proteste e manifestazioni.

Ero debole, mi abbandonavo troppo spesso al panico ed era un lato di me che odiavo.

<Avanti H. È ora di prenderci una pausa!> Protestò incurante della signora che attendeva con la mano a mezz'aria che prendesse le sue banconote.

Pearl era una vera piantagrane a lavoro. Non veniva licenziata solo perché aveva conquistato il buon cuore del titolare, se fosse stato qualsiasi altro datore l'avrebbe cacciata a calci. Io, al contrario, non ero persuasiva o amabile come lei quindi tenevo la testa basta e rigavo dritta, anche se spesso mi ritrovavo inevitabilmente coinvolta per colpa della mia amica.

Dopo aver servito i tavoli rimanenti approfittai dell'attesa facendo il giro del bancone e raggiungendo Pearl che aveva il turno alla cassa <E non possiamo fare una pausa a casa, sul divano e con i popcorn?> Proposi speranzosa aiutandola a fare scontrini in attesa che il campanello mi richiamasse.

Lei alzò gli occhi al cielo <Dio come sei noiosa>Cantilenò.

Feci spallucce accettanto il commento, ero fiera di essere noiosa <Ed è un problema mio? Sei stata tu a sceglierti un'amica noiosa> Ribattei.

<Il discorso è chiuso, stasera ci andiamo!> Dichiarò categorica.

Ci beccammo un'occhiataccia dall'uomo che aspettava che Pearl gli dicesse il totale. In risposta lei gli indicò la somma mostata dal contatore automatico in cassa con un cenno scocciato.

<Chi lo dice?> Protestai.

<Io!> Rispose con ovvietà <H. Se vivi la tua vista come fosse un film ti comporterai come la protagonista> Mi disse come fosse una perla di saggezza degna dei migliori libri di poetica. Le rivolsi uno sguardo confuso e lei proseguì: <Non capita mai nulla di male alle protaginiste!> Affermò sicura del suo concetto.

DANGEROUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora