Il vociare di tutte quelle persone la faceva impazzire, aveva la testa che le scoppiava per il forte dolore e quel chiacchiericcio infrenabile rendeva quella giornata ancor più pessima di quanto non lo fosse già.
Annabelle odiava con tutta se stessa il lunedì.
Come ogni volta aveva una sbornia da smaltire, un nodo allo stomaco e la cattiva sensazione di poter vomitare da un momento all'altro, ma per quanto ogni inizio settimana ne risentisse, non smetteva mai di andare la domenica sera in discoteca con i suoi amici, ubriacandosi fino a che non si fosse dimenticata anche come si chiamava.
Sua madre dava di matto tutte le volte, ma lei la ignorava palesemente, scimmiottando i suoi discorsi o rifilando la solita frase 'mi godo la vita'.
Seduta nel solito banco, con il viso sepolto in un libro di chimica, faceva finta di ascoltar la lezione, nonostante nascondesse delle cuffie sotto il cappello di lana che indossava, ascoltando quella che lei definiva buona musica.
Skrillex, Recess.
Il telefono al quale erano collegate le sue auricolari vibrò, catturando la sua attenzione e con agilità lo nascose dietro il grande borsellino verde mela, aprendo la notifica che le era apparsa sul display.Da: Martijn Garritsen
"Ciao, Annabelle :) come stai?"
Sorrise con la lingua stretta tra i denti, pensando a quanto fosse insistente e cocciuto quel ragazzo, che ancora le scriveva dopo la piccola conversazione che avevano avuto qualche sera fa.A: Martijn Garritsen
"Martijn! Mi chiedevo una cosa..."Da: Martijn Garritsen
"A questo punto dovrei chiederti cosa volevi chiedermi, o devo dileguarmi e far finta che noi non abbiamo mai avuto una conversazione? Inizio a preoccuparmi"A: Martijn Garritsen
"Divertente. Sei odioso, Garritsen."Roteò gli occhi e decise di aggiungerlo ai suoi contatti preferiti, salvandolo con un nomignolo appena inventato, che le fece spuntare un enorme sorriso sul volto. Non sapeva neanche il perché si fosse iscritta a quel sito, dove mettevi foto e nome e potevi contattare chiunque volessi con un messaggio privato. Le piaceva prendere in giro il tipo di gente che girava per quel sito, ma Martijn era diverso, era odioso e testardo.
Da: Idiota
"Te la sei presa, bimba? Avanti chiedi pure."
A: Idiota
"Non chiamarmi bimba, mi irriti."
Da: Idiota
"Okay, bimba."
A: Idiota
"Inizio a pentirmi di averti risposto qualche sera fa."Da: Idiota
"Andiamo, non prendertela. Cosa volevi chiedermi?"A: Idiota
"Perché mi hai contatta?"
Da: Idiota
"Che intendi?"A: Idiota
"Lo sai che intendo..."Da: Idiota
"No, non lo so."A: Idiota
"Sei così snervante, Garritsen."E staccò il telefono dalle auricolari, gettandolo malamente nella borsa, alzandosi dalla sedia e scattando verso l'uscita dell'aula, al suono stridulo della campanella.
Percorse velocemente il corridoi, con il suo solito passo svelto e spedito, accennando cenni di capo a chiunque la salutasse o fosse suo amico, senza però fermarsi mai.
Nonostante l'età e la fretta dal momento, non perdeva mai la cattiva abitudine di quello stupido gioco che fin da piccola faceva, non schiacciare le fughe del pavimento. Sembrando quasi una stupida bambina, che quando faceva qualche passo in più, si ritrovava a saltellare per scansare i bordi delle mattonelle.
E con quello strano modo di camminare, raggiunse il giardino scolastico, dove si nascose dietro una putrida colonna di cemento, sedendosi sul marciapiede e chiudendo stancamente gli occhi.
Frugò nella tasca dei jeans e tirò fuori un pennarello, che stappò e di cui poggiò la punta sul muro di fianco a lei, portando a termine il disegno che aveva incominciato qualche settimana fa.
Lo faceva sempre, quasi tutti i lunedì e tutte le volte che non voleva star in classe, correva in quella zona isolata della scuola e disegnava su quel muro. Non usava nessun tipo di bombolette spray o vernici, ma un semplice pennarello dalla punta spessa.
Passò quasi tutte le ore della sua giornata scolastica lì, finché non finì del tutto il disegno, concedendosi una buona manciata di minuti per osservarlo. Erano degli occhi.
Si appuntò mentalmente di trovare il colore giusto con cui colorarli e afferrò tutti i suoi effetti, prima di mischiarsi nella marea di gente che scalciava e sgomitava per uscire dal cancello scolastico.
Una volta svoltato l'angolo tirò un sospiro, estraendo dalla borsa il suo cellulare colmo di messaggi e chiamate perse.
I suoi genitori e i suoi amici... Poi c'era Martijn.
Con i suoi quattro messaggi non letti.
Ignorò tutti loro e schiaccio direttamente sull'icona della conversazione tra lei e Martijn, facendo scorrere i suoi occhi frettolosamente sul display.Da: Idiota
"Sei arrabbiata?"
"Perché non mi rispondi?"
"Vuoi sapere perché ti ho contatta? Semplice mi sei piaciuta, cercavo qualcuno con cui fare amicizia e poter avere una semplice conversazione e tra i tanti ho visto te. Mi sei piaciuta. Hai una foto semplice e carina, così ho pensato di contattarti. E mi dispiace se ti abbia dato fastidio."
"Ho capito, forse le nostre discussioni finiscono qui."Stupida, stupida, stupida.
Come non aveva potuto sentire il telefono vibrarle così tante volte?
L'aveva ignorato e probabilmente aveva perso l'unica persona conosciuta su quel sito, che non fosse un maniaco in cerca di qualche verginella innocente e disposta a tutto.
Ma poi si chiese il perché si accanisse così tanto?
Era solo un modo per scherzare e passare il tempo, non era prenderlo in giro il suo scopo?A: Idiota
"Mi dispiace Martijn, non ho sentito il telefono. Non volevo insistere tanto su una cosa così stupida, solo che c'è gente fuori di testa su questo sito e pensavo fossi uno dei tanti. Facciamo così, cancelliamo tutto e ricominciamo da capo, come due persone normali ci stai?"Da: Idiota
"Persone normali? Due idioti che si conoscono su un sito di questo tipo? Sei incredibile, Annabelle.
Ma ci sto.
Piacere, io sono Martijn Garritsen... Lei come si chiama, bella fanciulla?"Lesse velocemente il messaggio e rise, una risata vera e sonora, forse sta volta aveva conosciuto qualcuno che la venisse a salvare da tutta quella monotonia. Forse aveva trovato quel qualcuno che aspettava da tanto.
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FanfictionText è una storia basata unicamente su dei messaggi, inviati fra i due protagonisti. Cosa nascerà da un'amicizia nata da un social, quasi per scherzo? Buona lettura.