Kuroo Senpai (Kuroo TetsurouXReader)

ROSE ROSSE 2

Mentre digito il numero noto una piccola siepe davanti a me con un arco fatto di rose che sembra portare in un altro giardino. Incuriosita mi dirigo verso quel arco e, nuovamente, l'odore delle rose invade le mie narici. È un giardino interamente di rose. Nel altro c'erano diverse tipologie di fiori ma qui... Qui ci sono solo rose e in mezzo a questo piccolo giardino rosato c'è una panchina in ferro battuto con sopra un piccolo lampione che la illumina. Sono con il cellulare al orecchio, squilla squilla ma non risponde nessuno. Chiudo la telefonata e ricompongo il numero. Mentre aspetto che qualcuno dal l'altro lato del cellulare mi risponda, mi dirigo verso le rose...Ne ispiro il profumo e i pensieri tornano come un uragano nella mia testa. Dopo tutto questo tempo... Perché è venuto?! Perché cazzo è venuto anche lui... Stavo bene, stavo iniziando, forse, ad andare avanti. Mi blocco e prendo delicatamente tra le mani una rosa, senza staccarla ovviamente, è così dannatamente bella e pericolosa allo stesso tempo. Senza accorgermene una lacrima calda e copiosa mi riga il viso... Mi perdo in questi dannati pensieri. Sento un vuoto al petto come se qualcosa che stava lì., dentro di me si fosse staccata per sempre... Lui...
T/N "Se n'è andato, forse questa volta sarà per sempre... Sarebbe potuta andare diversamente.." Lacrime calde continuano a scendere e in questo giardino i fiori sembrano piangere insieme a me. Riaggancio il cellulare ormai convinta che nessuno mi risponda più e... Maledetta me... Apro la galleria... L'unica nostra foto che ho. Non riesco a smettere di guardarla, più la guardo più sento qualcosa dentro che non so spiegare. Vedo quegli occhi e mi sembra di vedermi allo specchio. Più ti guardo e più mi sembra di guardare me. Non so più cosa sento,sono confusa. Sto provando ad odiarti,a convincermi che è sbagliato volerti accanto,che mi userai nuovamente. È tutto inutile,per quanto mi sforzi finisco sempre per desiderarti. Mi hai ferita una volta e non vorrei permetterti di farlo nuovamente...Non so che fare... Se ti odiassi sarebbe tutto più semplice. Vorrei odiarti, vorrei non averti mai visto, avrei voluto che il giorno in cui mi hanno parlato di te non fosse mai arrivato, forse dovrei lasciare stare...Oppure dovrei continuare a lottare ma... A cosa serve se mi farò, anzi ci faremo nuovamente del male?!
Ti amo, e questa è l'unica cosa che so, sto soffrendo, soffrendo solo per te. Il mio cuore è a pezzi, mi sento cadere in un fosso senza fondo e fa male...Come posso odiare l'unica persona che mi ha insegnato ad amare davvero, amare con l'anima, amare con il corpo. Ed è proprio questo il guaio...non ti odio abbastanza. Il guaio è che ti permetto ancora di ferirmi, e che mi fai più male che bene, ma ti perdono sempre.
Sì, il guaio è che non ti odio abbastanza e che ti amo troppo. E per questo posso solo odiare me stessa. Ormai ho finto pure le lacrime e non mi sono neanche accorta di essere scivolata in ginocchio per terra. Sento il freddo sulle mie ginocchia ma non mi importa... Ormai non mi importa più nulla. Di colpo sento un tepore... Un calore stringermi da dietro. Non può essere, non può essere lui. Il cellulare con ancora la nostra foto sullo schermo mi cade dalla mano e si sente solo il rumore dello schermo in frantumi e dei nostri respiri irregolari. Perché l'hai fatto?! Perché sei qua dannazione... Mi tiene ancora stretta a sé, senza proferire parola. Mi giro e lo guardo negli occhi. Non dice nulla, non dico nulla. Siamo due anime, siamo due corpi vuoti che si stanno rincorrendo all'infinito. Anche se ci facciamo del male ritorneremo sempre. Kuroo si stacca dal abbraccio e, sempre in silenzio, allunga una mano dietro di me, entra con il braccio nel cespuglio di rose e ne prende una. Mi giro per osservarlo. Così si farà male. Esce delicatamente la mano dal cespuglio con una splendida rosa tra le dita. Mi guarda... mi guarda come se volesse mangiarmi e mi porge la rosa. Non appena prendo la rosa tra le mani mi accorgo di un rivolo di sangue scendere lungo tutta la sua mano e arrivare fino al polso.