3 - Cerimonia di benvenuto

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Emma aveva appena sistemato la roba sul proprio letto quando entrò Elettra, mogia mogia, e si sedette nel letto sopra il suo.
-Elettra...cos'è successo?-

La bionda la guardò -E me lo chiedi pure? Mi hanno rifilato una punizione con quel cretino- Emma le si fece vicina e la strinse, cercando in qualche modo di consolarla -Mi spiace, è colpa mia se sei finita nei casini...-

L'altra scosse la testa amareggiata -No, sono io che sono stata sciocca a reagire alle sue provocazion...- non riuscì a finire la frase che la porta della loro camera si aprì di scatto, sbattendo contro il muro -Giù dalle brande e preparatevi per la cerimonia!- le due sobbalzarono per lo spavento improvviso -Quale cerimonia?- il ragazzo che aveva aperto la porta era ormai scomparso, e le due, impacciate non sapevano come si sarebbero dovute vestire. Entrambe decisero di indossare gli abiti che più le rappresentavano;

Elettra si sentì subito invidiosa guardando Emma, la ragazza aveva un fantastico vestito bianco stile imperiale con dei rifinimenti in oro, che faceva risaltare il suo seno prosperoso e i lunghi capelli erano legati in modo da mettere in mostra il suo viso.

Lei dal canto suo aveva dei jeans di pelle nera e una camicietta bianca, che faceva intravedere il busto semi-piatto,mentre i capelli multicolore erano lasciati sbarazzini come sempre.

Intanto nell'altra ala del dormitorio

Jamie entrò furioso in camera propria, sbattendo la porta contro il muro, quella stupida di una ragazzina l'aveva cacciato nei guai. Si fece cadere all'indietro sul letto, mettendosi a guardare il soffitto bianco, continuava a sentire rimbombare nella propria mente la voce della guastafeste che lo insultava, la odiava profondamente...ma non capiva perchè.

Cosa succedeva? In fondo la biondina non gli aveva fatto nulla a parte difendere la sua amichetta, la quale, tra l'altro, non era nemmeno niente male, chissà di chi era figlia.

-A cosa pensi?- Aris gli si avvicinò e si sedette accanto a lui, con un sorriso sulle labbra, da bravo compagno di stanza si era preoccupato per il suo nuovo coinquilino

-Punizione troppo severa?- gli scappò una risatina, era fatto così lui. Sembrava quasi un angelo, i capelli biondi, gli occhi azzurri e la pelle chiara, sembrava un cherubino.

-Sarò costretto a stare in biblioteca con quella sgualdrina, ti sembra poco severa?- disse scontroso, il biondino gli sorrise comprensivo -Non ci starai andando giù un po'troppo pesante? In fondo non credo se lo meriti!-

L'altro si alzò seccato -Non mi sembra neanche il caso di risponderti. Andiamo, una cerimonia ci aspetta-

I figli del cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora