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Erano tutti in piazza, Emma si girò in cerca di Jasper, ma dietro di lei non c'era nessuno, l'aveva lasciata sola.

-Fratellone?- chiese preoccupata, non voleva mica rimanere sola, non sapeva neanche cosa doveva fare.

-Scusa...Emma giusto? Chi stai cercando?- la piccolina si voltò e una bambina con i capelli biondi tutti arruffati le si parò davanti, con un sorriso radioso in volto e addosso degli abiti neri con della rete? L'altra la guardò e colse il suo sguardo perplesso

-Oh, scusami. Non mi sono presentata, che sciocca che sono- fece un risolino -Io sono Elettra- sorrise e si passò una mano tra i capelli, mostrando varie ciocche blu e viola, poi gettò i capelli all'indietro, e lo sguardo di Emma cadde su una sottospecie di collana, che a lei ricordava più che altro un collare, fatta interamente di pelle nera, e notò che, effettivamente, le donava e metteva in risalto la pelle chiarissima, quasi bianca.

-Co...come fai a sapere il mio nome?- chiese poi, un po' incerta se fidarsi o meno della nuova compagna.

-La collana- rispose l'altra come se nulla fosse, era piuttosto perspicace, e già le piaceva.

-L..la collana?-

-Sì, quella che hai al collo- rispose come se fosse ovvio, poi si voltò e fece per andarsene...ma si fermò, voltandosi un'ultima volta prima di scomparire
-Spero di rivederti presto...Emma- e si confuse tra la folla

Emma rimase stupita dallo strano incontro accaduto pochi minuti fa, e, impaurita si allontanò verso il palco  insieme alla, ormai grande, folla di bambini che attendevano

-Spaventata?- Sentì la voce, colma di sarcasmo, di suo fratello vicino a lei.
Emma gli tirò un pugno scherzoso sul braccio

-Ehy! calma tigre- il ragazzo rise

-Devi stare tranquilla- la postura rigida della bimba si rilasso , mentre Jasper le posava un braccio sulle gracili spalle.

Si sentì un rientro acustico e poi, la voce di un uomo , non aveva un aspetto molto rassicurante...pieno di tatuaggi , piercing e con il fisico di un guerriero romano.

Quello iniziò a parlare -Allora, tutti i bambini tra i 6 e i 10 anni vengano qui, davanti a me. Gli altri sono pregati di andarsene-

In pochi secondi lo spiazzo fu completamente deserto, Emma si guardò intorno, smarrita, e si avvicinò al tipo

-Cosa dovremmo fare?- chiese un bambino con i capelli scuri

-Date tempo al tempo. Ora inizieremo il test- si mise a battere le mani. Uno. Due.

I bambini per poco non svennero, il pavimento era scomparso da sotto i loro piedi, al loro posto, nuvole.

Avrebbero urlato se avessero potuto, ma non riuscivano a muoversi, erano come bloccati,

"Co...cosa sta succedendo?" Arrivarono venti adulti che si avvicinarono a loro sprigionavano potere da tutti i pori, ed emanavano una magnificenza che solo a guardarli incutevano rispetto. I loro occhi si rifletterono i quelli dei bambini, ed uno ad uno presero un piccoletto per mano.

Emma stava aspettando la "sua" quando vide arrivare una ragazza dai capelli lunghi e neri che la prese per mano.

"E ora?"

La dea indicò alla piccola venti sgabelli. Su ognuno di essi  sedeva un bambino che si agitava inquieto  sul posto a lui assegnato , -non preoccuparti piccola sarà veloce e indolore-

La dea sorrise per incoraggiare la ragazza. Non  servì a molto , poichè aveva un irrefrenabile voglia di darsela a gambe in quell'esatto momento .

Ad un tratto   la stanza si fece buia ,  tutti gli Dei posarono le mani sul capo del bambino a loro destinato.

Iniziarono a  mormorare strane parole  in una lingua sconosciuta, fino ad urlarle. Emma avrebbe voluto tapparsi le orecchie ma non ci riusciva, quel suono era come ipnotico.

Lentamente sentì le gambe allungarsi insieme al resto  del corpo , il seno e le natiche più rigonfie.

Improvvisamente l'abito che prima le stava abbondante, ora bastava appena per coprirle il corpo, guardò gli altri e vide che anche loro erano nella medesima situazione.

La Dea sorrise, scosse i lunghi capelli neri, voltandosi e si allontanò insieme agli altri, volgendole le spalle.

Il tipo tatuato di prima si avvicinò ai ragazzi e sorrise, mostrando i denti perfetti ed allineati

-Bene novellini, avete passato il test!- Si mise ad applaudire, nel silenzio più totale, era l'unico, e rendeva la cosa piuttosto inquietante agli occhi di Emma

-Ora siete finalmente parte dell'organo difensivo del regno di Pangea: la Setta degli Dei!- un'altro applauso, questa volta seguito da quella che a Emma ricordava Elettra, in fretta tutti si ritrovarono ad applaudire senza saperne il motivo

-Sei passata! Lo immaginavo!- la, ormai ragazza, si girò e si ritrovo davanti una Elettra cresciuta.

I vestiti larghi di prima, ora le calzavano perfettamente, i capelli biondi con le meches erano uguali a prima, una spruzzata di lentiggini le illuminava il volto ed era diventata, se possibile, ancora più pallida.

-Lo...immaginavi?- Emma strabuzzò gli occhi, quella ragazza la impressionava sempre di più.

-Certamente! Sai...per gli occhi, le persone speciali come noi hanno degli occhi particolari, guarda i miei- alzò lo sguardo e fece come Elettra le aveva detto

-Ma...come possono...cioè...wow- gli occhi della ragazza da lilla diventavano viola, e da viola diventavano azzurri

-Fantastico, vero?- Emma annuì, sbalordita.

-Ora basta cincischiare! Vi devo mostrare la vostra nuova casa! E voi due, volete un caffè e un cappuccino?- disse il ragazzo tatuato guardandole

-Pfft- un ragazzo, con i capelli neri sul volto, si lasciò scappare un risolino divertito. La bionda lo fulminò con lo sguardo

-Tu zitto- sbuffò e si allontanò, senza salutare nessuno.

-Perfetto! Le prime controversie iniziano a manifestarsi, ciò significa che il vostro legame con il dio a voi corrispondente, sta iniziando a solidificarsi! Bravi ragazzi!- il ragazzo sorrise

-E ora seguitemi, è giunta l'ora di farvi conoscere il vostro nuovo letto- sì voltò e fece loro segno di seguirlo.

Pochi secondi di camminata, ed eccoli arrivare al dormitorio, ve n'era uno soltanto, diviso in ala est e in ala ovest. Un tipo piuttosto bizzarro uscì dalla struttura e si mise ad urlare:

-Le ragazze nell'ala ovest, e i ragazzi dalla parte opposta-

Annuirono tutti, e i ragazzi, che avevano già fatto amicizia, iniziarono a parlare tra di loro, avviandosi nel dormitorio, solo uno restava in disparte ed era il ragazzo che prima aveva riso di Emma ed Elettra. Stava con le mani nelle tasche delle braghe e la testa bassa, con i capelli scuri che gli coprivano il volto.

Emma sarebbe rimasta a guardarlo per ore, se solo non fosse entrato nel dormitorio.

-Tesoro, lui è mio- una voce acuta e sgradevole la costrinse a voltarsi e si ritrovò davanti una ragazza dai capelli bruni -La mia dea è Freyja, Loki e lei stanno insieme. Siamo destinati ad amarci- con una mano scostò i capelli dal proprio volto e si avviò verso il dormitorio, lasciando dietro di sè una scia di profumo nauseabondo.

-Iniziamo bene...- mormorò Emma e si avviò verso il dormitorio

#spazioautrici

Ed eccoci con il primo vero capitolo della storia! Fateci sapere se vi piace, e magari lasciateci un voto :3

Kisses xxx

I figli del cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora