cap. 3

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14 Giugno - 02:46

Non poteva in alcun modo tornare a casa, oppure avrebbe rischiato la propria vita, dirigendosi direttamente nella trappola.
Quindi decise di sedersi davanti all'unica casa che sicuramente l'avrebbe ospitata in ogni caso; casa Gallagher, mentre al suo fianco sedeva Lip che dopo averla presa in giro per l'intera cena, sotto le risate del resto dei familiari, le dedicò il suo tempo, perché sapeva, sapeva la sua situazione e n'era preoccupato.
Parlando del più e del meno le spalle della più giovane iniziarono a sentir freddo, la brezza serale le procurava sempre un po' di pelle d'oca, così l'amico decise di andarle a prendere la propria felpa.
Non più tanto sua, poiché veniva ormai indossata più dalla minore dei Milkovich che dal proprietario.
Una volta portato a termine questo favore l'avvisò del fatto che stesse andando a letto, ormai stanco e lievemente indolenzito -" Non preoccuparti, rimango per una sigaretta e torno dentro. "- rispose lei, ricevette un bacio fra i capelli per poi rimanere ufficialmente sola nel buio di quella strana sera.

Il buio della notte.
Dentro di se racchiude i mostri più tenebrosi,
che si mostrano nel subconscio delle persone.

A disturbare i suoi pensieri, rivolti principalmente alla sua famiglia, fu Ian Gallagher che si sedette al posto in cui, poco prima, vi era il fratello.
Non dissero una parola, guardavano entrambi il niente proprio davanti a loro.
Il buio.
-" Non mi sei mai piaciuto più di tanto, la tua falsità mi fa ribrezzo, fai il buono quando in realtà sei identico a tutti gli altri, Gallagher, la falsa gentilezza che mostri adesso non potrà cancellare il bambino che eri "- portò la sigaretta spenta alle labbra senza distogliere lo sguardo dal vuoto, dinanzi a lei -" posso dire lo stesso di te, ti credi superiore sovrastando chiunque con il tuo egocentrismo, rimarrai probabilmente sola, Milkovich, o persino morta." - ricevette la risposta dall'uomo al suo fianco mentre sbuffava il fumo verso il cielo, non disse nulla di rimando semplicemente prese l'accendino e accese la sua dipendenza -" chi ha detto che voglia il contrario? "- concluse così.
Ma il discorso per Ian non ebbe una fine, si girò completamente da lei e lei seppe subito.
Perché sapeva che avrebbe tirato fuori quel dannato discorso.
Così fece -" Credi che i tuoi fratelli, tua sorella e tua cugina ne sarebbero felici?
Abbandoneresti così la tua famiglia? "- venne bloccato ancora prima di poter continuare ad elencare le solite domande, di cui non avrebbe mai ascoltato la risposta, quando si alzò in piedi dinanzi a lui che la seguì a ruota, dettatogli dall'istinto. -" Stammi bene a sentire, Gallagher, non credo tu debba preoccuparti più di tanto della sottoscritta, anzi credo tu debba interessarti di più su i tuoi affari familiari.
Avrò un padre paragonabile alla feccia, scarto del carcere, ma tu in primis conosci la brezza di aver un genitore di merda.
I miei fratelli? Non ci sono mai, anche loro sono più in carcere che fuori, potrei azzardare nel dirti che non se ne accorgerebbero neppure.
Mia sorella? Capirebbe.
Mia cugina? Mi darebbe ragione.
Lip? Penserebbe sicuramente che almeno morta starei più tranquilla, che in vita.
Chi dovrei elencare altro? Tu per caso?
Sentiresti la mia mancanza? - si sollevò sulle punte dei piedi, così da poter arrivare almeno al mento del ragazzo - Preferirei morire pur di non stare in questa posto di merda, specialmente con te. "- sputò via questi suoi sentimenti direttamente in faccia al rosso, il quale rimase in silenzio per tutto il tempo.
I loro sguardi d'odio l'uno nell'altro, i respiri pesanti pronti ad attaccarsi in modo reciproco, senza ripensamenti.

Silenzio.
Silenzio Silenzio.
Uno schiocco, trambusto.

Se mai l'avessero raccontata a qualcuno gli avrebbero meglio riso in faccia che creder a questa storia fantastica, eppure lì, sul porticato di casa Gallagher: Evdokiya e Ian si stavamo furiosamente baciando.
Un bacio furioso.

[ 642 parole ]
ash

ammettilo [ian gallagher]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora