cap. 8

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16 Giugno - 14:17

la giornata scorreva veloce mentre in casa Milkovich regnava il caos, ma la situazione sarebbe degenerata ben presto.
Evdokiya e Mickey sedevano sul divano con una birra alla mano destra ed una sigaretta alla mano sinistra interessati ad un programma di cucina, questo finché Terry non decidette di sfogare ogni suo problema addosso ai suoi figli:
fece il suo ingresso trionfante sbattendo la porta principale, a seguirlo vi era un odore nauseante di alcol e fumo -« lurida puttana, io ti do un tetto dove vivere, cibo e soldi e tu mi volti le spalle. Egoista figlia di troia »- urlò riferito alla più piccola che scatto in piedi, d'istinto, per fronteggiarlo -« mentre tu, frocio, fai vivere quella puttana di tua moglie nella mia cazzo di casa perché il tuo cazzo di cervello non ha avuto la buona idea di mettere un preservativo quel giorno. »- urlava isterico avvicinandosi pericolosamente ai due, che per loro sfortuna non potevano sapere cosa da lì a breve sarebbe accaduto.
successe troppo in fretta, Evdokiya si ritrovò sbattuta al muro con le mani del genitore attorno al collo, il respiro che si faceva sempre meno presente e il viso ormai divenuto violaceo mentre dall'altra parte della stanza Mickey cercava, invano, di rialzarsi da terra seppur avesse un dolore lancinante alla gamba sinistra, sicuramente rotta.
gli occhi iniziarono ad oscurarsi e l'ultima sagoma che avevano la possibilità di vedere sarebbe stata quella del proprio assassino.
-« sei uguale a quella troia di tua madre, mi ha abbandonato e ti ha scaricato qui come fossi immondizia, schifosa succhia cazzi. »- sibilò a denti stretti queste parole, con disprezzo per il sangue che le scorreva nelle vene.

sarebbe stata così la sua fine?
così misera quanto prevedibile.

-« fatti..due..domande Terry..sei un..pezzo..di merda - attirò a se tutto l'ossigeno che le era possibile avere in quel momento, boccheggiando davanti agli occhi del padre che non battè ciglio e a denti stretti continuò a parlare - non.. meriti nulla..meriti..di stare..solo. »- senza poter aggiungere altro perse i sensi, il dolore alla testa le faceva pulsare il cervello, così che non potesse capire cosa in realtà stava succedendo al di fuori del suo inconscio.
la polizia fece irruzione, poco dopo, nella loro piccola dimora, chiamati dalla sorella maggiore che fino a quel momento era chiusa nella propria stanza, terrorizzata dall'accaduto che le si era mostrato.
Terry venne ammanettato e gettato all'interno del veicolo, con in sottofondo le urla e le minacce di morte a tutti presenti, ed i paramedici in tutta fretta prelevarono entrambi i feriti e lasciarono Mandy sul porticato; le tremavano le gambe, la testa iniziò a far male e la paura prese possesso del proprio corpo.
ed il primo a chiamare fu il suo migliore amico - che a differenza della sorella - era Ian.

dolore.
mal di testa.
rumori, rumori troppp forti.

si sarebbe immaginata l'inferno diversamente da tutto ciò, più buio e cupo.
di soprassalto si sveglio in cerca d'aria, che poco prima le stavano vietando, attirando così l'attenzione di tutti i presenti.
molti pronunciarono il suo nome, ma le sue orecchie lo ovattarono, perlomeno finché una voce chiara non sopraffò le altre.
-« evdokiya »- la stava chiamando, con lo sguardo preoccupato seppur ancora non riuscisse a rendere nitida quella figura a lei ignota, le appoggiò sul viso una grande mano calda accarezzandole la guancia con il pollice, la tempestava di domande che non riusciva ancora a comprendere.
il respiro si fece più calmo e regolare, le mani smisero di tremare e la testa di far male.
sbattè più volte le palpebre, lasciando che gli occhi si abituassero alla luce di quel luogo, finché non vide lui davanti a se.
-« ian? »- chiese con voce roca, a causa dell'enorme silenzio a cui era stata sottoposta in queste ore interminabili, lui al sentir pronunciare quel nome sorridette automaticamente.

lei ora aveva bisogno di un aiuto.
e come aveva aiutato lui, ora toccava ricambiare il favore.
ai Gallagher non piacciono i debiti. 

[667 parole]
ash

ammettilo [ian gallagher]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora