Capitolo 2

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Entrammo in casetta , io ero nel gruppo di Carola e Serena. Ci prendemmo la stanza rossa che secondo noi era la migliore e per farlo dovemmo buttare fuori un ragazzo di nome Luigi, poverino.

"Mi sentite?" Maria ci stava parlando da un altoparlante... da un altoparlante? Ok mi ci abituerò.
"Si Maria".
"Perfetto ragazze, avete 10 minuti per avvisare i genitori, poi venite nelle gradinate".
"Perfetto grazie, a dopo" concluse Serena.

"Pronto? Lily?"
"Ale ci sei?"
"Si, com'è andata?"
"Secondo te?"
"OMMIODDIO SEI AD AMICI!"
"Seria? Nemmeno un minimo dubbio? Ok ti volevo fare uno scherzo ma me lo impedisci"
"Quindi?"
"Quindi cosa?"
"Sei dentro?"
"Si, sono dentro"
"AAAAA LO SAPEVOOO" quest'affermazione uscì più acuta del previsto...
"Piano Sia! Mi stanno morendo i timpani"
"Scusa, ma devi dirmi grazie, se non fosse stato per me non avresti realizzato il tuo sogno"
"Ok, grazie, ma ora non darti troppe arie"
"Mhmh, ci sono bonazzi?"
"Mamma mia solo a quello pensi eh?"
"Si e la tua amica ha già fatto colpo"
"SERENA!"
"Ma non mi dire... fidanzati una buona volta "
"Si vabbè, ciao Les devo andare"
"Ciao lil spacca mi raccomando"

Fui tra le prime ad andare nelle scalinate, c'era solo un'altra ragazza oltre me.
"Ei"
"Ei, sei Riley giusto?"
"Si e tu sei...?"
"Rea, mi chiamo Rea"
"Che bel nome, che fai?"
"Nulla, sto scrivendo delle barre per una canzone"
"Già ti hanno assegnato un pezzo?"
"No, lo faccio per passione. Tu invece come mai non sei in chiamata con i tuoi?"
"Oh... io la chiamata che dovevo fare la ho fatta, tu?"
"Lavorano sempre, li posso chiamare solo oltre le dieci di sera"
"Ah, che stanza hai preso tu?"
"Quella blu con Nicole ed Elisabetta"
"Nicole è la ragazza rasata ed Elisabetta quella con i capelli lunghi giusto?"
"Si esatto"
"Sono curiosa di sentirti cantare"
"Ed io spero di cantare il prima possibile"
Dopo poco arrivò un ragazzo,  lo stesso che abbiamo buttato fuori dalla stanza, Luigi presumo.

"C'è davvero qualcuno che ha finito prima di me? Credevo di essere stato veloce"
"Beh non proprio così tanto in realtà, Rea è arrivata qui per prima"
La ragazza fece un timido cenno con la mano.
"Aspetta aspetta, tu sei quella che insieme a Carola e Serena mi ha buttato fuori dalla stanza!"
"In persona"
"Ve la farò pagare" disse con aria di sfida.
"Si? Sono molto curiosa di sapere come".

Arrivarono tre ragazzi contemporaneamente, Mattia, Alex e Luca, o meglio, LDA.
Man mano vennero tutti, mancavano solo Christian e Carola e decisi di andare a chiamare quest'ultima.
Stavo scendendo le scale della gradinata guardando indietro, e andai a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
"Oh scusa" furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca, prima di alzare lo sguardo e vederlo.
Lui era lì , e mi guardava con un sorriso imbarazzato in volto. Era ancora più bello di come mi era sembrato seduto al banco.
"Non preoccuparti, colpa mia".
Feci un sorriso imbarazzato prima di andare a chiamare la mia amica, la quale notò che ci fosse un qualcosa di strano.

No Riley! Non pensarci nemmeno. Neanche lo consoci! Non puoi esserti di già innamorata
Scusami ma tu chi sei?
Sono te, la parte più matura, chiamata anche Coscienza.
Tipo il grillo parlante di Pinocchio?
Si tipo quello

"Mi sentite tutti?"
"Si Maria"
La presentatrice ci elencò le regole che avremmo dovuto seguire quest'anno.

LDA:"Ok, le presentazioni le abbiamo fatte, divertiamoci un po'. Obbligo o verità?"
Tutti dicemmo di si, anche se io all'inizio ero un po' titubante.
Luigi:"Inizio io: Carola, obbligo o verità?"
"Verità"
"ti interessa qualcuno qui dentro?"
"Non particolarmente"
Io a quell'affermazione non riuscì a contenermi e dissi :"ma che stai dic-" fortunatamente Serena mi tappò la bocca con la mano, avrei rischiato di mandare all'aria la reputazione della mia amica.

"Ora io" Sta volta a parlare era Nicole.
"Rea obbligo o verità?"
"Verità"
"È vero che ami leccare il sapone?"
"No! Che schifo! Però ammetto di averci provato"
Tutti scoppiammo a ridere. Abbiamo continuato a giocare per un po' fin quando non toccò a me.
Alex:" Riley, obbligo o verità?"
"Obbligo"
"Ti obbligo a stare da ora fino a quando la cena è a tavola fuori con Christian, solo voi due".
Tra i vari fischiettii e qualche sguardo d'intesa, io ed il ragazzo ci dirigemmo dove era stato programmato.
Non volevo creare imbarazzi così mi sono seduta in un divano diverso.
"Allora, da quanto balli?" iniziò per rompere il ghiaccio.
"Da quando avevo sei anni, però all'età di 11 e 12 ho smesso a causa di vari problemi"
"Tipo?"
"Da piccola ero una bambina molto timida, ed ero anche la più piccola del mio corso, cosa che non andava molto a mio favore. Le mie compagne di squadra avevano dai 15 anni in su, ed io solo 8,9 o 10. Non riuscivo a fare nuove amicizie, e quando provavo ad inserirmi nel gruppo loro parlavano di argomenti su cui io non sapevo che dire, come il liceo. Ma adoravo ballare e per un periodo me ne fregai, poi è cambiato l'istruttore, e tutto peggiorò. Non mi calcolava, a volte sembrava quasi non esistessi. Riuscivo a fare dei passi di break prima di alcune mie compagne e lui si lamentava dicendo che fossi negata, così mollai. E a causa di eventi brutti, non ho potuto riprendere a 12 anni. Tu?"
"Io praticamente sono nato ballando, i miei hanno una scuola di danza"
"Che figata! Devono essere stati molto fieri quando gli hai detto di essere entrato ad amici"
"Già... Mi ha detto Serena che hai chiamato solo una tua amica, come mai?"
"ah, ehm si, storia lunga"
"E quindi? Abbiamo tempo a sufficienza"
"Era il 17 Marzo del 2015, avevo 12 anni ed ero appena tornata da un'uscita allo skatepark  con i miei amici. Avevo preso una cosa a ciascuno dei miei fratelli maggiori senza dirgli nulla, a mia sorella una maglietta e a mio fratello il suo skateboard, e purtroppo durante l'uscita ero caduta mentre facevo la rampa della mezzaluna e mi ero rotta un polso. La maglietta si era strappata e lo skateboard aveva perso una ruota. Tornai a casa il più in fretta possibile, devi considerare che i miei fratelli avevano 16 anni"
"Due gemelli?"
"Già, mia sorella si è arrabbiata perché la maglietta che avevo preso era la sua preferita, gli e l' aveva data la sua migliore amica a distanza"
"Aia che sfiga, ma non ti veniva un po' grande?"
"Si l'avevo presa per quello, volevo mettere una maglia larga per entrare completamente nel personaggio della skater" un piccolo sorriso comparve sul suo volto, io continuai:" per farla breve scatenai l'ira dei miei fratelli ma si sentivano troppo in colpa per sgridarmi siccome avevo il polso rotto, così mi tennero il muso, che era ancora peggio. Mia sorella, Eleonora, chiamò i nostri genitori per avvertirli della mia caduta. Vennero il più in fretta possibile e ci mettemmo in macchina per andare in ospedale. Era un giorno come gli altri, io seduta a destra nella parte posteriore della macchina, mia sorella in mezzo e mio fratello Edoardo a sinistra, ancora arrabbiati. Mio papà che guidava e mia mamma seduta accanto a lui, la musica di sottofondo, tutto esattamente come sempre. Ma purtroppo non fu così, una macchina spuntò dal nulla e ci colpì a sinistra, facendoci andare fuori strada, un camion che passava non è riuscito a fermarsi in tempo e ci colpì, sta volta a destra, facendoci ribaltare... fui l'unica a sopravvivere".
Mentre raccontavo la mia storia le lacrime iniziarono a scendere, odiavo quando succedeva e la cosa più brutta era che non riuscivo a controllarle.
"Mi dispiace, non credevo che-".
"Non devi, i genitori della mia migliore amica mi adottarono, ora vivo con lei".
Lui si alzò per sedersi accanto a me, ma io mi scansai ed entrai dentro dicendo :"oh la cena e pronta".
Non so perché lo feci, probabilmente agii di istinto, o forse non mi sentivo ancora pronta ad avere un rapporto con lui, probabilmente al mio grillo parlante piacque sta cosa, fatto sta che rimase seduto lì altri 10 minuti prima di entrare.

Only on my dream||ChristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora