Capitolo 7

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Ero rimasta solo io con Raimondo, Christian, Serena e Mattia se n'erano appena andati.
"Lily devo parlarti di alcune cose"
"Mi devo preoccupare?"
"No"
"Ok"
"Allora, ho sentito la tua storia, e mi dispiace veramente molto per tutto, non deve essere stato facile, ma vorrei chiederti come mai non hai chiamato i tuoi genitori adottivi dopo che sei entrata ad amici"
"Ah..."
"Se non te la senti puoi dir-"
"No, ce la faccio. Claudia e Fabrizio, i miei genitori adottivi, sono sempre stati come zii per me... ceh prima che diventassero... insomma... i miei genitori (?) Vabbè comunque, i miei genitori erano molto amici con loro, per cui ci vedevamo sempre, io ed Alessia, loro figlia, siamo cresciute insieme. Quando poi successe l'incidente le cose cambiarono, non so perché, ma li consideravo un po' colpevoli, non so neanche io di cosa, perché effettivamente non erano colpevoli di nulla, ma dentro di me c'era un turbinio di emozioni incontrollabili e sono diventata un'altra persona. Ero diventata una viziata immatura: gli rispondevo male, non seguivo le regole della casa, cercavo sempre di andargli contro anche senza un motivo valido... e poi mi chiudevo in camera, e stavo lì per giorni molto spesso senza mangiare, ma per volere mio eh, Fabrizio e Claudia cercavano in tutti i modi di portarmi del cibo. Fortuna che c'era Alessia, lei era l'unica che facevo entrare, perché ero sicura che non se ne sarebbe andata. Fin quando un giorno esagerai troppo, ero arrabbiata con Claudia perché non poteva accompagnarmi in discoteca (e sia chiaro, io detesto andare in discoteca, era come al solito una scusa per litigare e tirare fuori il nervosismo) siccome c'era un temporale, e si spaventava di mandarmi sola, ma io ci dovevo andare per forza. Così scappai di casa, l'errore più grande della mia vita".
"E questo quanti anni fa successe?"
"Anni? No, successe prima di entrare ad amici"
"PRIMA DI ENTRARE AD AMICI?!"
"Già"
"Quindi hai un conto in sospeso"
"Mhmh"
"E ti va di concluderlo?"
"In che modo?"
"Senti Riley, tra 10 minuti inizia l'ora delle chiamate, io mi sono organizzato con Maria, e le ho chiesto se fosse possibile farti chiamare a casa in sala così avrai un po' di privacy, lei mi ha detto di sì, te la senti?"
"Ehm...ok ma per forza?"
"No, non per forza, ma io ne approfitterei per chiudere questo capitolo"
"Ah ehm ok, posso almeno chiamare Christian?"
"Assolutamente si"

Andai in casetta, e lo cercai.
Era seduto nelle gradinate a parlare con Mattia, come sempre del resto. Era molto scosso, quasi piangeva, mi avvicinai e lui subito appena mi vide, si affrettò ad asciugarsi gli occhi lucidi.
"Ei Lily, non dovresti essere con Raimondo?" Mi chiese Mattia.
"Eh si, mi ero dimenticata una cosa" non me la sentii di chiamarlo, aveva già i suoi problemi, non aveva senso aggiungergli i miei.

Durante il tragitto per arrivare in sala pensai.
Pensai a quanto fossi cattiva, pensai a quanto mi sia comportata male con la mia nuova famiglia, pensai.
Non me la sentivo di chiamare casa, ero stata veramente una stronza, e se avessi dovuto chiamare, non me la sentivo di farlo da sola.
Non sono mai stata sola, insomma, magari sola si, ma veramente sola mai.
Da piccola avevo i miei fratelli come punto di riferimento, ed Alessia, è ovvio, invece da dopo l'incidente ho avuto solo lei.
Sono sempre stata bene con me stessa, per cui la solitudine non è mai stata un problema, perché sapevo che nonostante tutto, anche se avessi combinato le peggior cose, ci sarebbero state quattro persone, (mamma, papà, ele e dodo) che mi avrebbero voluto bene comunque. È per questo che passavo la maggior parte del mio tempo nella mia stanza, o meglio, nel mio mondo. Mi ricordo che il tempo volava, quella non è mai stata una vera stanza, cambiava praticamente ogni giorno. Una volta era un teatro di danza, un'altra volta una scuola, un'altra volta ancora una spa. Mi perdevo nella lettura dei libri, inventavo storie fantastiche, insegnavo a scrivere ai peluche, insomma, mi comportavo come qualunque bambina farebbe.
Il primo momento in cui mi sentii veramente sola, è stato quando mi hanno detto che ero stata l'unica sopravvissuta. Quel giorno avevo litigato con Alessia, e in ospedale, una volta svegliata, non c'era nessuno ad aspettarmi.
Mentre continuavo a pensare ero finalmente giunta in sala, e purtroppo le lacrime facevano di tutto per scendere. Sentivo il naso pizzicare, ma guardando in alto e sbattendo più volte le palpebre, riuscii a ritrarle.
"Ci sei?"
Raimondo mi riportò alla realtà, però mi limitai ad annuire.
"Perfetto Lilì, Chri non c'è?"
"No aveva da fare" mentii spudoratamente.
"Vabbè, tra poco inizia la chiamata, ci vediamo tra mezz'ora"
"Ciao"
Per salutarci ci mandammo tanti bacini con le mani, lo adoravo.

Mi sedetti sulla sedia al centro della stanza ed aspettai che la tv si...accendesse? Non so, che facesse quello che doveva fare.
Eccoli lì.
Claudia e Fabrizio erano sullo schermo e mi fissavano, non capivo se mi vedessero o meno, solo dopo quattro interminabili secondi li sentii parlare.
C:"Lili?"
F:"Piccola ci senti?"
Sorridevano e mi piaceva, anche se il volume della loro voce era particolarmente alto.
"Ei"
C:"Riley Alessia ci ha detto che sei dentro amici! Come va?"
F:"Esatto leoncina, come te la passi?"
"Bene, molto bene, anche se sono stata messa in sfida. Sono in squadra con Raimondo"
C:"c'è qualcuno di carino?"
F:"Amore! La metti in imbarazzo così"
"No tranquillo, comunque si zia, c'è qualcuno di moolto carino"
C:"Evvai! Poi presentamelo"
Io mi misi a ridere, era una risata sincera. Stavo iniziando a capire molte cose, tra cui che loro, i miei zii mi mancavano, e anche parecchio. Dovevo scusarmi e chiudere definitivamente questo capitolo.
"Ehm zii, vi volevo dire che mi dispiace, per tutto"
F:"Non pensarci più, ormai è passato"
C:"Già, e poi è comprensibile, hai avuto una vita difficile"
"Questo però non giustifica nulla, mi sono comportata come un'immatura e non lo meritavate"
C:"Maddai, il passato è passato"
"Va bene, grazie mille per ogni cosa zii, mi sa che la mezz'ora è finita, ci sentiamo"
C e F:"Ciao leoncina, spacca"
Leoncina. Mi hanno sempre chiamato così da quando ho memoria, i miei mi chiamavano scimmietta, sembra che io sia simile ad uno zoo. Vabbè, nonostante ciò mi sento finalmente libera.

Only on my dream||ChristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora