YOU CAN DO IT AGAIN
Harry lo aveva tenuto per sé quel bacio.
Aggrovigliato alla lingua, a carezzargli il palato.
Stretto fra i denti. Premuto sulle labbra.
Come un segreto.
Non ne aveva fatto parola con nessuno.
Nemmeno con Niall, che in quel momento si stava preparando uno spuntino nella cucina di casa sua.
Era un uomo adulto e sapeva che un bacio poteva non significare nulla. Assolutamente nulla.
Probabilmente era così.
Probabilmente per Louis non aveva significato lo stesso che aveva significato per lui.
Eppure, come uno sciocco ragazzino lo voleva custodire, come quando da piccolo nonna Mary gli dava di nascosto caramelle in più rispetto a sua sorella.
Correva a nasconderle sotto il letto così nessuno le avrebbe trovate.
La bella Gemma, gli mancava sua sorella.
I suoi bei capelli castani e il sorriso smagliante. Forse a lei lo avrebbe raccontato quel segreto.
Molte volte era stato così.
Anche quando i baci erano accompagnati da promesse d'amore, s'era dimostrato non essere nulla.
S'era ritrovato solo, con un pugno di mosche in mano.
Ma lui quel bacio lo aveva desiderato così tanto.
Gli si era impigliato come un amo alle viscere.
Quando aveva perso l'amore, aveva nascosto anche le lacrime sotto il letto e fra i cuscini.
Avrebbe chiamato Gemma, forse.
''Sii coraggioso Harry'' erano state le parole che Louis gli sussurrò sulle labbra prima di baciarlo nuovamente per poi lasciarlo andare.
Un solo altro tocco umido da quelle labbra.
Il giorno dopo Harry e Louis non si sarebbero dovuti vedere.
''Prendi una pausa Harry'' questo gli aveva detto il liscio mentre ripuliva il disastro di argilla che aveva combinato.
-''Dovrei chiamare Gemma''- fece ancora sovrappensiero mentre rubava dalla padella calda un pezzo di pancake dell'amico.
-''Dovresti prendere un altro caffè piuttosto Hazza...dormi in piedi''- controbatté Niall dopo avergli schiaffeggiato la mano e tolto quel che restava del pancake già morso, mostrando direttamente al riccio la poltiglia che aveva in bocca.
-''Chiudi quella bocca, sei osceno!''- Harry aveva un'espressione di disgusto sul volto.
-''Come ti pare...''- disse strofinandosi le labbra con un tovagliolo accartocciato.
-'' Ti perdi spesso nei tuoi pensieri questi giorni bel ricciolino, la questione Gin è risolta adesso, puoi rilassarti''- la voce suonava ancora impastata -'' Grazie al tuo bel principe scultore aggiungerei! ''- gli fece l'occhiolino.
-''Che ne sai tu che è uno scultore ?! ''- come faceva a sapere quel dettaglio, non glielo aveva mai accennato, non c'era stato neanche modo.
-'' È chiaro no? Le braccia possenti, deltoidi definiti...''-
-''Niall! ''- tagliò corto.
-'' Oppure, potrebbe darsi che un uccellino mi abbia riferito il fatto che tu abbia deciso di darti alla scultura, e abbia scelto il suo migliore amico come insegnante privato ''-
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Watching through the fingers
FanficLe estati a Roma per Louis non passano mai. Il lavoro sembra moltiplicarsi e consuma le settimane una dopo l'altra in attesa che qualcosa cambi. In estate c'è l'Esposizione alla quale ogni anno si convince di partecipare per poi lasciar perdere all'...