BEST OF COSTUMERS
'Eroda. No Land Quite Like It'. Recitava l'insegna all'ingresso.
-''Hazza ma noi i clienti li vogliamo attirare oppure hai già deciso di auto sabotarci?''- disse riportando lo sguardo sul riccio.
-''Sempre meglio che Giardino Verano Niall''-
-''Ti do atto. Ma insomma la quite non è quello che la nostra clientela si aspetta!''- si avvicinò a passo lento con un sorriso sghembo sulle labbra -''la nostra clientela si aspetta alcol, buona musica, bella gente, divertimento...''-Niall stava letteralmente improvvisando un balletto osceno addosso a Harry.
-''Ma che centra Nì, fa parte del concept vedi?, non è il solito locale.... Ma che hai stasera?!''- disse togliendoselo di dosso
-'' Ci sarà l'alcol e tutto il resto ma è anche un'isola felice, di relax misto a buona musica, giusta compagnia...questa era l'idea!''-Ed Harry aveva svolto davvero un bel lavoro nell'allestire il locale, che aveva preso a lavorare già da una settimana e sembrava aver riscosso un discreto successo.
Aveva creato davvero qualcosa di simile all'isola che non c'è , stravolgendo l'aspetto di quel semplice riquadro d'erba che doveva essere un locale all'aperto.
Probabilmente poteva anche essere una discarica e avrebbe fatto comunque il pieno di studenti ma Harry non era uno che faceva le cose tanto per farle; aveva investito anche lui in quell'attività e lo aveva fatto fino in fondo.
Fra gli alberi correvano fili di piccole lanterne colorate che creavano un' atmosfera accogliente e allo stesso tempo esotica; aveva poi scelto degli enormi tronchi come tavoli dando la possibilità ai clienti di scegliere se utilizzare le sedie o dei cuscini per godersi la consumazione. Ma la vera chicca, però, di cui andava veramente fiero erano le tende.
Aveva fatto montare delle tende in tela bianca che aveva riempito di lucine per illuminarle, sul pavimento enormi tappeti isolavano l'ambiente dell'erba, li aveva scelti con meticolosa cura, dalle fantasie orientali e i colori caldi, come li aveva visti nei suoi numerosi viaggi; erano poi cosparsi di ulteriori cuscini sistemati attorno ai tavoli. Il tessuto fresco lasciava trasparire la luce dall'interno all'esterno e questo contribuiva a rendere mistica e romantica l'atmosfera.
Una delle ragazze, Alice o Beatrice adesso non ricordava, si avvicinò a Niall per bisbigliargli qualcosa all'orecchio, poi indicò un tizio dall'altra parte del bancone, che aveva tutta l'aria di uno che non aveva avuto una bella giornata.
-''Harry, Bea mi ha detto che quel tipo ci sta andando pesante; sarà alla quinta birra...non mi sembra molesto ma va a dare un'occhiata d'accordo?''-.
Ci mancava solamente che qualche guastafeste combinasse qualche danno dopo una sola settimana di apertura.
Si avvicinò a quel ragazzo, che aveva sicuramente un'aria famigliare ma che riconobbe solamente quando gli tolse la birra dalle mani.
Era il tipo del parcheggio.
Era messo decisamente peggio rispetto a due sera fa, pensò.
Era accasciato sul bancone con indosso una larga felpa verde che gli copriva parzialmente le mani, che non si erano ancora accorte di non stringere più la Peroni che gli aveva tolto il ragazzo in piedi di fianco a lui. Portava dei calzoncini neri e aveva i capelli spettinati, tipici di chi sicuramente ci aveva passato le mani troppe volte quella sera.
Se non fosse stato per le condizioni pietose, lo avrebbe lasciato lì una volta riconosciuto, nella testa rimbombavano ancora le parole stridule e al veleno che gli aveva rivolto la volta prima.
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Watching through the fingers
FanfictionLe estati a Roma per Louis non passano mai. Il lavoro sembra moltiplicarsi e consuma le settimane una dopo l'altra in attesa che qualcosa cambi. In estate c'è l'Esposizione alla quale ogni anno si convince di partecipare per poi lasciar perdere all'...