Capitolo 1

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"You cannot burn away, what has always been a flame..."

Erano già trascorsi più di vent'anni dalla morte dei suoi genitori e lei era ancora lì, rinchiusa in quella piccola casa del colore del legno scuro, senza poter uscire allo scoperto e senza poter fare nulla per cambiare la sua situazione.
Nonostante le persone che l'avessero cresciuta non coincidevano con coloro che l'avevano messa al mondo, Cora nutriva molto affetto per loro e per l'impegno con cui l'avevano protetta in tutti quegli anni.
Nessuno, infatti aveva mai scoperto che Lyana, l'ultima strega del pentagono, era la sua vera madre e lei era sempre stata conosciuta come, la figlia del dottore per bambini di Lagos e di sua moglie. Come una delle tante.
Quel nome, falso, almeno le aveva permesso di vivere la sua infanzia con serenità, ma una volta diventata adulta non le era più bastato.
Per questo, rimasta da sola in quella casa, aveva deciso di utilizzare l'ampio scantinato per costruirci una scuola.
Forse non poteva cambiare granchè da sola, pensò mentre sistemava i tavoli ed il materiale per le sue allieve che stavano arrivando, ma istruire loro era già una grande sfida verso il governo di Lagos.
Malcom aveva ucciso Lyana quando Cora era ancora in fasce, molti re si erano succeduti da quel momento e nessuno aveva mai avuto rimorsi o aveva mai pensato che proibire alle ragazze di leggere, di avere una cultura, di scegliere il proprio abbigliamento, il proprio futuro... Fosse completamente sbagliato.
Cora se ne sorprendeva sempre, ed ora all'età di quasi sessant'anni, si ritrovava a pensare se le cose sarebbero mai cambiate e chi avrebbe proseguito quella silente ribellione, dopo di lei.

"Cora, apri siamo Lara e Joanna" disse la ragazza, dopo aver bussato alla porta con tre colpi, come stabilito.
L'insegnante aprì subito e fece accomodare entrambe le allieve dentro casa.
Lara e la sua migliore amica ormai conoscevano la strada, dunque seguirono Cora giù nel seminterrato, e presero posto accanto alle altre compagne.
Erano circa trenta le ragazze che Cora aveva visto crescere, insegnando loro a leggere, scrivere, contare... E man mano che diventavano più brave erano cominciate le nozioni di storia, lingue straniere, arte, geografia, musica e tanto altro.
Lara adorava la sua insegnante e ancora di più avere la possibilità di imparare. Quella scuola segreta, da quando aveva otto anni, le aveva permesso di uscire fuori di casa, di non avere un'istruzione che si limitasse alle semplici faccende di casa e di conoscere delle "amiche" che la pensassero come lei.
Ovviamente, tutte loro sapevano che quelle lezioni erano illegali e che dovevano mantenere il segreto, fingendo di non sapere nulla, davanti alle loro famiglie.
Lara seguiva attentamente la lezione di matematica, ricopiando sulla carta ciò che Cora scriveva sulla lavagna con il gesso, le altre ragazze la imitavano chine sui loro appunti, alzando gli occhi di tanto in tanto per non perdere neanche una parola dell'insegnante.
Finita la mattinata di lezioni, le ragazze uscirono tranquillamente tutte insieme, poichè nel vicinato tutti sapevano che Cora dava solo lezioni di ricamo e cucito, e si separarono.
"Ci vediamo domani, Lara" la salutò Joanna, dopo un caloroso abbraccio.
"Sei sicura di non voler venire con me? Dai è da anni che voglio mostrarti la grotta" la pregò Lara, dopo il saluto dell'amica.
"Lo sai che devo tornare a casa puntuale, mio padre sa che sto imparando a cucire, ma non vuole che stia fuori per più delle sei ore stabilite" le rispose lei con una punta di amarezza nella voce
"Lo so" iniziò Lara abbassando lo sguardo, osservando l'orlo della gonna:"Non dovrebbero aver paura di lasciarci stare fuori da sole"
"Già" si limitò a dire Joanna, per poi salutare di nuovo l'amica ed allontanarsi verso casa.
Per fortuna, pensò Lara, lei non doveva sottostare alle regole di suo padre.
Lavorando a castello, non era mai a casa e sia lei che suo fratello maggiore Anthony erano sempre stati gestiti dalla madre, così come anche tutto l'ambiente domestico.
Certo anche lei era molto protettiva ed inizialmente, non voleva prendere in considerazione l'idea di lasciarla andare da Cora, ma le due avevano un'ottimo rapporto e la donna si fidava cecamente del giudizio di sua figlia.
In poche parole, a Lara era concessa anche un'ora in più di libertà, dopo le lezioni, per poter stare con le altre ragazze.
Tra le trenta allieve, questo era però un privilegio che aveva soltanto lei, dunque non le restava mai nessuno con cui passeggiare o chiacchiere per occupare quell'ultima ora.
Una mattina, però, quando tutte le sue amiche erano andate via, invece di restare da sola seduta sul muretto di fronte la casa della sua insegnante, aveva deciso di imboccare il sentiero che portava fuori dal villaggio.
La stradina era tutta in salita, poichè conduceva verso il castello dove abitava il re, siccome sapeva che le mura erano circondate da soldati e non voleva finire nei guai; si fermò non appena scorse le torri del palazzo in lontananza.
Fu proprio in quella distesa di verde che trovò una piccola grotta rocciosa, non molto profonda e ne fece il suo personale rifugio.
Anche ora all'età di sedici anni, continuava a trascorrere nello stesso posto quell'ultimo momento di libertà della giornata.
La grotta era piena di bambole, peluche ed altri giocattoli che aveva lasciato lì fin dal primo giorno.
Si sedette sul duro pavimento e cominciò a riordinare tutte le cose che erano rimaste ammucchiate sul pavimento della grotta, le più vecchie o rotte le infilò nella borsa di tela per riportarle a casa e buttarle.
Durante la sua attività, ripensò a tutte le volte in cui aveva chiesto a Joanna di seguirla lì e, quando erano ancora bambine, aveva cercato di attirarla dicendole:
"La grotta mi regala dei giochi, ogni volta ne trovo di nuovi che non ho portato io."
L'amica non ci credeva mai ed anche Lara aveva smesso di credere a quella favola, crescendo, però effettivamente un po' di verità c'era.
Mentre riponeva in borsa un dinosauro a cui mancava una zampa, si ripetè per l'ennesima volta la stessa domanda:
"Quel posto era troppo isolato, chi mai continuava a lasciare altri giocattoli lì dentro e perchè lei non aveva mai incontrato nessuno?"

I fiori mai spezzatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora