Capitolo 5

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Scaduto il tempo di libertà, dopo le lezioni, Lara salutò e si incamminò verso casa.
La neve sembrava non stancarsi mai ed i fiocchi continuavano a cadere, alcuni posandosi sulla sua treccia, mentre proseguiva spedita per le stradine del villaggio.
Quella conversazione continuava a farla riflettere e a farle provare invidia, verso delle donne che neanche conosceva.
Arrivò di fronte la porta di casa ed appena la spalancò, il calore domestico subito le investì il viso.
Ripose il cappotto sull'appendiabiti, per poi avviarsi verso la rampa di scale, che conduceva al piano superiore, per raggiungere la sua camera.
"Lara, sei tornata, finalmente" la voce di suo fratello, la interruppe appena poggiò il piede sul primo gradino.
Lara si voltò verso di lui, in attesa che continuasse.
"Ti stavamo aspettando, James è in cucina, oggi sarà nostro ospite...Non sei felice?"
"Felicissima" si sforzò di tenere testa al suo tono saccente, ora che il loro padre aveva dato a lui il compito di sistemare la questione del matrimonio della sorella, aveva adottato un'atteggiamento autorevole e di superiorità nei suoi confronti, e Lara lo detestava.
Seguì Anthony in cucina, dove sia James che la mamma erano a tavola ed aspettavano solo loro per mangiare.
Quel pranzo fu indigesto per Lara, suo fratello non faceva altro che parlare del matrimonio con James e lui era ben entusiasta di rispondere alle sue domande, elencando tutto ciò che aveva pensato per la cerimonia e per il dopo. Non provarono mai ad interpellarla o a chiedere la sua opinione, poichè quella non contava per nessuno dei due.
Fortunatamente per lei, James dovette subito andare via dopo aver mangiato, e Lara fu ben felice di accompagnarlo alla porta e congedarlo:
"Ci vedremo spesso, a quanto pare, sono felice che finalmente sia stato tutto deciso" le disse lui, prima di andarsene e avvicinandosi troppo per i gusti di Lara, cercando di baciarla.
Lei si scostò subito, facendo un passo indietro:"Arrivederci" rispose gelida e subito dopo richiuse la porta.
Per fortuna nè Anthony nè la mamma l'avevano sentita, quindi potè rifugiarsi nella sua stanza, prendere il blocco e la matita e cercare di calmare la bomba di rabbia che le stava per scoppiare nel petto.
Si sedette alla scrivania e tracciò i contorni delle montagne, degli uccelli, del mare che non aveva mai avuto occasione di vedere non essendo mai andata verso la costa... Immergersi nella sua arte l'aiutò a rilassarsi e fu molto più razionale nell'affrontare sua madre, quando circa un'ora dopo bussò alla porta della sua camera.
Le due si accomodarono sul letto di Lara e lei finse di ascoltare con attenzione, le parole che già si aspettava:"Sarai felice tesoro vedrai, anche se tuo padre è stato duro con te vuole solo il tuo bene posso assicurartelo" iniziò così, per poi continuare:"Lui potrà provvedere a te e alla vostra famiglia ed è questo l'importante, anche il nonno scelse per me quando avevo la tua età e con il tempo, imparai ad amare mio marito"
Lara annuiva soltanto, mentre sua madre ci cascava in pieno, convinta di aver rassicurato la figlia ed averla guidata verso "la retta via".
Non era così.
Lara non aveva mai provato l'amore vero, ma sapeva per certo che arrivava da sè, non lo si poteva insegnare e tantomeno gli piaceva essere comandato.

"Alex, tocca a te adesso" disse Aiden riportandolo a concentrarsi sulla partita di scacchi.
Alex mosse uno dei suoi pedoni, per poi attendere che il cugino facesse la prossima mossa.
Erano trascorse diverse ore da quando era tornata a palazzo e con Aiden, avevano deciso di iniziare a giocare, sistemandosi nelle sue stanze.
Nonostante non fosse da solo, la sua mente continuava a ritornare sulle parole di Lara e sulla tristezza nella sua voce quando aveva nascosto il libro e gli aveva confessato di desiderare la stessa libertà di sua sorella.
Alex non aveva idea del perchè, ma voleva che l'avesse anche lei.
"Okay amico, ho capito...Non sei più concentrato sugli scacchi"
"No, scusami Aiden" ammise Alex infine, il cugino annuì e siccome erano praticamente cresciuti insieme, lui credeva di aver già capito cosa non andava:"Non mi dire che sei già in pensiero per il momento in cui i cittadini ti conosceranno?Manca ancora tanto tempo"
Alex era indeciso se fingere che la ragione fosse quella, oppure dire la verità; infine optò per la seconda scelta forse gli avrebbe fatto bene avere il parere di un'altra persona:"No non è questo, come dici tu manca ancora molto per quell'evento" si interruppe un'istante, e lo sguardo curioso di Aiden lo invitatava a proseguire:"Secondo te è giusto che Ariana e mia madre sappiano leggere, anche se la legge non lo consente?"
Aiden ci impiegò alcuni secondi per rispondere, la domanda l'aveva evidentemente colto alla sprovvista poichè sicuramente lui non si era mai interessato a queste questioni:"Alex, mio padre è fratello al tuo, sai che è sempre stato fedele al re e di conseguenza anche alle leggi, ma detto tra noi non credo che la lettura possa provocare alcun danno" disse sussurrando le ultime parole, come se temesse di essere ascoltato da qualcuno appostato al di fuori delle due stanze comunicanti del principe.
I ragazzi, dopo la conversazione, terminarono la partita e quando Aiden lasciò la sua camera; Alex sapeva esattamente cosa doveva fare.

Il suo cavallo era pronto, il più veloce tra quelli nelle scuderie, montò in groppa e cavalcò fino ai pressi della grotta.
Quando giunse lì era già calata la sera ed Alex era certo che non l'avrebbe trovata lì, ma lo stesso accese una candela e si inoltrò fino a raggiungere la fine dell'antro.
Di Lara non c'era traccia come aveva previsto, perciò lasciò due dei libri di Ariana sulla roccia e prima di andarsene e tornare a castello, scribacchiò un biglietto da lasciare accanto ai volumi:
"Questi sono per te, mia sorella li ha divorati e spero che piacciano anche a te."

I fiori mai spezzatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora