Capitolo 6

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"Manca solo un mese al ballo dell'Erede, a palazzo... Voi ci andrete?" chiese Valerie, durante uno dei rari momenti di pausa concessi da Cora, tra una lezione e l'altra.
Molte delle sue compagne, sedute intorno al tavolo, non vedevano l'ora di andarci e di mostrare i loro abiti più belli.
Lara non era mai andata a nessun evento a palazzo, nonostante suo padre lavorasse lì e spesso venisse invitato; perciò avrebbe fatto al meno anche di quel ballo.
Cora tornò nel seminterrato, vedendola arrivare la conversazione cessò, di colpo, e la lezione ricominciò in pochi secondi.
Nessuna delle ragazze parlava mai delle questioni riguardanti il palazzo, davanti all'insegnante, poichè era ben noto a tutte loro che quel luogo non le piacesse affatto, probabilmente per le leggi che ne derivavano.
La mattinata proseguì velocemente tra le varie lezioni ed i nuovi assegni di Cora per le sue allieve.
Dopo aver salutato la sua migliore amica, come di consueto, Lara si recava nel suo posto speciale, anche se ormai non era più soltanto suo.
Quella mattina però, avrebbe trovato molte sorprese ad attenderla lì.
La prima di queste fu, ovviamente, Alex  ma non era da solo.
Il ragazzo le consegnò, appena la vide arrivare, due libri ed un biglietto:
"Non era previsto che te li consegnassi di persona, spero che la sorpresa sia riuscita lo stesso" le disse lui sorridendo.
Lara sfogliò velocemente i volumi, erano ben rilegati e sembravano costare anche molto. Non sapeva spiegarsi, quindi, il perchè glieli avesse ceduti e nemmeno la ragione per cui gli gettò le braccia al collo, subito dopo continuando a ripetere:"Grazie, grazie, grazie".

Alex ricambiò subito l'abbraccio di Lara, era davvero contento che il regalo le fosse piaciuto ed anche di aver dato la possibilità ad un'altra ragazza, che non fosse sua sorella, di leggere.
Dopo qualche secondo, i due si staccarono e Lara riprese in mano i libri, continuando a sfogliarli.
"Sono fatti talmente bene, tuo padre non bada a spese per tua sorella, immagino" disse lei improvvisamente.
E adesso? Pensò lui, come poteva rispondere? Quale scusa poteva inventarsi?
Facevano parte della biblioteca di palazzo, per forza erano la copertina di quei libri era dorata e le parole erano stampate sulla migliore carta.
Si maledisse mentalmente per non aver pensato prima a quei dettagli.
Lara sollevò lo sguardo dalle pagine, non avendo ricevuto una sua risposta, e   lo fissava con i suoi occhi verdi.
Alex si sentiva come se lei potesse leggere la sua mente e sapesse perfettamente che stava mentendo, che le aveva detto soltanto bugie, fin dall'inizio.
"Fanno parte della biblioteca di palazzo" disse infine, tutto d'un fiato, per poi sospirare come se si fosse appena tolto un'enorme macigno che gravava sulle sue spalle.
Vide Lara spalancare gli occhi sorpresa, poi replicò a voce bassa, come se qualcuno potesse sentirli nel fondo di quella grotta:"Li hai rubati?"
"No no no" le disse lui scuotendo la testa ed avvicinandosi a lei, superando la candela che avevano messo tra loro per illuminare l'ambiente:"Sono miei, della mia famiglia"
Le espressioni confuse sul volto di lei, continuavano a bloccare le sue parole, Alex aveva terribilmente paura della sua reazione, ma qualunque sarebbe stata se la meritava per essere stato un bugiardo.
"Vedi io... Sono il primo figlio del re Stephàn di Lagos, tra non molto mi avreste conosciuto tutti a palazzo, ma come è scritto nel protocollo nessuno doveva vedermi prima di quel giorno, nè me e nè mia sorella Ariana... Quei libri sono i suoi."
Lara abbasò la testa, fissando la fiammella della candela che oscillava:"Voglio andare a casa, ora..."
Alex la vide alzarsi di fretta ed uscire, quasi correndo, dalla grotta e lui ovviamente la seguì, chiamando il suo nome.
Lei non si voltò neanche per un secondo e lui fu solo capace di gridare:"Lara, per favore, dovevo mentire adesso..." sospirò rumorosamente, vedendo che lei non si voltava e nè si fermava per tornare indietro da lui o dargli un qualsiasi cenno.
"Perdonami" riuscì soltanto a dirle, sperando che l'avesse sentito.
Lei continuava a rivolgergli le spalle, mentre si avviava verso il sentiero che l'avrebbe condotta verso il villaggio e lui continuava a seguirla:
"Ora non posso farlo, dammi del tempo per pensarci"
Ricevuta la sua risposta, Alex si fermò di colpo e lasciò che lei andasse via e proseguisse verso casa.
Non l'aveva vista in viso, ma dal tono di voce basso e così spezzato aveva capito che Lara stava facendo fatica a trattenere le lacrime.

"Smettetela di bussare, non voglio vedere nessuno adesso" tornato a palazzo, si era subito rifugiato nella sua camera da letto, chiudendo la porta a chiave e buttandosi sul suo letto tra le lenzuola bianche.
Non riusciva a trovare una spiegazione al suo umore, perchè si sentiva così distrutto? Come se avesse appena perso qualcosa, perchè gli importava tanto del giudizio di quella ragazzina?
Ovviamente, non erano passati neanche due minuti, che subito l'avevano cercato, bussando continuamente alla sua porta.
Dopo aver contato tra sè e sè circa venti colpi, si costrinse ad alzarsi e a rimuovere la chiave, poichè non riusciva più a sopportare quel rumore rimbombante.
La regina Margaret entrò nella camera del figlio, avvolta nel suo vestito rosso scuro di lana e con i capelli dorati raccolti in uno chignon.
"Andiamo figliolo, cos'è tutta questa rabbia?" disse sedendosi sul bordo del letto del ragazzo ed invitandolo a fare lo stesso.
Alex non aveva alcuna voglia di dire a sua madre la verità, ma lei lo conosceva molto bene e sapeva che lui avesse una grande necessità di gettare via quel peso e sfogarsi con qualcuno.
"Credo di aver definitivamente perso una persona a cui tenevo, e non so neanche perchè era importante" le spiegò.
La madre, come solo lei faceva e con il suo tono rassicurante rispose:"Niente è mai perso, Alex" fece una breve pausa e prese le mani del figlio tra le sue:"Dobbiamo solo avere noi la forza di lottare per riprendercelo"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 28, 2021 ⏰

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