Capitolo 4

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I fiocchi di neve erano ritornati a cadere copiosi, durante la notte, imbiancando di nuovo i tetti delle case e le stradine del villaggio.
Con il ritorno del familiare inverno, Cora aveva ripreso la sua routine:aveva indossato il suo abito scuro, raccolto i capelli neri con qualche ciocca ormai grigia in una coda ed infine aveva pensato a sistemare il seminterrato per l'arrivo delle ragazze.
Quel giorno la lezione sarebbe stata molto difficile per lei, ma era giunto il momento che le sue allieve sapessero la verità e conoscessero quella storia che, ormai nelle scuole di Lagos non veniva più insegnata ai ragazzi.
Avrebbe parlato loro di Lyana e delle altre streghe, poichè a lei non restava più molto tempo per cambiare le cose.
A Lagos si chiudevano gli occhi troppo presto, ciò non era accaduto solo ai genitori che l'avevano cresciuta, ma a molte altre persone.
Non era però questo avvenimento a spaventarla di più, bensì l'aver lasciato quel mondo totalmente uguale a come l'aveva conosciuto da bambina e senza alcuna speranza di rinnovamento.
Non era sempre stato così, un momento in cui aveva creduto di poter riportare in vita il regno di Lagos lasciato da sua madre, c'era stato.
Quando la sua migliore amica, per lei più che una sorella di sangue, aveva sposato il re Stephàn e lui l'aveva incoronata regina.
Lei e Margaret condividevano le stesse idee, la sua amica le aveva giurato, la notte prima delle nozze, che avrebbe cambiato le leggi e se necessario, anche ucciso lo stesso re, per poterlo fare.
Ovviamente, dopo più di vent'anni, quelle promesse furono dimenticate e l'amore per la stessa libertà bramata da Cora, venne sostituito nel cuore di Margaret da un'altro tipo di amore:quello per suo figlio appena nato, tra le sue braccia.

Tutte le ragazze ascoltavano le sue parole con attenzione, pendevano letteralmente dalle sue labbra.
Lara era tra loro, non riusciva a credere a ciò che aveva appena ascoltato.
Quelle storie di regine che Cora stava raccontando a tutte loro erano vere, un tempo tutto era stato diverso e nelle scuole, tutto ciò non veniva mai detto.
Aveva spesso rubato dei libri a suo fratello, per poter leggere di nascosto, ma tutte le parole di Cora non le aveva mai ritrovate.
"Cora...Ma è tutto vero?" Julia, una delle ragazze, alzò la mano e interruppe l'insegnate con ciò che forse un po' tutte si stavano chiedendo dall'inizio della lezione.
"Sì" rispose Cora e Lara notò una certa fierezza nel suo tono:"È tutto vero".
Terminata la storia, la donna si allontanò dall'aula improvvisata e risalì la scalinata che portava al seminterrato, per poter prendere, in casa, qualche libro da lasciare alle ragazze come letture per i prossimi giorni. Ovviamente, volumi che raccontavano le reali origini della loro città.
"Jo non ci credo" iniziò Lara con gli occhi che le brillavano "Hai sentito? C'erano delle regine qui, un tempo"
"Già è così difficile da credere, eppure Cora non ci mentirebbe mai, è stato così" le rispose l'amica, seduta accanto a lei, ma d'un tratto Lara notò il suo sorriso spegnersi:"Perchè hanno voluto eliminarle dai libri?Perchè adesso insegnano che inizialmente c'era solo un re ed era lui ad incoronare la regina?"
Effettivamente non ne aveva idea neanche lei, non sapeva come rispondere a tutte le domande della sua amica, così continuò a rifletterci, anche quando Cora consegnò i testi a tutte loro e la giornata terminò.
Mentre saliva per il sentiero, verso la sua grotta, e giunse a sedersi sul suo pavimento roccioso, capì che probabilmente la spiegazione era solo una.
A tutti piaceva tenere sotto controllo, qualcosa che, in fondo, ti spaventava; ma non volevi ammetterlo.

"Oh! Sei anche tu qui" esclamò Alexander, sorpreso di trovare anche la ragazza nella grotta, aveva quasi dimenticato che non era mai stata soltanto sua.
Lara alzò in fretta lo sguardo dal libro che stava leggendo, prima che lui arrivasse e attirasse la sua attenzione.
Prontamente lo gettò di lato e agitata disse:"Stavo guardando solo le figure, non so leggere"
Alex annuì e si sedette di fronte a lei, cercando di prendere il libro, era curioso di sapere di cosa trattasse ed inoltre, aveva trovato la reazione di Lara alquanto esagerata, soprattutto se era vero che stava solo sfogliando per guardare le immagini.
Lo afferrò prontamente e lei scattò in avanti per riprenderlo, ma era già troppo tardi. Alex lo aprì, e come aveva sospettato, c'erano soltanto parole.
"Perchè non vuoi dirmi che sai leggere?" domandò lui, insomma sapeva che la legge lo proibiva, ma anche sua madre e sua sorella sapevano farlo e non ci aveva mai visto niente di male, effettivamente c'erano molte leggi che non aveva mai capito a pieno.
"Perchè non dovremmo saperlo fare, in teoria, quindi ti prego mantieni questo segreto" lo implorò lei, riprendendosi il volume, prima che Alex potesse leggerne qualche parola in più.
"Certo è al sicuro con me, anche mia madre e mia sorella leggono"
Lara gli restituì uno sguardo incredulo, ed Alex si rese subito conto di aver detto una cosa stupida.
"Tuo padre ha permesso loro di impararlo? Fortunate, il mio non vede l'ora di farmi sposare e cacciarmi di casa" disse lei, incrociando le braccia, con tono sarcastico.
Per colpa della conversazione con suo padre e della successiva rabbia, aveva dimenticato di averle detto di essere figlio di un falegname, ora doveva cercare di riparare al danno:"Sì è un'uomo abbastanza aperto, però lo fanno di nascosto anche loro"
Lara annuì, sembrava convinta della sua risposta.
"Non tutte noi siamo fortunate come tua madre e tua sorella, a questo punto vorrei essere loro" ribadì Lara, stavolta senza guardarlo negli occhi, come aveva fatto fin'ora, anzi abbassò la testa e i capelli castani le ricaddero davanti.
La sua voce era davvero tanto malinconica, anche se si sforzava di mascherarla.
Le sue parole diedero ad Alex molto per cui riflettere.
Sul rapporto tra i suoi genitori e quello tra suo padre ed Ariana.
Arrivando alla conclusione che, sì Lara aveva ragione, le donne della sua famiglia erano un'eccezzione e vivevano protette in una bolla di vetro, mentre a Lagos la legge veniva osservata scrupolosamente e molti uomini, molti padri erano troppo intransigenti con le loro figlie.

I fiori mai spezzatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora