Un incontro fortunato

1K 35 2
                                    

Non possiedo i personaggi del Signore degli Anelli. L'unico personaggio da me inventato è Astra Thiliol. Io,fisicamente, l'ho immaginata in una determinata maniera. Voi potete immaginarla come volete. Potete anche darle nuovo nome se questo non vi garba. Dopotutto la lettura non ha regole.

Mi scuso se la storia non segue fedelmente quella del Signore degli Anelli. Alcune cose credo di averle tralasciate, mentre altre le ho consapevolmente rimosse (o perché non erano importanti ai fini dello sviluppo del personaggio o per altri motivi). La storia comunque non dovrebbe avere subito troppe variazioni.

Se ci sono errori grammaticali non esitate a commentare. Questa è la mia prima storia, quindi non siate troppo cattivi con i giudizi, dopotutto è la mia prima esperienza. Se vi fa piacere, potete anche scrivere qualche consiglio sul mio metodo di scrittura.

I primi capitoli sono più corti rispetto agli altri (ho già scritto la storia).

Spero che questa storia vi piaccia. Buona lettura.

-----------


L'elfa entrò nell'acqua calda delle terme. Quando vi si immerse inziò ad osservare il panorama circostante: la foresta che circondava le terme germogliava ed era ricca di colori. Era stata un'altra giornata come le altre, sempre intrappolata in quel luogo. Mentre si beava di quel piccolo momento di calma, sospirò. I suoi occhi vagavano sull'ambiente, sull'acqua in cui era immersa. Il sole stava tramontando e la sua luce donava al cielo sfumature rossastre e violacee. Ben presto sarebbero spuntate le stelle e sarebbe giunto il freddo della notte. Il freddo non era solito nella foresta. Generalmente l'ambiente era umido e mite, ma l'elfa percepiva che quella notte sarebbe stata fredda. Stette a bearsi dell'acqua calda che le avvolgeva la candida pelle per un po' di minuti, poi, lentamente, uscì dalle terme e si avvolse in alcuni panni asciutti. Fece tutto in silenzio, dopotutto non aveva nessuno con cui parlare. Poi, si avviò verso il suo piccolo osservatorio.

Quando Legolas, Aragorn e Gimli entrarono della foresta di Fangorn, una delle più intricate e complesse foreste della Terra di Mezzo, furono stupiti dalla sua grandezza. Camminarono per un po', alla ricerca dei piccoli Hobbit rapiti dagli orchi. Legolas, dall'udito acuto, avvertì un impercettibile rumore. Sfoderò l'arco, in seguito Aragorn sfoderò la spada e il nano Gimli l'ascia.

-Fermi o il nano muore! - disse una voce femminile, decisa. Era una voce dal tono basso e serio.

-Allora morirai prima di scoccare il colpo-disse Legolas, mentre incoccava una freccia. Aveva un finto tono sicuro, perché nonostante i suoi sensi, non era riuscito a individuare con precisione la provenienza di quella voce.

Nell'elfa qualcosa scattò. Mentre teneva l'arco teso, capì che quella voce era troppo familiare. L'aveva sentita e anche molte volte in passato. Senza incrinare la voce per la lieve commozione, azzardò:

-Legolas? Sei tu?

Da dove era nascosta, riuscì a seguire la reazione dell'elfo. Egli fece intravedere segni di sorpresa nel suo viso: era lui. L'elfa uscì allo scoperto, scendendo dal ramo in cui si trovava. Teneva l'arco rivolto verso il basso, ma sempre con la freccia incoccata. Era normale che non l'avessero individuata. Era nascosta da strati di enormi foglie e rami. Dopo anni nella foresta, lei aveva imparato a percepire le altre presenze e a individuare squarci tra le foglie dove poter osservare. Scese con aria cauta e si mostrò allo strano gruppo.

L'espressione di Legolas cambiò all'istante.

-Astra?

L'elfa annuì consapevole, poi fece un sorriso leggermente imbarazzato. Poi allontanò la freccia dall'arco.

-Sei stata qui per tutto questo tempo? Abbiamo passato secoli a cercarti- disse Legolas stranito.

-Non molto, a dire la verità, un paio di secoli- disse Astra, facendo roteare i suoi occhi verde smeraldo. Era ovvio che sapeva usare l'ironia. Le sue ciglia scure abbellivano i suoi occhi e le sue sopracciglia accentuavano i suoi bei lineamenti. I capelli castani scurissimi erano lunghi e si piegavano in dolci ondulazioni.

Gimli e Aragorn scoccarono un'occhiata a Legolas e, quando lui fece loro un cenno di assenso, fecero le dovute presentazioni.

Poi Astra si rivolse ai due.

-Sono Astra Thiliol, elfa di Bosco Atro - annunciò solennemente- Benvenuti nella mia casa. Se volete riposare, seguitemi.


Parole:496




L'elfa perduta di Bosco AtroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora