Di nuovo in battaglia

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La mattina seguente venne convocato un consiglio di guerra. 

Quando Astra arrivò, sentì la tensione che si era diffusa nell'aria. Fece un cenno di saluto a tutti e si mise accanto a Faramir.

Astra, Gandalf, Faramir, Legolas, Aragorn e Gimli, discussero riguardo alla sorte della guerra.

-Frodo è passato al di là della mia vista-disse Gandalf.

-Se Sauron avesse l'anello lo sapremmo-esclamò Aragorn.

-E' solo questione di tempo-dichiarò Gandalf-Sauron ha subito una sconfitta, ma dietro i cancelli di Mordor le forze si stanno riorganizzando.

-Che rimangano lì a marcire!-esclamò Gimli con arroganza-perché preoccuparcene?-fumò la sua pipa.

-In questo momento, tra Frodo e il monte Fato c'è un esercito di diecimila orchi. Se vogliamo che Frodo distrugga l'anello...

-Dobbiamo distrarli e lasciare loro libero il passaggio-continuò Astra.

-Come?-chiese Gimli

-Attiriamo gli eserciti di Sauron al Cancello Nero. Costringiamolo a usare tutte le sue forze.

-Non possiamo ottenere la vittoria con la forza delle armi-disse Faramir.

-Noi non la otterremo, ma Frodo avrà via libera.

-Un diversivo-affermò Legolas.

-Dobbiamo tenere l'occhio di Sauron ceco rispetto a Frodo. Dobbiamo tenerlo fisso su di noi.

-Wow, una battaglia con una probabilità di successo veramente alta-commentò ironico il nano-stiamo andando incontro a distruzione e morte certa. Perché non andare ora?

Iniziarono i preparativi per la guerra. Gli uomini era in netta inferiorità numerica, per questo il morale era basso. Stavano per essere condotti alla morte.

Astra mise degli abiti da combattimento.

Scese in armeria. Prese l'arco e riempì la faretra di frecce. Prese dei pugnali e li attaccò alla cintura.

Lì arrivarono anche Gimli e Legolas. Astra e Legolas non si erano ancora parlati dopo la sera prima.

-Oh ciao ragazzi-disse sbrigativa mentre prendeva delle frecce e caricava la faretra. Mentre l'elfo e il nano la salutavano, prese un pugnale, fece qualche piccola mossa di combattimento per testarlo e poi lo mise tra gli altri.

-Em.. Astra-attirò l'attenzione il nano.

-Si?-disse l'elfa, fermandosi.

-Legolas mi ha detto che mi hai accompagnato tu ieri sera...grazie.

-Dovere-rispose l'elfa.

Calò un silenzio improvviso. Astra e Legolas non osavano parlarsi. Sarebbe stato troppo imbarazzante.

-Ehi ragazzi-disse Aragorn.

I tre lo salutarono. Poi iniziarono a parlare per un po'.

-E così, se la strategia funziona, c'è una piccola probabilità che io torni a casa-disse l'elfa.

-Prima dobbiamo sopravvivere-disse Gimli.

-Sei rassicurante-commentò Legolas.

La conversazione finì. Forse perché nessuno aveva voglia di parlare, o forse perché Gimli aveva toccato un tasto dolente. In questa battaglia, le probabilità di sopravvivere erano veramente basse.

L'esercito di 6.000 uomini aveva raggiunto il Cancello nero in poco tempo. Come previsto da Gandalf, Sauron teneva il suo occhio fisso su di loro. Il cancello Nero era l'unico accesso per Mordor. Era un'imponente fortificazione, che apriva le sue porte tramite un enorme meccanismo regolato dagli orchi. Un enorme esercito di orchi avanzava verso di loro. Il capo degli orchi mostrò all'esercito degli uomini gli oggetti di Frodo, per far capire loro che Frodo era stato ucciso.

L'elfa perduta di Bosco AtroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora