•Capitolo 4•

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Una settimana dopo•

«Tu sei matto.»rido.
«Era solo un'idea. »risponde.
«Io non vado a pattinare, Harry. Non lo so fare.»
«Sai, non ti lascerei cadere.»mi sussurra all'orecchio ed io arrossisco.
«Ne sono certa. Ma pensa a qualcos'altro. Non vado a pattinare.»sorrido.
«D'accordo.»dice rassegnato, mentre ci incamminiamo verso l'aula di francese«Se andiamo a cena?»
Rabbrividisco, contenta che l'abbia detto. Ci stavo sperando. Ci siamo avvicinati tantissimo ultimamente.
«A cena?»chiedo.
Annuisce.
«Non è un appuntamento, giusto?»chiedo, sperando il contrario.
«Uhm... non vuoi un appuntamento?»chiede a disagio.
Sorrido.
«Mi farebbe piacere venire ad un appuntamento con te.»
Sorride.
«Davvero?»
Annuisco e sorrido.
«Allora te lo ripeto: vorresti venire ad un appuntamento con me stasera?»
Arrossisco e sorrido.
«Sarebbe fantastico.»
Sorride e, sorprendendomi, mi da un bacio sulla guancia.
Arrossisco tremendamente.
Ride.
«Sei così carina mentre arrossisci.»sorride.
Entriamo in classe e io mi siedo al posto di Harry.
«Oh no, se vuoi puoi sederti al tuo posto.»
Sorrido e faccio come dice.
Inizia la lezione ed Harry mi stuzzica, facendomi ridere silenziosamente.
«Voi due, là dietro! Seguite la lezione in silenzio.»il professore grida.
Arrossisco quando tutti si girano a guardarci.

Mi siedo al tavolo e mangio il mio pranzo.
«Mi raccomando, indossa qualcosa di elegante stasera.»
Sorrido.
«Certo che lo farò.»
«Sai, io non sono il tipo di appuntamenti, di abiti e scarpe eleganti, però... però farlo per te mi piace.»dice ed io arrossisco per l'ennesima volta.
Lui sogghigna.
«Te l'ho già detto che...»
«Harry!»una ragazza lo interrompe, sedendosi al nostro tavolo.
«Michelle.»dice lui seccamente.
«Ti sono mancata?»ammicca lei ed io sento un fastidio tremendo verso questa ragazza.
Harry sospira.
«Cavolo, Harry, ricordi l'anno scorso? Mmmh...»
Alzo un sopracciglio, molto infastidita ed Harry mi guarda con attenzione.
«Vattene.»dice lui.
«Chi è questa?»chiede lei, indicandomi.
Spero stia scherzando.
«La mia compagna di banco.»
Cosa?!
Lei ride.
«Non mi aspettavo ti abbassassi a questo livello.»mi schernisce.
«Era sola ed io le ho semplicemente fatto compagnia.»si stringe nelle spalle.
Va' a quel paese.
Mi alzo e vado via.
«Isabelle!»mi chiama, ma io non mi giro.
Esco dalla mensa ed entro nella classe di matematica, sedendomi al mio posto.
Tiro fuori gli appunti di matematica, furiosa.
Certo, ci conosciamo da qualche settimana, ma non credevo di essere solo una “compagna di banco” per lui.
Qualcuno si siede accanto a me, e dal profumo capisco chi è.
«Vattene.»dico.
«No.»risponde.
Mi alzo con la mia roba e mi sposto in un altro banco, dove so che non c'è nessuno seduto.
«Smettila di comportarti come una bambina.»
«Sarei io la bambina? Perché ti vergogni di me?»
«Stai scherzando, vero? Non mi vergogno di te. So com'è fatta Michelle e se le avessi detto chi sei davvero avrebbe cominciato a rompere le palle. Non mi vergogno di te, Isabelle.»
«Chi sono davvero per te?»chiedo, sorprendendo entrambi.
«La ragazza più speciale che abbia mai incontrato.»risponde guardandomi negli occhi.
Chiudo gli occhi, assimilando le sue parole e sospiro, tornando al mio posto, accanto a lui.
Lui poggia un braccio sulle mie spalle mentre la classe inizia a riempirsi.
Mi da un bacio sulla guancia e arrossisco.
«Se mi vergognassi di te non l'avrei mai fatto.»
Lo guardo e sorrido, ricambiando il bacio. Non l'avevo mai fatto prima, invece lui da due giorni appena mi vede lo fa per salutarmi. E a me piace da morire quando lo fa.
Mi guarda scioccato, trattenendo il fiato.
Sorrido e mi giro verso l'aula, aspettando che il professore entri in classe.
La lezione si svolge normalmente. Io ed Harry non parliamo durante la spiegazione ed eseguiamo i compiti, qualche volta aiutandoci a vicenda.

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