Un'accecante luce mi sveglia.
Sono sul mio letto, avvolta dalle coperte.E sarei convinta di aver sognato se, tra uno sbadiglio e l'altro non avessi notato un bigliettino riposto accuratamente sulla mia scrivania.
Perciò, anche se senza voglia, mi alzo e prendo il foglietto di carta.
È ripiegato e sul lato superiore c'è scritto: "Per M." con accurata e attenta scrittura, come se fosse stata perfezionata al momento.
Allora lo apro e mi accorgo che il foglio era una pagina del mio quaderno di scuola (l'unica cosa cartacea che sia permesso tenere) che infatti è rimasto aperto al punto in cui è stato strappato.
C'è scritto:"Spero tu stia bene ora.
Vediamoci alla quarta ora in aula di chimica.
Con affetto,
-J"Per sbaglio sorrido, mentre ripiego il biglietto e lo infilo in tasca.
Mi preparo in fretta e, dopo aver afferrato una mela in cucina, schizzo fuori di casa.
Cammino spedita mangiando la mia mela.
Non sono assolutamente in ritardo ma sono assolutamente eccitata.Sono davvero felice e non riesco a togliermi il sorriso da ebete che sembra essermi si inciso in faccia.
In un attimo ho finito anche la mela e sono già arrivata nei pressi della scuola, quindi la butto in un cestino e continuo a camminare.
Ancora non c'è nessuno, perciò mi siedo sotto un albero del cortile e ripasso algebra.Circa dieci minuti dopo arriva G, frequenta il corso di biologia con me.
G è una ragazza molto simpatica dai capelli biondo cenere, ha occhi marroni leggermente a mandorla, il naso all'insù e una bocca molto graziosa. Ho avuto qualche volta l'occasione di sedermi vicino a lei e devo dire che la sua personalità mi è sempre piaciuta.Potrebbe essere una ragazza davvero carina se non fosse per i denti troppo sporgenti, per i suoi occhiali, dalla montatura nera, con qualche giro di scotch al centro che tiene insieme l'intera montatura; e per i suoi capelli, che anche se sono perfettamente lisci, lei non cura mai. Una volta mi è capitato di trovarci una gomma da masticare appiccicata sopra, non ho mai voluto sapere come fosse finita lì.
Appena varca il cancello e mi vede, le faccio un cenno con la mano e allora lei viene verso di me.
《Ehiii》
《Ciao》rispondo io.Mi si siede affianco e iniziamo a parlare di cose come il nuovo taglio di capelli di una ragazza che nemmeno conosco, ma che, a quanto pare è un'amica di G, poi passiamo al fidanzamento tra due ragazzi che, immaginate un po', nemmeno conosco.
In realtà è solo lei quella che parla (e che ogni tanto alle parole alterna qualche sputo), io mi limito ad annuire quando serve o ad aggiungere qualche "hai proprio ragione".
Ho appena ufficialmente deciso di ritirare le mie parole a proposito di quanto mi piaccia la sua personalità, perché con questo via vai di "scoop" dei quali non me ne frega niente, sta diventando seccante.
A mano a mano che passa il tempo comincia ad arrivare altra gente.
La maggior parte sono sconosciuti, ma fatalità G conosce tutto di loro, e continua a parlarmene, mettendo in evidenza quelli che lei definisce i fatti "hot".A un certo punto scorgo anche A che oltrepassa il cancello e, che subito dopo avermi vista, si dirige verso di me.
Inutile dire che quando G se ne accorge si porta una mano alla fronte e fa finta di svenire, per attirare l'attenzione.
Le tirerei volentieri uno schiaffo: è ridicola.
E mio fratello non la bada nemmeno, si limita a posizionarsi davanti a me.Io lo guardo.
Lui mi guarda.Sostengo il suo sguardo continuandomi a chiedere se lui sa qualcosa di quello che è successo stanotte.
Ma allo stesso tempo mi dico che è impossibile, a meno che non mi abbia seguita.
E una parte di me continua ad essere titubante e paranoica, mentre l'altra fa di tutto per smentire le voci che mi ronzano in testa.
Del tipo:"E se lui sapesse?"
"E se J glielo avesse raccontato?"
"E se mi avesse seguita?"
Ma per mia fortuna suona la campanella, quindi afferro le mie cose, mi alzo e lo oltrepasso, facendo finta di niente.
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Le prime tre ore volano, e alla quarta chiedo di poter andare in bagno.
Esco e mentre cammino per i corridoi in cerca dell'aula di chimica, l'adrenalina prende il sopravvento nel mio corpo, inizio a sentirmela scorrere nelle vene al posto del sangue.Sono molto agitata.
Sono arrivata davanti alla porta.
Affero la maniglia, mentre faccio un respiro profondo.
La giro.
Faccio entrare e uscire un'altra boccata d'aria nel mio corpo, che sembra essersi paralizzato.
E, dopo aver varcato la soglia, mi chiudo la porta alle spalle.~~~~~~~~~~~~~
Ecco il (credo) tanto atteso capitolo, ditemi cosa ne pensate.
Un bacio,
-Nicoletta
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storia di una ragazza senza nome
Ciencia FicciónM è una ragazza che vive in un futuro post-apocalittico, in un mondo ormai distrutto. Le hanno raccontato molte storie sul perchè la Terra sia ridotta così, ma lei non ci ha mai creduto. E forse, come si è promessa, riuscirà a scoprire la verità.