capitolo 26

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Non appena l'udienza terminò la folla si disperse, molte persone uscirono dall'aula mentre altre osservavano Eren in quello stato catatonico, indecise se avvicinarsi o meno.
Beatrice osservava il povero ragazzino ormai svenuto sul pavimento mentre Hange e Moblit che si facevano spazio tra la folla con l'intento di liberarlo.

<<Pensi che abbia fatto male?>> Sussurrò una voce roca al suo orecchio, facendole formare la pelle d'oca sulle braccia, non aveva neanche bisogno di voltarsi per sapere che dietro alle sue spalle c'era Levi. Beatrice utilizzò tutta la sua forza di volta per impedirsi di appoggiarsi al suo petto. Sentiva il suo corpo a pochi centimetri di distanza e per lei era una tortura rimanere ferma. Ogni giorno che passava sentiva la neccessità di sentirlo vicino a sé e quel bisogno diventava sempre più forte, così pressante da procurarle quasi dolore.

<< Di certo non gli hai fatto bene >> gli rispose sentendo Levi irrigidirsi per la risposta << ma penso che tu abbia fatto tutto il neccessario per aiutarlo, se non fossi intervenuto gli avrebbero sparato. >> Continuò voltandosi <<Gli hai salvato la vita!>> Gli sussurrò sorridendogli. Levi non replicò guardando intensamente i suoi occhi limpidi. Beatrice trattenne un sospiro e iniziò a contemplare Levi; la mascella pronunciata, le labbra piene, quei capelli corvini che dovevano essere così morbidi al tatto. La mano della bionda si alzò lentamente con l'intento di volerli accarezzare, sentendone il bisogno. Levi non disse una parola, si limitò ad osservare  la mano della ragazza bramandola più di qualunque altra cosa al mondo.

Quando aveva dovuto picchiare Eren, aveva voltato lo sguardo verso la bionda, non sapeva perché ma aveva bisogno di sapere cosa pensasse ma quando aveva visto il suo sguardo puntato sul pavimento, aveva sentito una stretta allo stomaco come se quello che stese facendo fosse sbagliato. Se non fosse stato per Erwin che invece lo spronava a continuare si sarebbe fermato seduta stante. Avevano bisogno di Eren dalla loro parte era per il bene dell'umanità e  doveva andare sopra ogni cosa.

<<Levi, dobbiamo andare!>> Disse Erwin avvicinandosi a loro. Non appena Beatrice sentì quelle parole, sgranò gli occhi abbassando di colpo la mano, allontanandosi di scatto.
Lei si morse l'interno guancia maledicendo internamente Erwin ma non esterno questo pensiero, si limitò a trattenere un mugugno di disapprovazione.

<<Vieni con noi>> mormorò Levi alla bionda voltandosi verso il comandante. Non se lo fece ripetere due volte, lo avrebbe seguito anche in capo al mondo.

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Lentamente Levi, Erwin e infine Beatrice entrarono in una piccola ma accogliente stanza. Era probabilmente uno studio infatti al suo interno conteneva pochi oggetti. Attaccato al muro c'era un divano su cui in quel momento era seduto Eren che si stava facendo visitate da Hanji.

A pochi metri di distanza c'era una scrivania in legno e accanto ad essa una finestra da cui era possibile osservare un bellissimo tramonto, tra poco si sarebbe fatto buio, Beatrice non si era nemmeno resa conto che il processo fosse durato così tanto.

Lentamente la bionda si mise seduta accanto a Eren sul divano mentre Levi appoggiò la schiena contro il muro di fronte a loro, osservando la scena silenziosamente.

<<Mai visto tanti lividi!>> Disse Hanji che tamponava con estrema accuratezza le ferite del giovane ragazzo << Ti fa male?>> Chiese ingenuamente. Beatrice alzò un sopracciglio lanciandole un'occhiataccia, era ovvio che provasse dolore. Levi l'aveva massacrato di botte, era già tanto se riuscisse a reggersi in piedi. La bionda si appoggiò allo schienale del divano guardando Eren per tutto il tempo, sapeva che sarebbe apparsa inquietante ma non poté farne a meno dopotutto non si vedevano tutti giorni novità di quel calibro.

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