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"Fumikage, Aya, è messo male..."
Ci disse Dark Shadow, disperata, riferendosi ad Hawks.
"L-la schiena di Hawks..." continuò, facendoci preoccupare ancora di più: notammo con la coda dell'occhio che l'eroe aveva la schiena ancora ricoperta dal fumo e dalle fiamme.

"Ah, due dello Yuuei... patetico, adesso si portano dietro perfino gli studenti"
Borbotto tra sé e sé il villain dai capelli neri. "STA ZITTO!" Urlò Tokoyami, indignato. "Invece di gridare guarda qui, moccioso!" Mi girai anch'io dove indicava l'uomo: vi era una figura stesa a terra senza vita. "L'ha ammazzato quello lì! Cercava di proteggere i suoi compagni ma... è stato pugnalato alle spalle" a quelle parole faticai a crederci, rabbrividii. Vidi che anche Tokoyami era scioccato. "Perché siete qui?" Ci chiese infine, girando completamente la testa verso di noi, interrogandoci.
"Volevate dare una mano, eh? Ma dare una mano a fare cosa?" Più la sua rabbia cresceva nel tono di voce, più si atteggiava in modo calmo: era un tipo strano... "I professionisti che ammirate tanto sono molto più sporchi di noi villain"
"Ragazzi..." cercò di chiamarci Hawks, probabilmente per non farci credere che lui fosse una brutta persona, pensiero che, almeno a me, non aveva ancora mai sfiorato.
"Noi... eravamo solo preoccupati per lui." affermò deciso Tokoyami, mentre Dark Shadow avvolgeva Hawks. Io annuii: "Il nostro maestro." aggiunsi.
"Che assurdità!" Allora la rabbia di Dabi sembrò fuoriuscire, scaraventò una vampata di fiamme contro di noi. Tokoyami prese Hawks e lo strinse per tentare di schivare i suoi attacchi.
"Bravel, non c'è abbastanza spazio, non riesco a schivarlo! In più Dark Shadow è debole con la luce delle fiamme..." mi urlò Tokoyami, abbassando il tono di voce nell'ultima affermazione.
"Hawks ha bisogno di cure, dobbiamo sbrigarci ad andarcene da qui." gli risposi io, parandomi davanti al villain cercando di deviare la direzione del fuoco verso di lui usando delle folate di vento: una volta avevo incontrato qualcuno che aveva paura del vento forte, perché poteva portare via le cose. Non che fosse fortissimo usarlo, ma era adatto a quella situazione.
"Riesco ancora... a parlare..." sentimmo la voce roca di Hawks e ci girammo di scatto, tirai un sospiro di sollievo nell'avere la conferma che fosse ancora vivo.
"Istruiscimi." Rispose Tokoyami deciso a seguire ciò che il suo maestro gli avrebbe detto. Avvicinò il suo orecchio alla testa di Hawks, per sentirlo meglio e non farlo sforzare alzando il tono di voce.
"Le fiamme di prima erano piuttosto deboli, sta cercando di tenerci sulle spine per guadagnare tempo e aumentare la forza. Non riesce ad attaccare a ripetizione." Ascoltammo le sue parole con attenzione, cercando di non dare troppo nell'occhio del villain. L'eroe continuò, dandoci l'ordine di attaccare: "Ora, vai!"
Dark Shadow si scagliò contro il corvino, mentre Tokoyami saltò al piano inferiore con Hawks in braccio.
"Fumikage! Scusatemi, non ho piu forza..." ci annunciò Dark Shadow sconsolata. Intanto, una volta atterrati, sentii Tokoyami chiamare Hawks e poi sospirare sollevato: era soltanto ferito e aveva perso i sensi per l'urto, a quanto pare. Per un breve attimo sorrisi, stavo già pensando al peggio. Dark Shadow e Tokoyami usarono la tecnica del "Nero Angelo Caduto" per scappare e portare in salvo l'eroe numero 2.

( Punto di vista: esterno )

Mentre i tre erano in volo grazie alla tecnica imparata da Tokoyami proprio al tirocinio con Hawks, l'eroe dell'oscurità guardò il suo maestro con aria preoccupata e gli occhi ormai bagnati dalle lacrime urlandogli: "Tu non sei affatto 'sporco', Hawks! Io mi fido di te, tutti si fidano di te! Hai fatto la cosa giusta! Perciò vedi di non morire!" Non so se fosse o meno una coincidenza, ma nel frattempo Aya, rimasta al piano superiore, pensava le stesse cose.
Si girò e vide davanti a sé Dabi, che stava scagliando una grande quantità di potenti fiamme contro i tre che se ne stavano andando. Si parò davanti al getto blu incandescente con un mattone che si era staccato precedentemente a causa degli urti provocati. Per qualche attimo si sentì sciogliere la pelle dal bruciore, un dolore indescrivibile che dovette subire per impedire che il fuoco colpisse qualcun'altro. Sentì che le fiamme diminuivano d'intensità e si rotolò sul pavimento. Prese un respiro profondo e guardò il suo avversario dritto in faccia: nei suoi occhi si percepiva un grande odio coltivato per molti anni, quasi impossibile da sradicare del tutto.
Il getto del fuoco si placò e il villain dai capelli corvini si avvicinò alla ragazza; la osservò con uno di quegli sguardi difficili da capire. "Bravel, huh? Ho sentito parlare di te, 'quella dello Yuuei con il quirk da villain', giusto?" Aya tentò di non farsi provocare dall'uomo. "E tu saresti Dabi, ora ricordo." Cerco di assumere il tono più impassibile che le riusciva, nonostante il dolore che provava. Si tolse il visore dagli occhi che con il fuoco si era rotto. Dabi capì che non avrebbe ceduto facilmente.
"Se ti criticano tanto e soffri per quel potere di merda, perché vuoi ancora diventare un eroe? Tanto sai che non farai mai niente di buono! Cos'hai mai fatto per salvare la gente? Cos'hanno fatto gli eroi che tanto ammiri per meritarselo?!"
Non rispose: il suo sguardo riusciva a compensare totalmente quel silenzio sostenendo quello dell'altro davanti a lei.
"'Voglio solo proteggere la felicità di tutti loro', eh? La solita frase da eroe del cazzo, usata dagli stessi eroi che per 'proteggere' uccidono. Nascondono le proprie oscure nefandezze sotto il coperchio della giustizia, e come se non bastasse ingannano la stessa popolazione facendosi chiamare 'Heroes'!
Vorrei che ci riflettesti bene: gli unici che stanno veramente proteggendo sono loro stessi! La popolazione non è altro che un pretesto per difendersi da ogni accusa!"
Aya tremava e stringeva i pugni; Dabi si avvicinava ancora.
"Il tuo amico polletto arrosto, per entrare nelle nostre grazie, ha quasi ucciso il convalescente numero 3, Best Jeanist! Sai, la violenza... è ormai parte integrante della sua vita, perciò riesce senza fatica... ma non c'è da stupirsi, suo padre rubava, uccideva... ed è stato catturato da Endeavor. Ah, che scherzo del destino! Proprio loro hanno finito per incontrarsi e collaborare"
Le tessere del puzzle che Aya aveva raccolto in tutta la sua vita fino a quel momento finalmente trovarono il loro incastro, ma aveva paura di unirli per cedere alla verità.
"Ha nascosto il suo nome a tutti, perfino a se stesso. Ha rinnegato la sua identità!"
Per favore, non dirmi che... si disse fra sé e sé, non sapendo più cosa pensare di quella situazione.
"So che lo conosci, Keigo mi ha parlato tante volte di te..."
"Cosa?" chiese, sapendo già la risposta.
Dabi non rispose, si limitò a guardarla con un sorriso beffardo sul volto.
Keigo Takami, il suo migliore amico d'infanzia, era Hawks, il suo maestro e una delle persone più fidate che aveva.

Strinse maggiormente i pugni, lo guardò dritto negli occhi con le lacrime sul punto di scendere.
Nella sua testa iniziò a visualizzare una serie di immagini legate al passato.

"Touya, che hai fatto ai capelli?"

"Touya, vieni a giocare!"

"SHOTO, NON TE NE ANDARE!"
Il suono di uno schiaffo
"Non sono affari tuoi, tu stai fallendo!"

"Ahi! Scotta..."

"TOUYAAA!"

In tutte le immagini era presente un ragazzino con i capelli neri e qualche ciocca bianca, a quanto pare di nome Touya, in situazioni ognuna molto diversa dall'altra.
Poi non riuscì a vedere più niente, se non un'immagine di Dabi disperato, solo, in mezzo al nulla più totale.
Un altro tassello del puzzle si unì improvvisamente al quadro.
Dabi era Touya, il fratello scomparso della famiglia Todoroki, creduto morto in un incendio causato da lui stesso per anni e anni. Gliel'avevano raccontato Natsuo e Shoto, quando era andata insieme a Katsuki e Izuku a cenare a casa Todoroki.

La sua mente le aveva suggerito che la sua paura più grande fosse dimenticare il passato e non avere niente e nessuno per cui combattere, essere solo, morire sul serio tra le proprie fiamme senza nessuno che lo venisse più a cercare.
Non aveva idea di come agire in quella situazione.
Notò che le fiamme nelle sue mani stavano acquistando potenza e intensità, pronte ad essere scagliate contro di lei.
Dabi mise in avanti le mani aperte con il fuoco che usciva a raffiche, quando si bloccò con gli occhi spalancati a causa di un pensiero che gli trapassò la mente senza uscire come una lama affilata.
Dalle mani di Aya iniziarono ad uscire fiamme rosse, come quelle di Endeavor: colui che per Dabi era stato un incubo di padre. "Ora lo scontro è ad armi pari, eh Touya?"
Dabi sembrò acquistare forza da quei pensieri che lo attraversavano e dopo qualche attimo si scaraventò contro la ragazza che contrattaccò unendo le mani per concentrare il fuoco in un'unica direzione: l'aveva visto fare al tirocinio. Cercando di resistere al calore eccessivo delle fiamme continuò a colpirlo e a concentrarsi.
Dabi stava facendo della sua paura un punto di forza, per lui il passato non sarebbe mai morto e non sarebbe mai stato solo finché avesse avuto i suoi ricordi e i suoi obbiettivi. Continuava a dare il meglio di sé anche nel dolore, per fare onore a Twice, a Toga, a Spinner, a Mr Compress, a Shigaraki e a Stain, colui a cui doveva tutto il suo successo.
"Il tuo potere non è da villain, anche dalla sofferenza si può imparare a fare del bene."
"Fronteggiare le proprie paure aiuta a superarle, se no a cosa serve la vita?"
"Non salverai mai nessuno se continui a pensare sempre in negativo"
"Bravel, l'eroina del coraggio. Fai onore al tuo nome e dimostra a tutti chi sei veramente"
Ora aveva finalmente capito tutto, stava avendo uno scontro con qualcuno al vertice della sua potenza e voglia di vincere, mentre lei stessa si trovava in un limbo tra l'incertezza e l'oblio, e la sicurezza e la voglia di cambiare il mondo.
Attaccò con tutte le sue forze, concentrando il fuoco e confondendolo con quello dell'avversario. Si staccò dalla sua posizione e approfittò del non essere vista per sferrare un attacco alle spalle di Dabi: un calcio che lo fece cadere steso a terra. Provò a contrattaccare ma Aya gli fermò le braccia dietro la schiena e le spinse, in modo da fargli stancare i muscoli che non gli avrebbero consentito di muoversi per un po'. Gli rivolse uno sguardo deciso, per poi mettergli un piede sulla schiena - come lui aveva precedentemente fatto con Hawks - e dire: "Tu, di Keigo... non sai un bel niente."
Un'ultima ondata di fuoco uscì dal piede della ragazza, che subito dopo rientrò nell'edificio disattivando l'effetto del quirk.
Scese le scale correndo per cercare Nejire, Mirio e Tamaki, magari anche Fat Gum e Kaminari, per poterli aiutare a combattere.
Vide la figura snella della sua amica dai capelli lilla ancora in forze vicino a Ryukyu. Alzò la mano per salutarla e iniziò a correre verso di lei, quando tutta la fatica del combattimento le si accumulò addosso e cadde a terra, perdendo i sensi.

Angolo ✨ME✨
Heeeey bella gente, come state?
Oggi è il 28 Dicembre.
E sapete che giorno è il 28 Dicembre? IL COMPLEANNO DI HAWKS >:D
Quindi facciamo gli auguri al nostro pennuto/pollo/pulcino preferito.
Ho voluto pubblicare questo capitolo apposta per il suo compleanno, così da potergli fare gli auguri tutti insieme :D❤ A proposito, spero che anche questo capitolo 6 vi sia piaciuto, ci ho messo un bel po'.
Spero anche che abbiate passato un buon Natale e, se non lo avete festeggiato, di essere stati felici insieme alle persone a cui volete bene.
Vi auguro una buona continuazione delle vacanze, AUGURI HAWKS, e una buona giornata o serata, dipende da quando leggete questa storia.
Ciao, vi voglio bene <3
- Martina

Rewrite the stars [ Hawks/Keigo Takami × Oc ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora