In quel momento mi chiesi quanto fosse piccolo il mondo, in fondo.
Mi sarei aspettata di trovare qualsiasi persona all'interno di quella casa, ma mio fratello avvinghiato ad Esmeralda era la mia ultima opzione.
Non avrei mai pensato che avesse intrapreso una strada totalmente diversa da quella che aveva progettato in passato. Avevo notato in questi ultimi mesi, nelle lettere e nelle videochiamate che facevamo ogni sera, quanto fosse turbato da qualcosa. Qualcosa che non mi ha mai voluto dire, anche dopo i miei continui assilli di preoccupazione.
Ero amareggiata.
«Ma che diavolo!»
Non ci mise molto tempo a riconoscere la mia voce.
Si staccò dalla mia compagna di classe di scatto, poi con una lentezza disarmante i suoi occhi incontrarono i miei. Vidi nelle sue iridi lo stupore nel vedermi lì davanti a lui. Come dargli torto, d'altronde.
Si alzò di colpo e mi raggiunse con grandi falcate.
«Si può sapere che cazzo ci fai qui, Angel?»
La sua rabbia la si percepì immediatamente, non solo dal suo tono di voce, ma anche dal viso dipinto dalla collera che stava provando in quel momento. Si poteva quasi vedere il fumo uscirgli dalle orecchie.
Non capii il perché di questa sua eccessiva reazione.
«Potrei farti esattamente la stessa domanda; quando sono uscita di casa tu eri in salotto insieme a Gwen e ai nostri genitori.»
«Non sei nella posizione per fare domande; ora dimmi perché sei qui e soprattutto con lui. Dopodiché ti riporto a casa.», disse indicando con un dito il ragazzo al mio fianco.
Sorrisi scuotendo la testa.
«Fidati che sarà un piacere avermi qui fratellone, d'altro canto ti ho beccato in pieno a commettere un furto. Cosa ne penserebbero mamma e papà?»
La mia poteva sembrare una minaccia, ma in fondo stavo solo cercando di salvarmi la pelle.
«Nulla, perché tu non gli dirai nulla!»
«Non dirò nulla perché potrò restare, vero?»
Lo sentii sbruffare per la disperazione; fortunatamente ce l'avevo in pugno.
«D'accordo! Sei davvero una testona.»
Gli sorrisi beffarda, lo abbracciai entusiasta.
«Ti ringrazio, dico sul serio», gli sussurrai nell'orecchio stringendolo ancora un po' a me.
«Almeno mi dici il motivo, il perché sei qui?»
Scossi la testa.
«Adam vorrei, ma non posso dirtelo per il tuo bene e quello della famiglia; sono qui per un valido motivo, se no fidati non sarei scappata come una rincoglionita dalla finestra.»
Sorrisi verso la fine, per non destare qualche suo sospetto infondato e per non farlo preoccupare troppo.
«Ma sono tuo fratello! Dannazione Angel, mi sto preoccupando per te.»
Mi pianse il cuore nel sentire quelle parole. Non volevo che si preoccupasse per me inutilmente, potevo cavarmela da sola.
Mi staccai da lui, lo guardai negli occhi e notai la sofferenza farsi spazio tra di loro.
Non ci nascondevamo alcun segreto, sin dalla tenera età; era un'agonia rompere il patto che avevamo fatto nel dirci tutto.
«Te lo ripeto, non posso. Ma ti prometto che non appena le cose si sistemeranno sarai il primo a cui rivelerò ogni singolo dettaglio.»
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ANGEL
RomanceAngel era un angelo dalle ali di un bianco candido, un sorriso raro da vedere e una bellezza disarmante, era unica del suo genere, una ragazza dalle mille capacità, era intelligente e gentile con tutti. Ma come una piccola margherita strappata dal p...