Toman vs Moebius | The fallen angel

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3 agosto 2005
Umi pov

« Andiamo, perché non fai un salto qui da noi? » cercò di convincermi Draken dall'altra parte del telefono.

« I festival non sono mai stati alla mia portata e poi qualcuno potrebbe riconoscermi! » declinai io alla svelta.

« Metti uno di quei yukata che a voi ragazze piace tanto indossare in queste occasioni, ed è fatta! » continuò lui.

« Sai che non lo farò! »

« Già, be' mi arrendo! » ammise prima di mettere giù.

Posai il telefono e rivolsi lo sguardo alla finestra, sembrava che il cielo si stesse preparando all'arrivo di un temporale.
Da sempre, amavo quel momento di tranquillità e silenzio che si veniva a creare grazie alla pioggia, eppure quella notte, le solite sensazioni di pace mutarono in una sorta di cattivo presentimento.
Un senso di tristezza mi invase quasi completamente come per invitarmi a partecipare al lutto del cielo.
Mi lasciai andare sulla poltrona alle mie spalle e iniziai a contemplare le prime gocce d'acqua che facevano a gara sulla superficie umida del vetro. Quando quel ticchettio inconfondibile e questa volta, fastidiosamente ritmato, cominciò a risuonare più insistentemente, feci per chiudere gli occhi cadendo inevitabilmente nelle braccia di Morfeo:

In lontananza scorgo una pozza di sangue, su cui giace inerme un corpo dalle fattezze familiari. Una sensazione di perdita e di rabbia cominciano a ribollirmi nelle vene.
Inizio a correre verso la figura distesa al suolo e quando finalmente la raggiungo, avverto come una pugnalata al cuore.
Alla vista di Draken in fin di vita, sento le gambe cedermi.
Mi lascio andare, cadendo in ginocchio e facendo per portare entrambe le mani sulla ferita del colosso.
Abbasso il capo in balia dell'agitazione fino a quando, un instante più tardi, sento una mano fredda stringere la mia:
« T-ti affido Mikey, Umi-Chan! »
Il nodo formatomisi in gola, non mi permette di spiccicare parola, per questo, sono le lacrime a prendere il sopravvento.
Vedo Draken rivolgermi un ultimo sorriso, per poi lasciarsi trasportare da quel lungo sonno che è la morte.
Stringo ulteriormente la presa e mentre altre lacrime mi rigano il volto, una seconda voce spunta alle mie spalle:
« Che ti piaccia o no, quando si tratta della gente che ti sta a cuore, sei sempre la stessa!»
A quelle parole sgrano gli occhi.
Quella voce, tanto familiare quanto inverosimile, ma che tuttavia non avrei mai potuto confondere con nessun'altra.
La stessa della persona che aveva deciso di prendermi sotto la sua ala e che in poco tempo mi aveva dato così tanto.
Quando mi volto, lui è lì, così diverso da come lo ricordavo.
Shinichiro mi viene in contro a passo lento e quando le distanze tra noi due sono quasi al minimo, lui mi accarezza dolcemente la guancia sinistra, mentre con il pollice fa per asciugare le lacrime che ancora scorrono su di essa.

« Smetti di credere di non potercela fare e proteggi le persone care! Dimostra a mio fratello che si sbaglia e copritevi le spalle a vicenda, io vi guarderò da qua su! »

Mi svegliai di soprassalto, in preda al panico e sudando freddo.
Inconsciamente portai la mano sulla gota sinistra, potei giurare di sentire ancora quel tocco dall'animo delicato addosso.

Era così reale.

L'ostinato fragore della pioggia mi fece uscire da quello stato di estasi in cui mi ero persa e quando riafferrai il cellulare, mi accorsi di aver ricevuto alcuni messaggi da parte di Baji:

« Se sei dei nostri raggiungici al parcheggio del Santuario, si tratta di Draken »

Mikey pov

Redemption 償還 [Manjiro Sano] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora