🖤 Oscure Presenze
"Ogni santo ha un passato,
mentre ogni peccatoreha un futuro."
O. WILDE.Non era solo mio il mistero, anche quell'uomo l'aveva. Lo possedeva e come, era forse proprio per questo che più mi intrigava. Intrapresi la strada principale, la percorsi tutta. Ero assorta nei pensieri, ancora per un'altra volta. Non volevo partire per la Spagna, odiavo la guerra più di ogni altra cosa.
Arrivai alla fine di quella via e girai a sinistra, altri pochi metri e girai di nuovo a manca. Mi apparve una chiesetta con il cancello, come al solito era chiusa. Non mi persi d'animo, continuai a camminare.
Giunta in fondo alla strada, voltai a destra. Un'altra manciata di passi e venni rapita da una corte, succedeva sempre ogni volta che passavo da lì. Mi avvicinai, sembrava un castello delle fiabe. Così appariva soprattutto l'ultima casa che indicava la fine della via e l'assenza di un'uscita. Una corte dentro la corte recintata da un cancello imponente e barocco, suggestivo a tal punto da sembrare essere fuoriuscita da un film dell'orrore vedendomi anche attorno e realizzare che era una sera plumbea di fine novembre. Orson Welles, fermati. Conoscevo quel regista da qualche tempo, La guerra dei mondi era un cortometraggio radiofonico trasmesso negli USA la notte di halloween del 1933. Aveva fatto clamore oltre che scandalo, così tanto da parlarsene ancora a una distanza di ben oltre quattr'anni. Non saranno molti ma nemmeno pochi. Saranno stati i miei pensieri sulla guerra in quasi tutto il mondo, quella passata e di un'altra imminente e che noi civili immaginavamo ancora più disastrosa.
Stranamente quella visione non mi scalfì affatto a tal punto che proseguii nei miei passi fino a raggiungere abbracciando quel luogo.
Mi avvicinai all'inferriata, non potevo non accorgermi del nome che la via portasse e del numero che la dimora indicava. Via Idomeneo 2: era lì che il Ministro misterioso abitava. Misteriosa come lui, d'altronde e io che facevo scuola a Clara. Ma, pussavia.
Guardai in alto, era tutto spento. Mi chiedevo dove mai si fosse cacciato. Tutto intorno un'anima non circolava. Le uniche a guardarmi erano quelle persiane quasi minacciose in legno d'abete infisse nel giallo di una parete che sembrava quasi non finisse mai. Una lanterna nera e dalle forme gentilizie mi faceva compagnia, era la sola insieme alla luna opaca a illuminare la notte al di là di quella coltre bigia e uggiosa che rivestiva il cielo. Non avevo paura, lo dicevo al presente ma così replicavo.
Il patio della casa era vuoto e dalla pavimentazione grigia, dai vetri intravedevo ambienti interni quasi scarni ma quel mobilio che li arredava bastava e avanzava a rendere quel sito tanto particolare, pieno di pathos anche quello.
Era una casa rustica, una cucina economica e un camino in pietra facevano da sfondo a un doppio salone diviso e collegato al tempo stesso da un grande arco a tutto sesto in roccia calcarea. Le volte a stella piovevano su un salottino composto da un divano e due poltrone blu notte e neri dalle forme bombate e tondeggianti, ai loro piedi si estendeva un tappeto persiano di un rosso sangue e alle spalle un tavolo con quattro sedie in legno di bambù fungevano da angolo sala da pranzo. Il pavimento era in cotto, tutto il resto imbevuto d'arte povera. Le pareti erano bianche, una scala s'intravedeva, era quasi gotica. Chissà dove portava. Balconcini dappertutto con ringhiere nere pece, era decisamente ferro quel che per caso sembrava esser invece ossidiana.
Decisi presto di tornare indietro, così feci.~~~
Era da un po' che risiedevo a casa, anche mio marito era tornato.
Eravamo nel salone dal pavimento floreale chiaro quando mi si avvicinò."Avete fatto la valigia? Hanno anticipato, partiremo stasera!" chiese.
"Io non parto, nemmeno per sogno!" risposi.
"Ah... ok, allora vorrà dire che partirò da solo!" Ancora una volta adirato, uscì di nuovo sbattendo violentemente la porta.
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Historical Fiction"La vita non è altro che un brutto quarto d'ora, composto da attimi squisiti" ~ 🅞︎🅢︎🅒︎🅐︎🅡︎ 🅦︎🅘︎🅛︎🅓︎🅔︎ ~ 🇩 🇦 🇱 🇹 🇪 🇸 🇹 🇴 : "Non sono una megera e ancor meno una zingara eppure, come una donna simile, so leggere le carte. Nelle mi...