Clara...

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"Ash, mi porti da Silvia?"

Clara aveva saputo la notizia della sconosciuta, si era svegliata.
Lei voleva solo giocare con lei, farli le treccioline ai capelli, pensava che aveva capelli fantastici.
Ashton, però, non voleva andare, non voleva neanche entrate in quella stanza.

Gli ospedali non li piacevano per niente. Dopo la morte della madre e il cancro di sua sorella, tornare lì per una persona che era priva di significato per lui era impossibile. Lui non ci sarebbe tornato!

Clara aveva preso l'abitudine, come Calum e papà, di chiamare la sconosciuta, Silvia. Questo non faceva altro che far aumentare l'odio, da parte di Ash, per Silvia.

"Clara perché vuoi andare da quella ragazza?" Ashton cercava di mantenere un tono dolce con la sorellina, ma ciò era abbastanza difficile con tutto dell'odio che aveva dentro.

"Perché è una bella bambina e io voglio giocare con lei!" Clara iniziò a sbattere i piedi per terra, era capricciosa come bambina e se chiedeva una cosa doveva averla a tutti i costi.

"Io non ti ci porto!" Ma Ashton era più testardo ci Clara, e in fatti l'ultima parola la ebbe lui.

La piccola bambina, la piccola peste ebbe un'idea e corse al piano di sopra a mettere in atto il suo piano.

Sapeva che Ash lasciava il suo cellulare nella sua stanza, così entró nel covo del fratello, cercò il cellulare e una volta trovato compose il numero del suo miglior amichetto, Calum.

"Ash, amico, dimmi!"

"Calum, sono io Clara.."

"Oh...dimmi piccola! E successo qualcosa?"

"No Cal. E solo che io voglio andare da Silvia, ma Ashton non vuole. Mi ci porti tu?"

"Clara Ashton non sa che mi hai chiamato con il suo telefono, vero?"

"Non è importante adesso!...mi porti da silvia si o no?"

"Ok...non arrabbiarti! Quando vengo a prenderti?"

"Adesso!"

**

Dopo poco il campanello di casa Irwin suonò.

"Vado ioooo!" Clara urlò correndo verso la porta.

La spalancò e la rinchiuse subito dietro di se prendendo la grande mano di Calum che era stato colto di sorpresa dalla piccola figura della bambina.

Il tragitto fu breve e rapido e appena arrivarono andarono dritti nella stanza 321.

"Ehy" quando Calum entrò salutò e poi vide la ragazza.

Era sdraiata su un fianco e dava le spalle alla porta, ma appena sentì la voce del ragazzo provò a voltarsi.

"Ciao.."un piccolo sospiro sfuggì dalle screpolate labbra di Silvia.

"Come stai?" Domandò Calum, avvicinandosi al letto della ragazza mano nella mano con Clara.

"Bene"rispose fredda.

Calum guardo gli occhi della giovane.
Erano contornati di un colorito più scuro, le venuzze delle pupille erano rosse, in poche parole non sembrava stesse bene.

"Come stai?" Ridomandò il ragazzo con un sorriso complice.

"Come credi che stia?" Silvia assottigliò gli occhi quasi ad accusare Calum di una cosa.

"Credo bene. Si, insomma, hai di nuovo la tua vita. Perché dovresti stare male?" Disse la prima cosa che li venne in mente, anche se non era molto logica.

"Tu come staresti se vieni investito e ti fratturi costole e un polmone perforato, se vai in coma e dopo ti risvegliassi non trovando nessuna faccia conosciuta. Come reagiresti se ti svegliassi con un'amnesia e non ti ricordassi niente della tua vita, chi sei. E tutto questo in un giorno, un solo giorno!
Tu come staresti?
Rispondi!" Il tono duro usato dalla ragazza fece venire, quasi, i brividi a Calum che cercava invano di trovare una risposta

"Non metterla così!" Non rispose, ma cercò di non darle ragione. Il ragazzo era abbastanza orgoglioso.

"Ah, mi ero dimenticata del dolore, la malinconia, i problemi e l'insonnia!" Aggiunse, Silvia, divertita della situazione. Ma si stava solo sfogando. Cercava di scaricare la rabbia, e bhe, la prima persona che li capitò davanti fu proprio Calum.

"Ascolta, volevo essere solo gentile. Ma vedo che hai un carattere di merda." Calum aveva preso il piccolo corpicino di Clara tra le braccia e se la strinse al petto. Come a volerla proteggere dalla negatività della ragazza.

Dio, quant'è scontrosa! Pensò.

"Ehy, come ti permetti? Tu non sei nessuno ha dire che ho un carattere di merda, stronzo!" Conrrattacó la ragazza a difesa del suo carattere, possiamo dire, in modo abbastanza brusco.

"Clara andiamo non perdiamo tempo con gente che non apprezza la gentilezza." Disse rivolgendosi alla bambina, ma continuando a guardare Silvia.

"Gentilezza? Ah! Scusa se ho un fottuttissimi mal di testa e mi torna continuamente in mente quella ragazza! Cavolo sono ore che non parlo con qualcuno di vivo!
Calum...scusami...favore! E che ho i nervi a pezzi..."
"Ok..... ma non permetterti più ad aggredirmi in questo modo! Chiaro?" Il tono di Calum era tornato rapidamente gentile e scherzoso.

"Chiaro.." la timidezza della ragazza fece uscire le parole in un lieve sussurro.

Clara si sedette sul letto e inizio a giocare con le lunghe ciocche nere di Silvia.

Calum e la ragazza, intanto, parlarono del più e del meno. Di come era la scuola, di quanto lei odissea studiare, di calcio di musica.

"Io adoro i GREEN DAY e i NIRVANA ! Sono le mie band preferite!" Esclamò entusiasta Calum.

"Emmmh....mi credi se ti dico che non le ho mai sentite?" Chiese imbarazzata Silvia sorridendo nel vedere la bellissima treccia a spina di pesce che le aveva fatto Clara.

"No! Io non posso crederti! No!"
Entrambi esplosero in una fragorosa risata.

Non durò molto, l'atmosfera intorno divenne più tesa e silvia sospirò.

"Calum...volevo chiederti una cosa ...ma prometti che mi dirai solo la verità!" Lo guardò negli occhi cioccolato di lui.

"Okay...spara!"
Calum non era molto convinto, infatti stava pensando già di mentire se la verità fosse stata scomoda.

"Io.." la giovane donna non riusciva a trovare le parole da dire. Era come se le fossero fermate in gola, non riusciva a farle uscire. Allora allungò una mano verso il ragazzo glielo posò sull'avambraccio e lo tirò a se.

Calum fece un pò forza aveva capito dove voleva arrivare.

"Io non credo che sia la cosa migliore" farfuglio' Calum ma la ragazza aveva già alzato la larga manica della camicia scoprendo metà braccio.

Sulla pelle ambrata di Calum c'era un tatuaggio, un uccellino con sotto scritto un nome.

"Q-questo.. è il nome di tua sorella?" Farfuglio' quasi in preda al panico. Era uguale a come glielo aveva raccontato e descritto la ragazza che aveva incontrato quando lei era in coma.

Sembrava improbabile tutto ciò.
Impossibile da credere che con un coma lei potesse incontrare una persona descritta da una ragazza sconosciuta.

Il ragazzo con sguardo basso e con un filo di incertezza rispose.

"Si"

Ehy, ehy, ehy!
Giovincelle! Cosa ne pensate di questo capitolo?

Ho intenzione di cambiare il titolo e chiamarlo ...che so' :
The strangers: La straniera..
Che ne dite?

Mi rispondete?:-P

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 30, 2015 ⏰

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