La mattina mi sveglio prima del previsto, nel senso che mi sveglio da sola. « Kirino (Gabi) » ed ecco la mia sveglia.
Non mi lamento e, anche se lentamente, faccio tutto. Chissà poi perché oggi ho voglia di alzarmi e andare a scuola ... oh già adesso ricordo! Praticamente oggi sono, ma nello stesso tempo non sono, in classe. Che noia però, non so quando starò in segreteria a dormire in piedi.
« Andiamo, forse se andiamo prima dell'apertura della scuola finiamo prima » e io che volevo aspettare papà per chiedere com'è andata. Ho come l'impressione che non riuscirò a parlarci insieme per un bel po' di tempo. Che barba!
Così dopo essere salita in macchina siamo finiti in segreteria e penso che ci metteremo molto tempo. Più tempo rispetto a quello previsto. Mi annoio di più adesso ad aspettare le carte rispetto a ieri quand'ero in classe e nessuno mi parlava, il lato negativo è che devo anche aspettare l'arrivo del preside. Spero non sia come quello che avevo nella prima scuola, altrimenti arriverà in ritardo di mezz'ora se non di più.
« Buon giorno ... volevate parlarmi? » ritiro ciò che ho detto, è più puntuale di un orologio svizzero. Annuiamo, ci fa un cenno per farci entrare nel suo ufficio.
Mamma cerca di spiegare la situazione spero capisca, ma continua a scuotere la testa. Ho paura che non accetterà mai, insomma chi farebbe entrare un falso ragazzo, se si scoprisse farebbe scandalo. Devo riuscire a convincerlo in qualche modo, ma non so come.
« Capisco, è un grosso problema ... » cerco di dire qualcosa, ma ho la mente praticamente vuota « eccezionalmente accetto » cosa!? Spalanco gli occhi. Sono troppo fortunata. Riesco ad attirare dei buonissimi presidi. Che bello, prevedo una giornata stupenda. Ho comunque dei problemi all'apparenza insignificanti, ma non mi sono mai saltati in mente fino ad ora. Maledizione!
Mi danno la divisa (che metto subito) e una classe in capo al mondo. Quando mi portano cerco di memorizzare la strada, ma questa scuola è peggio di un labirinto! Non riuscirò mai a ricordare dove si trova. Entro insieme al preside, alla sua vista tutti si alzano e gli augurano un buongiorno.
« Oggi avrete una nuova compagna ... no scusate compagno - e fammi scoprire subito già che ci sei - sono arrivate talmente tante ragazze dopo l'inizio della scuola che ho sbagliato » i miei nuovi compagni si guardano e alzano le spalle confusi.
« Bene ... trattatela, cioè trattatelo bene » e se ne va, sono davanti a alla classe e non riesco a spiaccicare parola. Il maestro mi incita a parlare più di una volta, ma non ci riesco è come se avessi la lingua incollata al palato.
« Va bene - si alza - lui è Kirino (Gabi), frequenterà questa scuola da adesso, siediti nell'ultimo banco vicino a ... com'è che ti chiami? » risata generale. Bello questo tipo, non ha ancora imparato i nomi nonostante la scuola sia cominciata da tre mesi.
Comunque sia cerco il banco, ma li vedo tutti occupati tranne due, manca qualcuno. Mi siedo e la lezione continua, di chi è il banco vicino al mio? Parte che non so se questo tipo preferisca rimanere alla finestra o no. Io stupida mi faccio problemi per capire com'è il mio vicino, perché poi non lo capisco.
Strano ma vero seguo la lezione, è la prima volta da quando sono in questa città, parte che si ride davvero facilmente. Sembrano tutti simpatici.
Mi arriva un biglietto, fortuna che abbiamo appena imparato a leggere e a scrivere. "Ben arrivato" ed inoltre ci sono scritti alcuni nomi. Mi sento parte di una classe, spero non mi cacciano come nell'altra.
La lezione, anche se divertente, passa lentamente ed il suono della campanella, che si fa sentire in tutto l'istituto, mi sveglia un po'. Alla ricreazione mi trovo tutti i compagni davanti a me, uno ad uno si presentano ed alcuni mi stringono la mano.