«Allora ... che ne dite?» qualcuno mi vuole spiegare che cosa sta succedendo? Da quando c'è in ballo una festa di fine anno a casa di Shindou (Riccardo)? Non mi piace questa storia.
Vorrei dire, mi piace stare con tutte le persone qui presenti, a parte Misaki, ma mi pare un po' stana questa festa campata per aria all'improvviso. Ho paura che qualcuno ha in mente qualcosa che non mi piacerà per nulla. Anche se questo sospetto stupido continua ad assillarmi accetto tutto quello che hanno in mente.
Oddio, spero che non s'inventino qualcosa all'ultimo tipo quell'odioso gioco chiamato: obbligo o verità. Lo detesto, le verità che mi chiedono sono sempre le stesse e non mi alletta per niente dire la parole 'obbligo', ho paura di scoprire che cosa possano creare con le loro menti contorte. Va bhe, sempre meglio questo che 'sfida', con il primo posso scampare il pericolo ma con il secondo sarebbe un'impresa riuscire a sfuggirgli.
Uffa, e io che avevo voglia di farmi un giro per la città senza problemi! Si insomma, mi avevan detto che sarebbe partito per il mare o montagna, non ricordo bene ma questi sono solo piccoli dettagli, invece adesso scopro che se ne sta qui una settimana in più rispetto al previsto. Maledizione, non posso vestirmi 'normalmente' se lui è qui e può rischiare di vedermi.
Non posso uscire con lui! Sono stata così stupida, non dovevo farmi scoprire da lui, ma a me non piace avere debiti con nessuno, soprattutto con i miei amici e men che meno con i miei parenti. Il primo fra tutti è quel disgraziato di mio cugino, se non lo 'ripago' in meno di un mese ... allora si che ho paura di quello che mi può chiedere e lui, lo dico molto sinceramente, è la persona più pericolosa che io conosca. Non è un assassino per fortuna, ma è meglio non scommettere con lui.
«Kirino (Gabi) domani allora usciamo, giusto?» ecco quello che non volevo sentire.
«Senti Kariya (Aitor) non voglio rischiare di ritrovarmelo davanti e ... non voglio avere problemi» gli rispondo guardandolo dispiaciuta. Anche se mi ha praticamente costretta ad uscire insieme a lui, questo non vuol dire che non mi piaccia la sua presenza o uscirci insieme.
Alla mia risposta sbuffa e mi guarda male, caro mio non è colpa mia se hanno scelto di creare una festa all'improvviso. L'unica mia colpa è il fatto che non ho saputo rivelagli la verità dopo tanti anni. Ok, forse non è passato poi così tanto tempo come credo, ma mi scoccia davvero tanto avere ancora in ballo questo stupido segreto. Voglio smettere!
«Senti, se ho in mente qualcosa ti avverto, ok?» lui annuisce e se ne torna a casa. Sbuffo e lo imito anche io: torno a casa.
Forse potrei chiedere a Jibril se può aiutarmi nuovamente, spero non ci sia anche Ryuu altrimenti: debito o una stupida sfida. L'ultima volta, che ho lasciato trascorrere un mese, mi ha ... non voglio nemmeno pensarci. Quella cosa rimane in famiglia non la voglio rivelare. Non è una cosa sconcia, non permette a nessuno di toccarmi più del dovuto, è iper protettivo nei miei confronti, e a volte mi da fastidio, mi fa apparire debole e questo non è poi così tanto corretto.
Certo non devo contare quello che è successo quest'anno e dopo quello mi ha iscritto ad un corso di autodifesa, all'inizio l'ho odiato a morte, non può permettersi di trattarmi come se fossi una bambina, ma almeno ora posso ringraziarlo. Se non fosse per lui non saprei difendermi come un professionista. A volte è utile avere un cugino assillante e dolce, per così dire.
"Potrei sempre tingermi i capelli con una tinta lavabile e potrei mettere delle lenti a contatto colorate" penso. Mi sento un genio, mi mancano i vestiti ... se indosso l'unica cosa che odio forse posso non farmi riconoscere. L'unica gonna che ho mi arriva alle a metà coscia, quando sono in piedi, ma quando mi siedo si accorcia ed è questo che non mi piace. Che rabbia! Non ho alcuna intenzione di mettere la mia ex divisa.