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Passato

Sono passati dieci anni da quando Mizuki, la sorella di Ran, è scomparsa nel nulla, sia lei che il cugino hanno assistito al rapimento. Sì, perché lei è stata rapita da degli uomini vestiti di nero, portavano anche un cappello nero e degli occhiali neri. Erano due uguali, se non fosse per il colore dei loro capelli: uno era nero e l'altro era biondo.

In un primo momento non sembrava che avessero cattive intenzioni, siccome stavano parlando tra di loro ed ogni tanto guardavano in direzione dei bambini che erano presenti nel parco, e quel giorno ce n'erano davvero tanti. Verso l'ora di punta, quando i genitori uscivano dal lavoro, più o meno alle 18:00, i bambini cominciavano a diminuire sempre più fino a quando non rimasero in quattro, quattro parenti: due sorelle, un cugino ed una cugina.

La più grande dei quattro era una bambina, Mizuki, aveva sette anni, portava capelli verdi ed aveva occhi color oro, un occhio solo si riusciva a vedere. L'altro era nascosto sotto una benda il perché lo sapevano solo lei ed i suoi parenti escluse le più piccole, che avevano l'età di tre. È stato quando hanno deciso di giocare a nascondino che la presero e la misero in macchina.

Il più grande dei tre bambini rimasti, Ryuu, che allora aveva l'età di cinque anni, cercò di fermarli, ma essendo piccolo, fu allontanato con estrema facilità. Non appena la macchina scomparve girando un angolo, il piccolo cominciò a piangere era davvero spaventato, non sapeva che cosa avrebbe detto ai suoi zii, ma ... il problema principale era la piccola sorellina.

Lei era davvero legata alla più grande e per lei sarebbe stato uno shock sapere quello che le era accaduto e infatti così fu. Lei si accorse presto della mancanza della sorella e nonostante cercassero di farle credere che era solo dai nonni ... non ci credette e quando arrivò all'età di quattro anni, un anno dalla scomparsa di Mizuki, smise di parlare, di mangiare ed in qualche modo si chiuse in camera.

Questo stato durò un intero anno ma un giorno fu più devastate degli altri. La piccola non si trovava da nessuna parte; in camera non rispondeva nessuno ed in tutto il giorno non si vide nemmeno per un piccolo secondo. Buttarono a terra la porta e la trovarono distesa nel letto, spaventati la portarono in ospedale e lì vi rimase per quasi due anni.

In quell'arco di tempo alcuni parenti decisero di allontanarsi sperando che in quel modo la loro figlia non si trovasse mai in una situazione del genere, anche per questo cercarono di farle detestare lo sport che la cugina adorava. Tutto questo per paura, ma loro non erano gli unici ad essere terrorizzati.

*La bambina rapita passò ogni giorno con giochi diversi da quelli che faceva prima. Quei tipi pur di ottenere quel che cercavano la torturavano in ogni modo! Ogni volta cercava di fuggire, ma non ci riuscì prima dell'età di nove anni quando la polizia entrò lì dentro. Per il grande trauma perse la memoria e l'unica cosa che si ricordava era il suo nome: Mizuki.

La piccola Kirino si svegliò giusto qualche giorno prima del trasloco e rimase spaesata. Quella povera bambina non ricordava nulla, niente di niente. L'unica cosa che ricordava erano i volti dei loro famigliari e ci vollero tutti quei giorni per tornare 'normale'. Quello che davvero non riuscivano a spiegarsi era: perché non ricordava il suo nome o perché non appena cercavano di dirglielo cominciava a tremare.

Allora, per paura che la piccola potesse ricordare e tornare nello stato in cui si trovava prima, decisero di non chiamarla mai per nome, nome che la sorella adorava e che diceva con estrema dolcezza.

Presente

«Ora che ricorda tutto, non so che cosa possa succedere. Ho paura che ricaschi in depressione» perché non mi avevano detto nulla di questa storia? Le persone di questo mondo mi detestano tutte, comincio a piangere sulla spalla di mio cugino.

Inazuma eleven: Ragazzo o ragazza ... questo é il problemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora